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Stress nel cane: la prevenzione, i sintomi e le cure
Anche per gli animali lo stress può rappresentare un nemico. Ecco come scoprire se il nostro cane è stressato e cosa fare per aiutarlo.
Stress, ansia, nervosismo: anche i nostri amici a quattro zampe possono soffrire di quelli che sono, ormai, disturbi classici della vita moderna. L’argomento è molto trattato nella veterinaria comportamentale e gli educatori si cimentano spessissimo con problematiche di questo genere che possono presentarsi nei cani di ogni età.
Lo stress è una normale risposta fisiologica dell’organismo ad alcune condizioni variabili di tipo sia fisico che sociale dell’ambiente. Può essere positivo – il cane che aspetta scodinzolando il premio al termine di una qualsiasi attività – o negativo; nell’ultimo caso può portare a veri e propri disturbi comportamentali come l’ansia da separazione, per esempio, o atteggiamenti stereotipati e negativi per la salute fisica e mentale dell’animale.
Stress, i segnali che lo evidenziano
Per capire se il cane soffre di una qualche forma di stress è basilare comprendere e decifrare i segnali che possono determinarlo, i quali “possono essere vari e di varia natura”, spiega Bruno Ferrari, educatore cinofilo. Ecco un rapido elenco dei più diffusi.
- l’animale si lecca con insistenza le zampe, si succhia il fianco (spesso accade nei dobermann);
- si rincorre la coda (tail chasing);
- ansima frequentemente e senza ragione;
- eccessive vocalizzazioni, abbaiamento costante;
- distruttività;
- deiezioni in casa o, comunque, in luoghi non idonei;
- problemi fisici come perdita di pelo, produzione di forfora, dissenteria frequente, vomiti e rigurgiti;
- ansia da separazione, quindi difficoltà nel restare da solo con conseguente distruttività.
Nel caso di un disturbo come l’ansia da separazione, il cane viene colpito da un vero e proprio attacco di panico e, al contrario di quanto si possa pensare, non si tratta di dispetti o piccole cattiverie, ma di un reale malessere fisico e psicologico. Ovviamente prima di concludere che il nostro amico a quattro zampe soffre di stress bisogna escludere ogni possibile causa fisica: pipì frequenti in casa possono anche far pensare che soffra di cistite. Lo stesso vale per il vomito e la diarrea. Ma basterà un po’ di buon senso per decifrare certi segnali: il cucciolo che rigurgita il cibo e poi viene a elemosinare un biscotto non è certo malato. “L’intervento di un comportamentista o di un educatore sarà pertanto importante per verificare davvero un eventuale stato stressante. Così come il consiglio del veterinario diventa imprescindibile”, conclude Ferrari.
Cosa fare in caso di stress
Appurato che il nostro amico a quattro zampe soffre di una qualche forma di stress, che cosa bisogna fare per evitare peggioramenti del problema? “Dipende sempre dalla causa e della tipologia del disturbo. Uno dei casi più frequenti di stress nei cani è la paura dei botti e degli scoppi in genere”, spiega l’educatore. “In questi casi è bene rivolgersi preventivamente a un esperto per poter programmare un percorso di desensibilizzazione e ‘controcondizionamento’ ai rumori dei petardi. Si può infatti arrivare a vere e proprie crisi di ansia che lasciano il cane spossato e intimorito per diverso tempo. Sarà necessario, quindi, lavorare sulle emozioni che scaturiscono alla percezione di tali rumori e muoversi in anticipo per prevenire il problema”.
Altro classico del comportamento stressante è l’ansia da separazione. “In questo caso la figura che si occupa di trattare il problema è il comportamentalista, che fornirà un protocollo di lavoro specifico per ogni soggetto da attuare nella gestione quotidiana”, aggiunge Ferrari.
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Si dovrà lavorare pertanto sulla capacità del cane di gestire il distacco, quindi su un discorso di tipo emotivo e psicologico. L’ansia da separazione è frequente nei cuccioli, ma è un problema che si riscontra spesso anche negli adulti. “In tutti i casi di comportamenti dettati dallo stress il percorso è sempre lungo: ci vuole pazienza da parte del proprietario e l’aiuto indispensabile dell’esperto”, conclude Bruno Ferrari.
In ogni caso la conoscenza del carattere del nostro cane rimane fondamentale. Solo vivendo in simbiosi con il proprio amico a quattro zampe – cosa che bisognerebbe sempre fare – si potranno percepire i segnali di stress, decodificarne il significato e poi decidere se è il caso di ricorrere all’aiuto degli specialisti. Come in ogni altro aspetto della vita dell’uomo con gli animali, il rispetto reciproco e la conoscenza diventano, anche in questo caso, basilari.
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