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La Panda a biometano consegnata da FCA al Gruppo CAP fa sosta a Rimini, a Ecomondo. Prima di ripartire per Bresso, nel milanese, dove finalmente è possibile produrre biometano su scala industriale. La rivoluzione dell’acqua è giunta a una svolta.
La Fiat Panda alimentata a biometano, protagonista da quasi due anni del progetto #BioMetaNow, fa tappa per la seconda volta a Rimini, in occasione di Ecomondo. Era il marzo del 2017 quando FCA consegnava le chiavi della prima Fiat Panda alimentata a biometano al Gruppo CAP. Da allora il suo viaggio attraverso l’Italia non si è mai interrotto. L’obiettivo? Dimostrare che il biometano prodotto da acque reflue è una forma energetica concreta, reale e “circolare”, dove l’acqua di scarto, grazie a sofisticate applicazioni e processi di conversione, ritrova nuova vita.
E dopo una lunga fase di sperimentazione, finalmente sfruttare l’acqua per alimentare il motore di un’automobile è diventata realtà. #BioMetaNow è appena entrato nella fase operativa con la conclusione dei lavori per la realizzazione dell’impianto di produzione di biometano estratto dai fanghi reflui dell’impianto di Bresso-Niguarda, alla periferia nord di Milano. Un tema, quello dei biocombustibili, centrale anche in questa edizione di Ecomondo grazie ai workshop e convegni ospitati da Città sostenibile, padiglione tra i più innovativi di Key energy, insieme ad altri temi cruciali come il futuro della guida autonoma e della mobilità elettrica.
Una tappa fondamentale che – come ci ha raccontato a Ecomondo Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP – permette di produrre biometano su scala industriale: oltre 341.640 chili di biocarburante estratto dalle acque reflue, sufficienti ad alimentare 500 veicoli per 10 mila km all’anno. Come dire, 7 milioni 500 mila chilometri, equivalenti a quasi 200 volte la circonferenza della Terra. Insomma, una good news importante per il mondo della mobilità che arriva proprio da Rimini.
E proprio da Rimini, dove l’anno scorso a bordo della Panda a biometano vi avevamo raccontato le trasformazioni della zona del Porto, il viaggio riprende alla scoperta di una nuova parte della città, quel ponte di Tiberio che, come spiega l’assessore alla mobilità Roberta Frisoni nella nostra intervista, grazie a un’attenta riprogettazione è diventato una zona sottratta al traffico e donata ai cittadini.
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