Pezzi unici che conservano la patina del tempo e la memoria della loro storia con legni e metalli di recupero: è il progetto di design sostenibile di Algranti Lab.
Amate Amatrice, la mensa per bambini di Stefano Boeri che vuole rilanciare il turismo enogastronomico
Amate Amatrice è la mensa scolastica per 150 bambini progettata da Stefano Boeri che prevede anche il rilancio del turismo gastronomico nella zona colpita dal sisma.
L’apertura della prima parte del progetto Amate Amatrice il 23 dicembre 2016 è stato un regalo di Natale per i bambini del comune colpito dal terremoto: una mensa polifunzionale che potrà diventare anche spazio cinema o per eventi, firmata dallo studio Stefano Boeri Architetti – Stefano Boeri, Corrado Longa, Marco Giorgio, Julia Gocalek, Daniele Barillari – e dagli ingegneri Mirko Degano e Loris Borean per la progettazione strutturale. L’edificio temporaneo è stato costruito in legno, materiale sostenibile, flessibile, economico e soprattutto antisismico, da sei aziende friulane.
L’apertura ufficiale della mensa
Il 12 aprile 2017, a progetto completato, si è svolto il primo pranzo ufficiale della mensa, un pranzo solidale di crowdfunding preparato dai ristoratori di Amatrice. L’edificio è stato realizzato grazie ai fondi pro-terremotati raccolti da Corriere della Sera e TgLa7 attraverso l’operazione “Un aiuto subito. Terremoto centro Italia 6.0”.
Il progetto Amate Amatrice
Il progetto è composto da un insieme di strutture realizzate con elementi modulari prefabbricati in legno, destinati ad ospitare una mensa scolastica per 150 bambini e nove ristoranti di diversa capienza e metratura. Prevede la collocazione dei moduli intorno ad uno spazio pubblico aperto, costituito da una pavimentazione esterna pedonale, attrezzato con sedute e illuminazione, e una piazza centrale piantumata destinata ad ospitare l’installazione di arredo urbano in legno, Radura. Ideata da Boeri per il Salone del Mobile di Milano 2016 e ora donata a Amatrice, Radura è una struttura per restituire il suono e il profumo del bosco realizzata con pali di legno provenienti dalle foreste friulane.
La scelta del legno
Ricostruire puntando sul legno, allontanandosi dunque dai materiali tradizionali di questi luoghi, è una scelta controcorrente di Boeri: coraggiosa e innovativa senza mancare di coerenza e rispetto del contesto. “In queste zone bisogna cambiare filosofia nella costruzione delle case“, afferma Boeri.
“Gran parte dei territori italiani più esposti al rischio sismico si trovano sulla dorsale appenninica con grande ricchezza di boschi. Attorno ad Amatrice ad esempio ci sono boschi ricchissimi di querce, faggi e castagni: il legno dunque può essere l’elemento base per la ricostruzione. Ha caratteristiche di elasticità e leggerezza, è adatto sia in caso di ristrutturazioni (per le solette dei pavimenti, o per i tetti ad esempio) sia per la costruzione di nuovi edifici. Ed è anche veloce da montare, specie nel caso di prefabbricati. Oltretutto essendo un materiale locale questa scelta può comportare anche vantaggi economici. Attorno al legno può nascere una nuova filiera, com’è accaduto ad esempio in Friuli”.
Secondo l’architetto, “ci vogliono tante competenze, a partire da quelle che riguardano il taglio dei boschi gestito responsabilmente. In zona esistono già competenze utili, come quelle della filiera del mobile nelle Marche. Si tratta di investire e di creare così anche nuove opportunità di lavoro, sul modello del Friuli”.
Architettura temporanea e duratura
La realizzazione della mensa scolastica è stata opera di sei aziende della Filiera del legno, che promuove il legno delle montagne del Friuli Venezia Giulia, specializzate in aspetti quali il taglio degli alberi senza danneggiare i boschi, la costruzione di strutture e pannelli, il montaggio in loco: segheria De Infanti, falegnameria Vidoni, Domus Gaia, Diemme Legno, Legnolandia e Stolfo mobili.
L’architettura di Amate Amatrice è temporanea ma duratura, con caratteristiche di montaggio e smontaggio tali da poter essere spostata altrove. “Da questa esperienza – dice Boeri – potrebbe nascere l’idea di un distretto del legno a Amatrice, risorsa economica e materiale per costruzioni naturali, nel massimo rispetto dell’ambiente e della sostenibilità”.
La seconda fase del progetto prevede l’apertura degli spazi per ospitare nove ristoranti distrutti dal terremoto, con l’obiettivo di rilanciare il turismo gastronomico nella zona, tra cui la tradizione della famosa amatriciana, nello scenario affascinante dei Monti Sibillini. Amate Amatrice sarà dunque un luogo di socialità per la città, ma anche un incentivo per la sua ripresa economica.
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