Riqualificazione industriale. A Bolzano nasce Noi Techpark, il parco tecnologico altoatesino

21 laboratori e 4 istituti di ricerca a disposizione di aziende e startup. Il nuovo polo tecnologico rinasce da un’ex area industriale.

Saranno 190 mila metri cubi dedicati all’innovazione, alla tecnologie e alle imprese, quelli che dal prossimo marzo saranno riqualificati e trasformati nel parco tecnologico altoatesino. Iniziano infatti i lavori per Noi Techpark (Nature of innovation), un centro tecnologico e di ricerca che ospiterà laboratori e servizi per le imprese, alcuni dei quali unici al mondo.

 

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Il polo sorgerà nell’area industriale dove operava la Alumix S.p.a.: “Il Techpark Alto Adige sarà un luogo in cui aziende e istituti di ricerca potranno cooperare, trarre reciproca ispirazione e dove quindi le competenze e la competitività del singolo, ma conseguentemente anche dell’intera location economica, aumenteranno considerevolmente” ha dichiarato il presidente Arno Kompatscher.

 

Un investimento significativo, che Maurizio Bergamini Riccobon, direttore dell’ufficio innovazione  della provincia di Bolzano, quantifica in circa 24 milioni di euro in circa 6 anni, molti dei quali da provenienza privata, solo per i laboratori.

 

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Molto lo spazio dedicato al mondo della green economy tra i settori chiave dell’Alto Adige, basti pensare al centro per l’idrogeno del Sudtirolo, punto di riferimento per la produzione del combustibile per autotrazione nel nostro Paese. “Ci sarà ad esempio un laboratorio in grado di simulare il sole per testare la risposta dei nuovi materiali”, spiega Giuseppe Salghetti Drioli, responsabile marketing Bls (Business location Sudtirol). O un laboratorio, unico al mondo, in grado di simulare le condizioni atmosferiche più estreme, dedicato in particolar modo al settore dell’abbigliamento e dell’attrezzatura da montagna.

 

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Nel settore Food invece sorgerà l’Isotopes Lab: “Il laboratorio sarà in grado di analizzare la materia organica molto dettagliatamente. Saremo così in grado di certificare la provenienza del cibo”, spiega Riccobon.

 

Il progetto di riqualificazione sarà interamente seguito dallo studio Chapman Taylor di Milano e da Cleea Claudio Lucchin & architetti associati di Bolzano. L’obiettivo è quello di recuperare il costruito per fare spazio all’innovazione.

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