Le soluzioni di smart home & building automation abilitano la transizione ecologica, come dimostra il Report di sostenibilità “Welcome to the Nice future”.
Raul Pantaleo. Per Casa Emergency ho cercato di fondere umanità e sostenibilità
Casa Emergency è un luogo aperto al pubblico nel cuore di Milano progettato in chiave sostenibile dall’architetto Raul Pantaleo. Per promuovere i diritti umani e la cultura della pace.
Inaugurata con una tre giorni di eventi aperti al pubblico, Casa Emergency è la nuova sede milanese dell’organizzazione umanitaria fondata dal medico chirurgo Gino Strada e progettata seguendo linee guida sostenibili sia sul piano tecnico che su quello procedurale, come ha raccontato a LifeGate l’architetto Raul Pantaleo dello studio TAMassociati.
Una ex scuola per un luogo aperto al pubblico
Una ex scuola in disuso nel centro di Milano è diventato un bene comune aperto alla comunità grazie a un processo che, tra ideazione e realizzazione, ha richiesto quattordici mesi dando nuova vita a un immobile di 3.600 metri quadrati. Casa Emergency, inaugurata ufficialmente il 14 settembre alla presenza dell’amministrazione comunale, della presidente di Emergency Rossella Miccio e del suo fondatore Gino Strada, è stata definita dallo studio TAMassociati, che ha curato il progetto, come “un edificio parlante, ad alta efficienza energetica e aperto alla città”. Il concetto di apertura è uno dei principi fondanti su cui si basa questa struttura che vuole essere accogliente come lo sarebbe una casa privata.
Casa Emergency nelle parole di Raul Pantaleo
Raul Pantaleo, uno dei tre soci e fondatori di TAMassociati, nonché capomastro delle opere edilizie di Emergency, spiega: “Abbiamo lavorato all’idea di mantenere le parti basse dell’edificio, ossia il piano terra, che ha una fruizione pubblica, con la sala polifunzionale, la sala ristorazione, il grande giardino che è uno spazio pubblico, e lo sportello di orientamento socio-sanitario. Al primo piano ci sono attività semi pubbliche e quindi la Biblioteca della pace, la zona volontari e l’area eventi, mentre ai piani superiori ci sono gli uffici per l’attività dell’organizzazione”.
“Il progetto — continua Pantaleo — è fondato sul mantenimento del contenitore, un edificio di discreta qualità e con un vincolo legato alla presenza di un edificio molto importante di fronte, la Basilica di Sant’Eustorgio. Si è trattato di un intervento estremamente delicato di mantenimento originario soprattutto degli esterni”.
Gli interni “parlano” di diritti umani e di storia
Molto spazio è stato dato al racconto e alla narrazione visiva integrati negli elementi dell’edificio, dalla sequenza temporale che racconta la storia dell’organizzazione, nata a Milano nel 1993, all’espressione dei diritti fondamentali dell’uomo.
“Si tratta di un edificio narrante che vuole raccontare la storia di Emergency”, racconta Pantaleo. “Abbiamo voluto un edificio che avesse una forte valenza comunicativa e quindi all’interno abbiamo svuotato questo involucro e creato delle scatole colorate che determinano degli spazi sempre cangianti seguendo l’idea di Emergency caratterizzata dalla varietà e dalle sue diverse umanità in modo tale che si rappresentassero anche all’interno dell’edificio e nella tipologia interna degli spazi”.
Efficienza energetica e riqualificazione
Il progetto si è incentrato sul recupero dell’edificio nel massimo rispetto della struttura esistente. All’esterno, l’intervento ha mantenuto e valorizzato la presenza del giardino, con particolare attenzione per le essenze arboree esistenti, delle facciate e degli elementi architettonici preesistenti.
“Abbiamo progettato un impianto estremamente performante perché sono state usate una pompa di calore geotermica e tre sonde che scendono a 25 metri di profondità che servono a generare il caldo e il freddo all’interno dell’edificio, per cui è un sistema altamente efficiente e che non usa fonti non rinnovabili”, spiega l’architetto.
Nell’impianto generale dell’edificio è stata data molta attenzione alla ricerca di materiali che avessero un’impronta ecologica molto alta e anche per quanto riguarda l’involucro sono state fatte delle scelte che garantissero la realizzazione di un edificio altamente performante senza dimenticare che si tratta di una costruzione storica e quindi ciò impone limitazioni. “Nei progetti realizzati per Emergency viene data sempre grande attenzione alla sostenibilità e anche in questo caso è stato realizzato un edificio che avesse un impatto ecologico bassissimo e che quindi avesse qualità dal punto di vista della sostenibilità molto elevata”, conclude Pantaleo.
La nuova sede Emergency ha già in calendario una serie di eventi e attività per coinvolgere e informare la popolazione sulle attività dell’organizzazione e sui temi dei diritti umani e il diritto alla salute.
Casa Emergency è una casa aperta a tutti, così come lo è sempre stata l’organizzazione umanitaria fondata da Strada, e l’edificio stesso merita una visita in quanto esempio di architettura di recupero che coniuga sostenibilità e umanità nel rispetto del patrimonio storico circostante.
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