Mountain men, Steve McCurry racconta l’interazione tra uomo e montagne

Al Forte di Bard gli scatti di Steve McCurry analizzano il processo di adattamento delle popolazioni al territorio montano. Mountain men è una mostra piena di sorprese.

Un’altra grande mostra di fotografia al Forte di Bard in Valle d’Aosta: dal 28 maggio sino al 26 novembre con Mountain men il fotografo Steve McCurry mette in evidenza il continuo e necessario processo di adattamento delle popolazioni al territorio montano che influenza ogni aspetto dello stile di vita delle persone. Scatti che raccontano la gente di montagna, tra le montagne.

Leggi anche: Frontiers, il dramma dei migranti negli scatti di Paolo Pellegrin al Forte di Bard

Mountain man Steve McCurry
Clover Gatherers. Wadi Hadhramaut, Yemen, 1999 ® Steve McCurry

Mountain men, ossia essere “popoli di montagna”

È nata da un’idea precisa questa mostra: mettere insieme gli scatti del grande fotografo Steve McCurry che affrontano il tema della vita nelle zone montane e la complessa interazione tra l’uomo e queste terre. Il risultato sono 77 immagini stampate e allestite in formati diversi e selezionate dai suoi archivi, scatti di popolazioni di montagna raccolte da McCurry nel corso dei suoi innumerevoli viaggi in paesi quali: Afghanistan, Pakistan, India, Tibet, Nepal, Brasile, Etiopia, Myanmar, Filippine, Marocco, Kashmir, Slovenia e Yemen.

Rapiti dagli sguardi dei soggetti immortalati o dalle scene di vita quotidiana e lavorativa della “gente di montagna” davanti alle fotografie di McCurry non possiamo però ignorare lo scopo dell’esposizione: evidenziare, attraverso un percorso di immagini, le specifiche antropologiche delle popolazioni che vi vivono. Un viaggio in giro per il mondo che potrebbe anche far accrescere la consapevolezza che la montagna influenza il modo di vivere e tutte le attività dell’uomo, dai trasporti al tempo libero, dall’agricoltura alla produzione di energia, al costo stesso della vita. Si è come si è anche grazie, o per colpa, del luogo in cui si vive. Forse e soprattutto in montagna.

Steve McCurry
Lhasa, Tibet, 2000, Tibet. Monk at Jokhang temple ® Steve McCurry

Le sorprese alla mostra al Forte di Bard

Il Forte di Bard ha da tempo abituato i suoi visitatori a splendide mostre fotografiche (ricordiamo che è in corso quella di Paolo Pellegrin) e questa di McCurry non è da meno. Solitamente associato a scatti di paesi a noi lontani – qui presenta, tra le altre, dieci fotografie frutto di una campagna condotta in tre periodi di scouting e shooting tra il 2015 e il 2016 che ha avuto come teatro la Valle d’Aosta; un vero e proprio “mountain lab”, laboratorio a cielo aperto sulle specifiche della vita di montagna, dove tra l’altro spiccano i quattro 4mila metri delle Alpi: Monte Bianco, Cervino, Gran Paradiso e Monte Rosa. Splendidi scatti che rimarranno patrimonio del Forte.

Altra chicca della mostra è la possibilità di assistere alla proiezione in altissima risoluzione di oltre 290 scatti iconici del grande maestro e di un video che racconta il backstage e il making of dello shooting valdostano.

 

Steve McCurry Mountain man
Saint-Pierre, Valle d’Aosta, Italia – 2016 ® Steve McCurry

L’ultima occasione eccezionale offerta da questo progetto espositivo prevede anche per i più appassionati la possibilità di iscriversi a un workshop con il grande fotografo della durata di due giorni e mezzo con inizio il venerdì e termine la domenica, in programma dal 15 al 17 settembre e con numero chiuso di 15 partecipanti (per informazioni [email protected]).

Mountain men è aperta tutti i giorni fino al 26 novembre con questi orari: martedì- venerdì 10.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.00-19.00. Lunedì chiuso. Il biglietto costa 9,00 euro.

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