![Il mito della moda etica e made in Italy vacilla sotto i colpi del caporalato](https://cdn.lifegate.it/KiGOlhltWajjoZtpJC9US15eg9M=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/gettyimages-1386390812.jpg, https://cdn.lifegate.it/Z6uuICwxamuryxmkNk9DjKZ9puY=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/gettyimages-1386390812.jpg 2x)
Nonostante i recenti scandali, che la moda made in Italy sia etica di per sé è una credenza diffusa. Una piccola filiera virtuosa sta cambiando le regole.
Il noto brand veneto, Stefanel, ha presentato la sua collezione autunno/inverno 2020 durante la scorsa fashion week: ispirata all’Italia, è il primo passo di un percorso per rendere il marchio sostenibile.
Durante l’ultima settimana della moda milanese di febbraio, Stefanel ha presentato la sua nuova collezione per la prossima stagione autunno/inverno 2020. Si tratta della prima creazione attribuibile alla firma di Sarah Lawrence che, a soli pochi mesi dal suo arrivo in azienda in qualità di direttrice creativa, ha deciso di guidare un cambiamento finora mai intrapreso dalla maison: trasformare il marchio in una realtà sostenibile.
La collezione autunno/inverno 2020 si compone di quattro linee – ognuna dedicata a città o aree del territorio italiano – declinate secondo lo stile Stefanel, contraddistinto dall’alternanza di due anime: la metropolitan jet set, che accompagna la donna nella sua quotidianità lavorativa, e la heritage land, pensata per il tempo libero. E proprio in relazione al tempo libero appaiono dei forti richiami alla natura con la linea Dolomiti, caratterizzata da capi caldi, grafiche animalier, eco-pellicce e colori della terra. L’intrinseco legame con la natura, che emerge in questa linea più sportiva, lo ritroviamo anche nella scelta di tessuti e di filati responsabili.
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La stilista ci ha raccontato che, “al momento, nella collezione sono stati utilizzati il tencel [una fibra prodotta dalla cellulosa frantumata, ndr] e un eco-cashmere composto al 50 per cento di lana riciclata. Il prossimo materiale che ci piacerebbe introdurre è una viscosa in versione ecologica. Nelle nostre collezioni la viscosa è una delle protagoniste occupandoci di maglieria, pertanto stiamo discutendo anche con i nostri fornitori per riuscire a trovare una soluzione più ecologica”.
Questa è la prima collezione interamente creata da Sarah Lawrence, che è entrata nel mondo Stefanel a luglio 2019. Forte di una grande esperienza nel design di moda, che l’ha portata a collaborare con scuole e marchi di fama mondiale, la nuova stilista dimostra una grande sensibilità verso le problematiche ambientali.
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Grazie al suo intervento, Stefanel ha portato a termine questo primo esperimento. “Non vogliamo definirci sostenibili – dichiara Lawrence –. Stiamo cercando di introdurre la sostenibilità nelle nostre collezioni step by step. Questo perché vogliamo garantire la trasparenza lungo tutta la filiera. È assolutamente nei nostri interessi ricorrere sempre più spesso a materiali sostenibili perché è arrivato il momento di dare una svolta, ma l’intento è quello di lavorare con i fornitori per riuscire a trovare delle alternative”.
È dunque chiaro nella visione di Stefanel che la sostenibilità non è una strategia di marketing, ma una necessità sempre più urgente per la salvaguardia del nostro pianeta. L’industria della moda dovrà presto mettere da parte i modelli produttivi tradizionali e abbracciarne di nuovi per far fronte all’emergenza ambientale.
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Assicurare la massima trasparenza e tracciabilità della filiera è uno dei punti cruciali nella strategia della maison veneta. Per questo sta cercando di puntare al massimo sulla rete di fornitori, analizzandone i metodi di produzione e investigando insieme a loro sulla possibilità di esplorare nuovi materiali più responsabili e amici dell’ambiente.
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