Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Quanta soia (ogm) è nascosta nei nostri alimenti
Secondo un rapporto del Wwf, ogni cittadino europeo mangia 61 chili di soia all’anno, per il 93 per cento nascosta in carne, pesce, uova e latticini. Perché inserita nei mangimi utilizzati negli allevamenti.
Per ingerire soia, secondo una nuova ricerca commissionata dal Wwf, non è necessario berne il latte o mangiarne il formaggio (tofu): in Europa, anche chi non lo fa, ne consuma circa 57 kg l’anno (93 per cento del totale consumato) in modo “inconsapevole”, attraverso i cibi di origine animale messi ogni giorno in tavola.
Il rapporto Mapping the Soy Supply Chain in Europe spiega che la quantità maggiore di soia (109 g per 100 g di prodotto) è contenuta nei petti di pollo, seguiti dalle uova (35 g di soia ogni 55 g), dai tranci di salmone (59 g ogni 100 g), dalle braciole di maiale (51 g di soia ogni 100 g di carne), dagli hamburger (46 g per ogni 100 g) e dal formaggio (25 g di soia per 100 g di formaggio). Una sorta di ingrediente nascosto, quindi, che comporta gravi problemi di deforestazione nel mondo e che proviene, per la gran parte, da coltivazioni geneticamente modificate, senza che l’etichetta finale del prodotto lo riporti.
Il problema legato al consumo di questo legume, come evidenziato dal Wwf, riguarda i danni all’ambiente, perché foreste, praterie e savane vengono cancellate dalle coltivazioni di soia. Anche la questione ogm non è però da sottovalutare. La quasi totalità della soia utilizzata nei mangimi convenzionali (non certificata da agricoltura biologica o da filiera ogm free), infatti, è ogm. La soia transgenica viene coltivata in Argentina, Stati Uniti, Canada, Messico, Costa Rica, Bolivia, Cile, Brasile, Uruguay, Paraguay, Sud Africa e importata in Europa per essere utilizzata nei mangimi destinati agli allevamenti.
Il Wwf, per rendere più consapevoli i consumatori europei, ha lanciato sui social media una speciale infografica interattiva, una sorta di ‘frigo virtuale’ in cui ciascuno può scoprire quanta soia è nascosta nei cibi che consuma quotidianamente.
“La maggior parte dei consumatori europei non ha idea di quanta soia sia contenuta nella carne, nei latticini, nelle uova e nei pesci di allevamento che consuma ogni giorno” dichiara Sandra Mulder, responsabile del gruppo di lavoro sulla soia del Wwf. “Ancora minore è la consapevolezza di quanto la soia ‘nascosta’ abbia avuto un impatto devastante su alcuni dei più preziosi ecosistemi del mondo, come l’Amazzonia, il Cerrado e il Gran Chaco”.
Foto © loe.org
“Per il WWF è necessario che le aziende europee che acquistano soia o prodotti derivati da animali allevati con la soia, assumano rapidamente l’impegno a rifornirsi esclusivamente di soia coltivata responsabilmente. Questa scelta renderebbe chiaro ai produttori in Sud America che i consumatori europei vogliono esclusivamente quella soia che non sia stata prodotta a spese della natura, dei lavoratori o delle comunità locali”.
Sul fonte ogm va detto che nel biologico gli organismi geneticamente modificati sono vietati per legge e che negli allevamenti bio è proibito somministrare agli animali mangimi che li contengano.
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