Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
I pericoli domestici per cani e gatti, prevenzione innanzitutto
I pericoli per l’incolumità dei nostri amici a quattro zampe si possono nascondere anche fra le mura domestiche. Ecco i consigli dell’esperto per una prevenzione ottimale.
Le insidie per i nostri amici a quattro zampe si possono annidare anche fra le pareti domestiche, in un giardino ben curato, in terrazza o in un garage adibito al ricovero di moto e automobili. La curiosità di un gattino ancora inesperto, la goffa intraprendenza del cucciolo appena arrivato, ma anche l’incidente di percorso per il cane o il gatto di casa, magari annoiati dalla vita quotidiana e ansiosi di sperimentare esperienze diverse, possono causare problemi più o meno gravi per i nostri animali.
Sull’argomento il dottor Oscar Grazioli, veterinario, giornalista e blogger, ha scritto un libro importantissimo: I no che aiutano i nostri animali, un utile vademecum da tenere a portata di mano se si vuole proteggere il proprio amico a quattro zampe dal pericolo nascosto fra le mura domestiche. E tra cipolle tossiche per i gatti, cioccolato letale per i cani, piante velenose e liquidi potenzialmente mortali custoditi in garage, ci si può addentrare in un mondo ancora per certi versi sconosciuto, ma che è importante dominare per preservare i nostri amici da rischi e incidenti.
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L’avvelenamento, un pericolo mortale
Può succedere, e non è neanche un evento isolato. Soprattutto se si vive in campagna, o si ha una casa con giardino e rimessa, l’avvelenamento può essere un pericolo per i propri compagni a quattro zampe. Ma, per prima cosa, come ci si accorge che un cane o un gatto è vittima di avvelenamento? “Nella vasta gamma di sostanze velenose per gli animali troviamo soprattutto quelle usate nelle ex riserve di caccia o nelle zone di ripopolamento per uccidere i cosiddetti ‘nocivi’ (cioè le volpi, le faine, le donnole, i corvidi e alcuni tipi di rapaci) che potrebbero recar danno alla fauna di interesse venatorio come le lepri o i fagiani; si tratta di veleni a base di insetticidi agricoli o lumachicidi”, spiega il dottor Grazioli. “I sintomi comprendono tremori, salivazione, perdita dell’equilibrio e convulsioni”. L’avvelenamento con simili sostanze colpisce spesso più il cane che il gatto: “I felini, infatti, in virtù della loro ‘schizzinosità’ sono meno suscettibili a questi pericoli”, aggiunge Grazioli.
In tema di veleni troviamo in primo piano il warfarin: “È un topicida di vecchia generazione, oggi sostituito da sostanze più aggressive e pericolose, certamente mortali se non rimosse dall’organismo con gli opportuni antidoti”, delucida l’esperto. Se si sospetta un avvelenamento, quindi, il ricorso al veterinario è davvero imprescindibile e urgente. “Nell’attesa possiamo agire con la somministrazione di acqua ossigenata che fa vomitare e può salvare la vita nel caso ci sia il forte sospetto che il cane abbia appena mangiato un’esca contaminata da veleno. È bene portarne dietro un flacone se si va a passeggiare in luoghi lontani da strutture veterinarie”, conclude Grazioli.
Anche in casa possono nascondersi insidie per i nostri amici animali per quel che riguarda i veleni. “Il più pericoloso in assoluto è il glicole etilenico, noto anche come Paraflu, usato (un tempo molto più di adesso) come liquido anticongelante per radiatori e impianti di riscaldamento. Va sempre tenuto in armadietto sotto chiave. Attenzione anche ai veleni per mosche, scarafaggi, cimici ecc. che hanno un elevato grado di tossicità per i nostri amici a quattro zampe”, sottolinea l’esperto. In quanto al cioccolato e ai prodotti a base di cacao, considerati letali per il cane, dovrebbero essere assunti in quantità elevate per poter risultare tossici e pregiudizievoli per la sua salute.
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I pericoli nascosti in giardino o in terrazza
Anche il giardino di casa, la terrazza o il balcone possono nascondere pericoli e insidie per cani e gatti: in primo piano le piante, che gli animali potrebbero ingerire per gioco o per noia. “L’oleandro per esempio può essere letale, qualunque parte della pianta venga ingerita. Così come l’azalea, comune in giardino e in casa ed altrettanto pericolosa. Non tralasciamo lo stesso ciclamino, l’asclepiade (la cosiddetta pianta dei pappagallini) e il mughetto”, avverte Oscar Grazioli.
Ma il pericolo può anche venire dal cielo, sotto forma di insetti. “Api e calabroni possono portare problemi con le loro punture, oltre che la famigerata processionaria cui i cani – ma non i gatti – danno volentieri la caccia”, spiega il veterinario.
I pericoli domestici per cuccioli e gatti intraprendenti
Il cucciolo appena arrivato a casa può incorrere in una serie di pericoli che possono mettere a repentaglio la sua salute. “È normale che, cambiando i denti, i cuccioli tendano a mordicchiare varie cose ma, in realtà, solo i roditori che possono ‘sgranocchiare’ i fili della luce corrono un reale pericolo”, afferma il dottor Grazioli. Attenzione, allora, se si ha in casa un coniglietto nano che può agire indisturbato in tale senso.
Ma anche le scale, soprattutto quelle a chiocciola, rappresentano una potenziale minaccia per il cucciolo che potrebbe cadere o rimanere impigliato. Grande attenzione, quindi, ai suoi movimenti: se lo si deve lasciare solo è sempre bene ricorrere ai box casalinghi – sono simili a quelli usati per i bambini – o a stanze in cui possa giocare senza restare vittima di cadute o altro.
“Occhio anche alle lavatrici e ai forni aperti in cui amano nascondersi i gattini”, ammonisce Oscar Grazioli. E, nel novero delle zone a rischio della casa, le terrazze e i balconi privi di protezione possono risultare pericolosi per il micino intraprendente, magari nuovo dell’ambiente e in cerca di novità o territori di caccia da esplorare. Sorvegliarlo nei primi tempi del suo soggiorno in casa può essere un metodo per scongiurare pericoli. Così come dotare l’ambiente esterno di reti o protezioni sarà un’ottima soluzione per raddoppiare le precauzioni e garantire, a lui e a noi, tranquillità.
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