Nei primi due talk organizzati da Autopromotec si è parlato di come, dietro l’auto, si celi un mondo (perlopiù invisibile) di piccole e grandi realtà che investono in innovazione e sostenibilità.
Noah, la prima auto elettrica biodegradabile dell’economia circolare
Si chiama Noah, sarebbe la prima auto biodegradabile del mondo e non ha nemmeno un brevetto. Più piccola di una citycar e composta di pannelli di lino e zucchero, Noah è il mezzo di trasporto che fa approdare l’industria automobilistica nel mondo dell’economia circolare. Realizzata nei Paesi Bassi dall’Università tecnica di Eindhoven è la dimostrazione
Si chiama Noah, sarebbe la prima auto biodegradabile del mondo e non ha nemmeno un brevetto. Più piccola di una citycar e composta di pannelli di lino e zucchero, Noah è il mezzo di trasporto che fa approdare l’industria automobilistica nel mondo dell’economia circolare. Realizzata nei Paesi Bassi dall’Università tecnica di Eindhoven è la dimostrazione che è possibile abbattere notevolmente le emissioni anche nel settore dei trasporti, uno dei più inquinanti.
“La mobilità è una delle cose più importanti della nostra vita di tutti i giorni. Ci permette di stare insieme e condividere idee. Ora dipende dall’industria rendere la mobilità green in ogni modalità possibile”, scrivono sul sito tuecomotive.nl.
Molti sono stati i viaggi realizzati dal team TU/ecomotive dell’Università di Eindhoven per convincere i protagonisti dell’industria automobilistica ad accettare la sfida di realizzare su larga scala un’auto elettrica riciclabile e perfino compostabile, in grado di essere venduta a un prezzo accessibile per un pubblico di massa. Due sono state le tappe italiane: ad aprile 2019 a Milano, mentre a luglio 2018 Noah ha fatto visita a Torino.
Il team TU/ecomotive dell’Università tecnica di Eindhoven sottolinea come il progressivo aumento della popolazione mondiale porterà a una sempre maggiore richiesta di risorse, che già scarserggiano come dimostra l’Earth Overshoot Day.
La soluzione sarebbe sviluppare il concetto di economia circolare e Noah è diventato il simbolo di come già oggi, partendo da un mezzo di trasporto, sia possibile realizzare il concetto di economia circolare in prodotti complessi, rendendoli sostenibili in ogni fase della loro vita, dalla produzione all’uso, fino al riciclo.
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“Fin dall’inizio abbiamo notato che una gran parte del totale dell’impronta di carbonio di un’automobile è emessa durante il processo di produzione. Noi siamo riusciti nell’obiettivo di realizzare una macchina in grado di essere sostenibile in tutte le sue fasi”, sostiene Jelle Vonk, Team manager di Noa.
I materiali biodegradabili e le caratteristiche dell’auto elettrica Noah
“Noi crediamo che integrando un design smart con nuovi materiali rivoluzionari sia possibile iniziare già da oggi un’economia circolare. Questo è il momento giusto per mettere da parte il vecchio approccio al design per cominciare con una lavagna pulita”, riportano sul sito www.tuecomotive.nl.
Bello girare su un’auto fatta di lino e zucchero! @TUecomotive @NXP | @scoopit https://t.co/zmVX6yLZFi
— Antonio Cirella (@antoniocirella) April 15, 2019
Il materiale rivoluzionario prodotto dal gruppo dell’Università tecnica di Eindhoven per costruire lo chassis di Noah è un biocomposito con una struttura a nido d’ape fatto di lino e zucchero, il corpo dell’auto circolare realizzato con fibre di lino. Serve solo il sette per cento di un ettaro di campi di lino per produrre un esemplare di questa auto biodegradabile: infatti a fine ciclo vita il materiale può essere compostabile. Altre caratteristiche. Propulsione elettrica per soli 360 chilogrammi di peso (escludendo le batterie modulari da 15 kWh di circa 60 chili), poco più di due metri di lunghezza per 1700 millimetri di larghezza e 1500 di altezza in grado di ospitare due adulti. A disposizione anche un portabagagli da 500 litri.
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Amazing day for us at the HQ of BMW in Munich ??? this afternoon we will present #Noah and our sustainability vision to top BMW employees! #sustainablity #BMW Un post condiviso da TU/ecomotive (@tuecomotive) in data:
Le performance di Noah sono di tutto rispetto: velocità massima di 110 chilometri orari e 240 chilometri di autonomia che, se paragonato all’energia disponibile di un’auto a combustione, sarebbe come se con un litro di carburante potesse percorrere 300 chilometri.
L’auto realizzata con lino e zucchero è inoltre un prototipo ideale di citycar, in grado di fare un raggio di sterzata in soli cinque metri.
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Noah è equipaggiata con alcune funzioni smart focalizzate sul guidatore. Può essere sbloccata cotramite il chip Nfc, riconoscendo l’utente e adattando le impostazioni in base alle preferenze stabilite visibili sul display da dieci pollici touchscreen. Può caricare anche la lista contatti e trovare le destinazioni usando il proprio smartphone tramite il sistema Gps.
Lina, l’auto elettrica quasi circolare parente di Noah
Noah ha un antenato e si chiama Lina. Si tratta del prototipo antecedente, di cui Noah è l’evoluzione ottimizzata. Nel 2018 il biocomposito con cui veniva prodotta Lina è stato reinventato per renderlo più sostenibile sia nella fase di produzione che di riciclo (i pannelli di zucchero e lino sono totalmente riciclabili). Al contempo la matrice di polipropilene è stata sostituita con una matrice di Pla a base di zucchero. Un adattamento che ha permesso al biocomposito di essere realizzato con materiali che al 90 per cento ed oltre provengono da risorse rinnovabili.
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