Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
Per ridurre le emissioni di CO2, il ruolo dell’idrogeno è fondamentale
Uno studio ha rivelato come l’idrogeno contribuirà alla riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2050. E i settori di applicazione vanno dall’auto all’industria.
Se impiegato su larga scala, l’idrogeno potrà coprire circa un quinto dei consumi energetici entro il 2050. E di conseguenza questo andrebbe a ridurre notevolmente le emissioni annuali di CO2 rispetto ai livelli attuali, contribuendo all’abbattimento di quel 20 per cento necessario a limitare il riscaldamento globale entro due gradi centigradi. È quanto emerso dallo studio Hydrogen, Scaling up realizzato dalla società di consulenza McKinsey, che ha delineato una roadmap completa per spiegare l’impatto che l’idrogeno potrebbe avere sulla transizione energetica. La ricerca è stata presentata durante quello che è stato definito “The Hydrogen Council”, ovvero il raduno dei 18 leader dell’industria mondiale durante la conferenza climatica Cop23 di Bonn, in Germania, lo scorso novembre.
Idrogeno per le auto, ma non solo
L’Hydrogen Council prospetta per l’idrogeno un potenziale tale da alimentare tra i 10 e i 15 milioni di automobili e circa 500.000 autocarri entro il 2030. Ma le possibili applicazioni in altri settori sono diverse: processi industriali, impianti di riscaldamento, fornitura o stoccaggio energetico. Più in generale, lo studio prevede che la richiesta annuale di idrogeno potrebbe decuplicarsi entro il 2050, andando a coprire il 18 per cento della domanda energetica totale. E in un periodo storico in cui si prospetta una crescita della popolazione mondiale di circa due miliardi di persone nei prossimi trent’anni, le tecnologie legate all’idrogeno sembrano rappresentare un potenziale concreto nell’ottica di una crescita economica sostenibile.
Toyota in prima linea
Tra i 18 membri del comitato del Consiglio per l’Idrogeno, che ha ha lanciato un appello agli investitori, ai decisori politici e alle aziende per trovare quanto prima una soluzione per questa transizione, era presente Takeshi Uchiyamada, presidente del Consiglio di Amministrazione di Toyota, casa automobilistica che con il forte impegno nello sviluppo della berlina a idrogeno Mirai ha dimostrato di credere molto in questa tecnologia: “L’idrogeno rappresenta una risorsa indispensabile per ottenere un cambiamento del genere, che ci aiuti a sfruttare le risorse rinnovabili quali l’energia eolica e solare nell’ambito dei mezzi di trasporto e di molte altre realtà”, ha detto Uchiyamada. “L’Hydrogen Council ha identificato sette aree diverse per l’idrogeno, ed è per questo che stiamo incoraggiando governi ed investitori ad assegnargli un ruolo centrale per i loro piani energetici. Prima arriveremo ad un’economia basata sull’idrogeno e prima riusciremo a fare di questo sogno una realtà”. Gli investimenti necessari per il passaggio all’idrogeno sono stati calcolati dallo studio tra i 20 e i 25 miliardi di dollari annui per un totale di circa 280 miliardi fino al 2030.
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