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La sede di Bloomberg a Londra è l’ufficio più sostenibile del mondo
La nuova sede di Bloomberg, società dell’ex sindaco di New York, è una delle architetture più sostenibili di Londra, ottenendo il punteggio più alto nella certificazione che valuta il profilo ambientale degli edifici.
Da qualche mese Bloomberg Lp, la società di informazione dell’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, già promotore del concetto di città sostenibile, ha una nuova sede nel cuore della City di Londra, in Regno Unito. Progettato da Norman Foster dello studio Foster+Partners, il quartier generale è stato già definito il complesso di edifici più sostenibile dal punto di vista ambientale mai realizzato, un’eccellenza di architettura sostenibile a livello globale. Inoltre, durante la realizzazione del progetto, i cui lavori sono durati otto anni, sono stati rinvenuti oltre 14mila reperti dell’epoca romana, tra cui un tempio di quasi duemila anni fa che è stato aperto anche al pubblico.
La sede di Bloomberg a Londra, l’ufficio più “green” al mondo
L’unicità dei blocchi di edifici è data dalla facciata composta da un telaio strutturale in pietra arenaria con una serie di alette di bronzo di grandi dimensioni che hanno la funzione di creare un sistema di ombreggiatura. Di differenti misure, queste si susseguono sulle facciate dell’edificio in base all’orientamento della luce e dei piani. Il complesso ha raggiunto il livello “outstanding” (eccezionale in inglese), ossia il più alto punteggio all’interno del protocollo di certificazione britannico Breeam, primo al mondo a raggiungere questo livello grazie alle scelte progettuali caratterizzate da un uso innovativo dell’energia.
Infatti è stato calcolato un risparmio del 73 per cento dei consumi d’acqua, e del 35 per cento di quelli energetici. Per quanto riguarda l’illuminazione, grazie all’installazione sul soffitto di 500mila led, il sistema è 40 per cento più efficiente rispetto alla norma e grazie agli interni il più possibile trasparenti portano la luce naturale anche nelle parti più interne dell’edificio. Gli sprechi sono ridotti grazie anche al sistema di ventilazione con pannelli posizionati sulle facciate dotati di rivestimenti acustici per i rumori esterni e che possono muoversi modificando la permeabilità della facciata e l’apporto che può dare al bilancio energetico degli edifici. Vengono inoltre recuperate l’acqua piovana e le acque grigie per gli utilizzi non potabili consentiti, garantendo così un risparmio stimato di 25 milioni di litri all’anno. Infine, sono stati installati sensori intelligenti che regolano il flusso d’aria in base al numero di persone in ogni zona dell’edificio in qualsiasi momento, con un sistema che prevede di ridurre le emissioni di CO2 di 300 tonnellate all’anno.
Antico e moderno
Pur essendo stato inaugurato solo da pochi mesi il complesso ha già contribuito a ridefinire la geografia dello spazio pubblico, più nello specifico dello Square Mile, la porzione più antica dell’agglomerato urbano della City, quell’area compresa tra la Bank of England e la cattedrale di Saint Paul. I due blocchi di uffici di cui è composta la sede di Bloomberg sono uniti da ponti che si estendono su un percorso pedonale a livello stradale che ha fatto riemergere Watling street, un’antica strada romana che una volta arrivava fino in Galles. Inoltre è stato recuperato e ristrutturato un tempio, anch’esso di epoca romana, dedicato a Mitra, divinità il cui culto era riservato agli uomini e situato sotto le fondamenta degli edifici. Non sorprende quindi che i lavori per costruire la sede di Bloomberg siano durati otto anni, vista anche l’importanza del sito e dei ritrovamenti archeologici. Da notare l’aspetto di “inclusione” del progetto: la struttura non ospita solo uffici ma è stato creato lo spazio anche per ristoranti e caffè al piano terra, oltre a tre piazze pubbliche.
Gli interni dell’edificio Bloomberg a Londra
Ciò che colpisce una volta entrati all’interno della sede di Bloomberg è il “vortice”, uno spazio a doppia altezza creato da tre gusci di legno inclinati dove ascensori vetrati a scomparsa portano direttamente al sesto piano, uno spazio dedicato alla condivisione che i dipendenti possono usare. L’edificio in sé è attraversato in tutta la sua altezza da una rampa di scalini rivestita di bronzo che permette alle persone di sostarvi senza intralciare il passaggio. Altro elemento chiave degli interni è il soffitto da cui entra la luce naturale con i caratteristici pannelli in alluminio lucidato che permettono di riflettere la luce e fungono da elementi di raffreddamento e attenuazione acustica.
I resti archeologici del tempio di Mitra, visitabile gratuitamente, sono in esposizione all’interno dell’edificio e danno ai visitatori la possibilità di conoscere la storia del sito. Sia all’interno, fra le geometrie del legno e le trasparenze del vetro, che all’esterno sono presenti opere di artisti quali Michael Craig-Martin, Langlands & Bell, Olafur Eliasson e Cristina Iglesias. Con questo progetto Micheal Bloomberg ha voluto non solo ribadire il proprio impegno per la creazione di una città sostenibile ma anche scommettere su Londra, una città su cui aleggia l’ombra della Brexit, nonostante la scelta di uscire dall’Unione europea sia stata definita dall’ex sindaco come “la cosa più stupida che un paese abbia mai fatto – a parte l’elezione di Trump“.
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