Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Start up bio, l’Erasmus per chi vuole studiare l’agricoltura biologica
Start Up Bio è un progetto europeo per formare nuovi agricoltori biologici e per favorire il passaggio al biologico di imprese già attive.
Un’iniziativa tesa a favorire la transizione dall’agricoltura convenzionale a quella biologica e a supportare i processi di innovazione delle aziende agricole: è il progetto Start up bio, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Erasmus Plus e appena lanciato in Italia, con la collaborazione di FederBio.
Start up bio, a chi si rivolge e come funziona
Il progetto si rivolge ai giovani interessati a intraprendere percorsi di start up di aziende agricole bio e agli imprenditori agricoli già attivi che vogliono convertire i propri sistemi di produzione passando al biologico. La formazione, con una durata di 24 mesi, prevede lo sviluppo e la sperimentazione di strumenti innovativi dell’information technology e si baserà sull’utilizzo di risorse interattive digitali e percorsi e-learning, allo scopo di garantire flessibilità dell’offerta e maggiore accessibilità e fruibilità. Saranno disponibili anche servizi “su misura” offerti dall’Incubatore europeo per l’agricoltura biologica di nuova implementazione. La fase finale del progetto prevede inoltre un’esperienza diretta in campo.
Leggi anche: Un mondo 100% biologico è possibile, lo dimostra lo stato indiano del Sikkim
Nuova occupazione in agricoltura
Start up bio è finalizzato, oltre che alla diffusione sempre maggiore del metodo biologico, anche alla creazione di nuova occupazione: l’agricoltura biologica, in questo senso, rappresenta un’occasione di ritorno alla terra e un ricambio generazionale nel settore primario. L’obiettivo è di formare 80 nuovi agricoltori biologici in ciascun Paese europeo coinvolto nel progetto. Per il reclutamento e la selezione, prevista per ottobre-novembre 2020, verrà attivata un’open call europea. Il risultato atteso al termine del progetto è quello di aver supportato l’avvio di almeno 10 nuove imprese bio e di aver co-gestito almeno 100 conversioni di aziende agricole dal metodo convenzionale al biologico.
I numeri del biologico
Complice una maggiore attenzione alla salute e all’ambiente, negli ultimi quindici anni il biologico è uscito dalla dimensione di nicchia delle origini per trasformarsi in uno stile di vita ampiamente diffuso e consolidato nelle abitudini alimentari delle famiglie europee ed italiane. Secondo i dati Ismea, in Italia, nel 2018 la spesa per i prodotti alimentari biologici ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro, raggiungendo una quota del 3 per cento sul valore complessivo dell’agroalimentare. Negli ultimi dieci anni le aziende di produzione e di trasformazione di prodotti biologici sono complessivamente raddoppiate e contemporaneamente anche le superfici destinate a bio sono cresciute del 60 per cento. A fine 2018 la superficie coltivata in Italia ad agricoltura biologica è di quasi 2 milioni di ettari (tra le maggiori in Europa), con un numero di operatori che arriva a sfiorare le 80mila unità.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Vegetariano, di stagione, dai sapori mediterranei, ma anche profumato con spezie che vengono da Paesi lontani: ecco il nostro menù per ricordarci, anche a tavola, che il Natale è unione e condivisione!
I dati emersi dall’ultimo rapporto Ismea, l’ente pubblico che analizza il mercato agro-alimentare, ci obbligano a riflettere sul costo del cibo e su come buona parte del prezzo pagato non arrivi agli agricoltori.
Secondo una ricerca dell’Università di Tor Vergata, la dieta biologica mediterranea aumenta i batteri buoni nell’intestino e diminuisce quelli cattivi.
Tutti parlano della dieta mediterranea, ma in pochi la conoscono davvero. Ecco in cosa consiste e come possiamo recuperarla. L’incontro di Food Forward con gli esperti.
Secondo Legambiente, le analisi effettuate sugli alimenti restituiscono un quadro preoccupante sull’uso dei pesticidi.
Cosa deve esserci (e cosa no) nella lista degli ingredienti di un buon panettone artigianale? Cosa rivela la data di scadenza? Sveliamo i segreti del re dei lievitati.
A dirlo è uno studio della Commissione europea che ha fatto una prima stima del potenziale contributo della Pac agli obiettivi climatici.
Il residuo fisso indica il contenuto di sali minerali nell’acqua. Meglio scegliere un’acqua con un valore alto o basso? Scopriamolo.