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Tesla realizza l’impianto di accumulo più grande al mondo
È iniziata ufficialmente l’era delle batterie, con l’inaugurazione di ben tre sistemi di accumulo nel Sud della California. A realizzarli Tesla, Aes Corp e Altagas, impegnate per costruire quello che è oggi l’impianto di accumulo funzionante più grande al mondo. Ogni installazione, come ad esempio quella operativa a Mira Loma, consiste in un sistema Powerpack
È iniziata ufficialmente l’era delle batterie, con l’inaugurazione di ben tre sistemi di accumulo nel Sud della California. A realizzarli Tesla, Aes Corp e Altagas, impegnate per costruire quello che è oggi l’impianto di accumulo funzionante più grande al mondo.
Ogni installazione, come ad esempio quella operativa a Mira Loma, consiste in un sistema Powerpack attrezzato con batterie agli ioni di litio composte da 16mila celle per ogni unità. Per un totale di 70 MW suddivisi in due impianti da 20 MW ciascuno e uno da 30 MW. Bloomberg stima che il sistema copra il 15 per cento di tutto l’installato durante lo scorso anno e che fornirà energia elettrica per 15mila famiglie.
“Il sito di Mira Loma può fornire accumulo di energia equivalente a diverse centinaia di acri di pannelli solari” ha detto JB Straubel, Tesla Chief Technology Officer.
#Tesla‘s Powerpack system could give Los Angeles the power bump it needs. pic.twitter.com/RhQPwNukoy
— IEEE (@IEEEorg) 2 febbraio 2017
Tutta colpa di una fuga di gas
L’idea di realizzare un sistema di accumulo ha preso vita dopo il grave incidente registrato lo scorso anno ad Aliso Canyon durante la perforazione di alcuni pozzi di gas e una conseguente perdita che ha riversato in atmosfera 30 tonnellate di gas metano l’ora. Si è trattato del secondo peggior disastro ambientale dopo l’incidente alla Deepwater Horizon di Bp, nel Golfo del Messico.
Per questo motivo la Southern California Edison (Sce), fornitore locale di elettricità, ha deciso di investire nella realizzazione di un impianto di accumulo che evitasse i possibili blackout e che fosse in grado di immagazzinare l’energia elettrica prodotta e somministrarla nei periodi di picco della domanda. Un progetto realizzato in tempi record: tre mesi per la progettazione, più altri sei per la messa in opera. Solo fino qualche tempo fa ci sarebbero voluti anni, scrive Bloomberg.
Impianto di accumulo, una soluzione in rapida crescita
Un progetto di questa portata è stato reso possibile innanzitutto grazie alla rapida riduzione dei costi per kWh: dai 599 kWh del 2013 ai 273 per kWh del 2016 (dati Bloomberg). Una riduzione quasi del 50 per cento in tre anni. Non solo, l’avvio di Gigafactory di Tesla, in collaborazione con Panasonic, ha dato il via all’era delle batterie per accumulo di energia da fonti rinnovabili prodotte su larga scala. E lo si può notare anche dagli ultimi progetti realizzati dalla società fondata da Elon Musk: a Ta’u, una delle isole delle Samoa americane che sorge in pieno Oceano Pacifico, grazie a 5328 pannelli solari prodotti da SolarCity e da 60 pacchi batterie Powerpack, l’isola si alimenta esclusivamente con rinnovabili.
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