Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Si estrae dai semi di Cannabis Sativa, l’olio di canapa è un alimento con alto valore nutrizionale da cui trarre tanti benefici.
Ebbene sì: dalle varietà meno “stupefacenti” di Cannabis si ottiene uno degli oli più stupefacenti in commercio. L’olio che si estrae dai semi di cannabis sativa rientra nei cibi antinfiammatori più potenti ed è un alimento vegetale dai valori nutrizionali molto alti.
L’olio di semi di canapa è ricco di carboidrati, quindi fortemente energetico, di fibra grezza e sali minerali, soprattutto ferro, calcio, manganese e fosforo. Non mancano nemmeno le vitamine: A, E, PP, C, e del gruppo B. L’olio di canapa ha un’elevata percentuale di acidi grassi polinsaturi, in particolare Omega-3 ed Omega-6, in un rapporto giudicato ottimale di 3:1.
Per saperne di più, abbiamo chiesto aiuto a Sonia Capra di Verdesativa, azienda che basa la sua linea di prodotti interamente sulla canapa e che produce un olio spremuto a freddo da agricoltura biologica certificata.
Quali sono le la varietà di cannabis coltivate in Italia?
Una normativa Europea specifica quali varietà di canapa a basso tenore di THC (la sostanza psicoattiva) si possono coltivare. In Italia abbiamo ad esempio la “Carmagnola”, la “Carmagnola selezionata” e la “Fibranova”, antiche varietà italiane recuperate. Le varietà più coltivate sono però quelle francesi e ungheresi. Purtroppo in Italia, a differenza degli altri paesi europei, la destinazione finale della canapa non può, per legge, essere quella alimentare. La canapa italiana è solo no-food, non può essere trasformata per uso alimentare. È quindi destinata ad essere trasformata in altri settori, come quello cosmetico o tessile. Inoltre non essendo stata ripristinata la filiera di trasformazione della fibra, né della cellulosa, a tutt’oggi la coltivazione di questa pianta dai mille utilizzi, conosciuta come “la pianta che può salvare il pianeta”, rimane limitata e poco interessante per le aziende agricole italiane.
Dove viene prodotta e lavorata allora la canapa utilizzata per l’olio alimentare?
All’estero. Il nostro olio, ad esempio, da coltivazione biologica certificata, spremuto a freddo e non filtrato, proviene da canapa coltivata e trasformata in Germania. La libera circolazione delle merci ci consente di importarlo e venderlo in questo paese. Dal mio punto di vista questo è molto penalizzante per lo sviluppo della coltivazione della canapa in Italia.
Veniamo alle proprietà dell’olio di canapa. A chi è consigliato? È adatto ai bambini?
Le indicazioni sono tante, esiste una fitta documentazione, ed è incredibile constatare quanto poco se ne parli: psoriasi, eczema, artrite reumatoide, osteoporosi, menopausa, sindrome premestruale, diabete, depressione, deficit della memoria e dell’apprendimento, patologie dell’apparato respiratorio, malattie degenerative del sistema immunitario. Il dott. Elia Jonas di Roma, specialista in pediatria e neuropsichiatria infantile, ne consiglia l’uso per i bambini. La letteratura al riguardo è soprattutto straniera, io vi consiglio i seguenti testi: Hemo foods & Oils for health, edito da Hemptech; Cannabis, di Gisela Schreiber, edito da Tecniche Nuove; In cucina con Maria, di Paul Bernhaim, edito da Alfa Omega Editrice. Anche Stampa Alternativa ha raccolto nei suoi libricini tanti vari aspetti legati a questa pianta, incluso quello terapeutico…
Olio di canapa, come assumerlo in cucina?
Come un normale olio, per condire insalate, sughi, cereali, zuppe, avendo cura di consumarlo a freddo, per conservarne intatti i principi nutritivi e le virtù terapeutiche.
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