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Lo stato di New York denuncia la casa farmaceutica Purdue per avere alimentato l’epidemia di oppioidi
Lo stato di New York ha denunciato la casa farmaceutica statunitense Purdue Pharma accusandola di avere consapevolmente sottovalutato gli effetti della dipendenza agli antidolorifici a base di oppioidi che produce e, quindi, di aver guadagnato miliardi di dollari sulle spalle della cosiddetta “opioid epidemic“: New York, la città principale dello stato, è in balia di un’epidemia di questi composti chimici che
Lo stato di New York ha denunciato la casa farmaceutica statunitense Purdue Pharma accusandola di avere consapevolmente sottovalutato gli effetti della dipendenza agli antidolorifici a base di oppioidi che produce e, quindi, di aver guadagnato miliardi di dollari sulle spalle della cosiddetta “opioid epidemic“: New York, la città principale dello stato, è in balia di un’epidemia di questi composti chimici che producono effetti simili a quelli della morfina. L’azione legale è stata presentata dalla procuratrice generale dello stato, Barbara Underwood.
Le vittime di oppioidi
Underwood sostiene che la Purdue abbia consapevolmente ingannato medici, pazienti e le autorità per decenni circa la dipendenza causata da OxyContin, il nome con cui è commercializzato l’ossicodone, un narcotico antidolorifico a base di oppioidi il cui uso è molto diffuso in tutto il paese. La Purdue avrebbe intenzionalmente sottovalutato i rischi e sopravvalutato i benefici del farmaco. La condotta della casa farmaceutica avrebbe quindi contribuito a un’eccessiva prescrizione e a un abuso di prodotti contenenti oppiodi, causando una vera e propria epidemia. Solo nella città di New York si sono registrati oltre 3mila decessi per overdose da oppioidi nel 2016, circa 2,400 dei quali una conseguenza dell’assunzione di antidolorifici contenti queste sostanze.
Entrando ancora più nello specifico, Underwood sostiene che la Purdue abbia fatto “persistentemente, direttamente e tramite terzi diverse dichiarazioni false in merito ai suoi prodotti”, tra cui l’occultamento del collegamento tra l’uso di oppioidi a lungo termine e l’abuso di queste sostanze, mascherando i segnali della dipendenza e facendo riferimento a essi con il termine “pseudodipendenza”. Inoltre la Purdue avrebbe sostenuto “che l’astinenza dai suoi prodotti è facilmente gestibile, sopravvalutando i rischi delle terapie alternative di riduzione del dolore rispetto agli oppioidi e travisando la misura in cui gli oppioidi migliorano le funzioni del corpo”. Tesi sostenute dalla Purdue con l’intento di aumentare le vendite dei suoi prodotti. Un “modello basato sull’inganno” e su un “incurante disprezzo per la salute e il benessere dei newyorkesi”, ha aggiunto Underwood.
Purdue Pharma nega tutto
In sintesi, mentre l’epidemia di oppiodi accumulava sempre più vittime, la Purdue, consapevole di questi effetti, guadagnava cifre enormi: da quando fu introdotto nella metà degli anni Novanta, il solo OxyContin ha fatto guadagnare più di 30 miliardi di dollari (oltre 25 miliardi di euro) alla società. “L’epidemia di oppioidi è stata creata da distributori senza scrupoli. Ma non staremo seduti pigramente a guardare i cittadini morire mentre le grandi imprese ignorano le conseguenze delle loro azioni”, ha dichiarato il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo in un comunicato stampa. “Portare la Purdue Pharma in tribunale è un significativo passo in avanti per ritenere responsabili le aziende e porre fine una volta per tutte alla crisi degli oppioidi”.
La società farmaceutica, con sede a Stamford nello stato del Connecticut, ha negato “fermamente” le accuse, confermando che “tutte le prescrizioni sono state approvate dalla Fda”, (la Federal drug administration, l’agenzia nazionale per i controllo dei cibi e dei farmaci). Per questo è inopportuno “che lo stato si sostituisca al parere normativo di scienziati e medici”.
Eppure non è la prima volta che la Purdue viene denunciata, anzi. L’annuncio dell’azione legale da parte di New York, che rientra nella strategia di contrasto all’epidemia di oppioidi da parte di Cuomo, è arrivata il giorno dopo in cui altri sei stati – Florida, Nevada, Nord Carolina, Nord Dakota, Tennessee e Texas – hanno citato in giudizio la società per una presunta violazione delle leggi sulla protezione dei consumatori. Finora sono 16 gli stati americani, oltre al Porto Rico, ad aver avviato azioni legali contro la Purdue. E proprio allo stato di New York, la casa farmaceutica aveva assicurato nel 2007 di aver corretto la sua condotta giudicata “criminale” quando era stata condannata a pagare una multa di 600 milioni di dollari (più di 500 milioni di euro).
“Il nostro lavoro non finisce con quest’azione legale”, ha avvertito Underwood. “Il nostro ufficio continuerà a condurre un’indagine con diversi stati sui produttori e distributori di oppioidi nell’intero paese”. Ora la procura chiede un risarcimento di quasi 500 milioni di dollari (quasi 450 milioni di euro) che verrebbero destinati al finanziamento di programmi di recupero e trattamento rivolti ai tossicodipendenti.
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