
Quali danni causano le microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici e cosa possiamo fare per limitarli, dalla progettazione allo smaltimento dei capi.
100% italiane e a Impatto Zero®, una volta usate, possono essere completamente riciclate per i campi gioco per bambini. Sono le sneakers Womsh.
Comode, belle e di tendenza: le sneakers, lungi dall’essere semplici “scarpe da ginnastica”, sono veri e propri capi d’alta moda, gettonatissime non soltanto tra i più giovani. Per chi ha il pallino della sostenibilità, ma non vuole assolutamente rinunciare allo stile, meglio allora che siano realizzate nel pieno rispetto dell’ ambiente. Come le scarpe Womsh, il cui intero ciclo di vita è pensato per ridurre al massimo inquinamento sul pianeta e sprechi e per recuperare quel che è possibile.
Il marchio – un acronimo che sta per word of mouth shoes e che punta sul passaparola come filosofia di vendita – è nato nel 2011 da un’idea dell’imprenditore veneto Gianni Dalla Mora. Il suo intento è coniugare l’eccellenza del settore fashion Made in Italy con la sostenibilità ambientale ed economica dei processi di produzione e distribuzione di un prodotto come una sneakers. “È una precisa volontà personale di proporre articoli di moda in un modo etico e rispettoso del pianeta”, commenta Dalla Mora. Ma come si realizza il suo ambizioso progetto?
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Prima di tutto, si valuta l’impatto del prodotto: attraverso il progetto Impatto Zero® di LifeGate, Womsh ha calcolato le emissioni di CO2 generate dal processo produttivo, dalle proprie attività e servizi, ha potuto attuare strategie per ridurle, ottimizzando per esempio l’uso di materie prime e riducendo i consumi e gli sprechi, e compensando poi quelle inevitabili con la creazione e tutela di foreste in Italia e nel mondo.
Ma non basta. Womsh ha voluto dare nuova vita alle sue scarpe chiedendo ai clienti di riportare in negozio le scarpe usate e di riporle in un bidoncino dedicato. Grazie a un apposito trattamento, la gomma delle sneakers Womsh può infatti essere riutilizzata per realizzare i pavimenti anticaduta per i parchi giochi dei più piccoli. “Partiamo dal semplice presupposto che i rifiuti prima che un problema possano essere un’opportunità da sfruttare e fonte di materiali da riutilizzare se opportunamente riconvertiti”, ha affermato il fondatore.
?️ Sotto i nostri piedi c’è la Terra e per salvarla bisogna cambiare passo ? #Womsh cammina ogni giorno verso la… https://t.co/tOGeh4MG04
— Womsh (@Womsh) 23 febbraio 2018
L’iniziativa rientra nel progetto I giardini di Betty sostenuto da ESOsport, che prevede appunto il riciclo di scarti di gomma – quindi non solo scarpe sportive esauste, ma anche copertoni e camere d’aria di biciclette – a questo scopo.
La sensibilità ambientale dei clienti viene tra l’altro premiata con un buono sconto per l’acquisto del successivo paio di scarpe. Un motivo in più per passare parola!
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