Il traffico aereo è responsabile del 2,4% delle emissioni di CO2, il che rende urgente l’avvio di azioni concrete da parte del settore per limitare l’impatto dei voli. L’esempio virtuoso di Air Dolomiti.
Il glossario della mobilità sostenibile a Tokyo 2020, anche in giapponese
Mirai significa futuro in giapponese e sora è cielo. Un glossario delle parole chiave per orientarsi durante le Olimpiadi di Tokyo 2020 e scoprire il piano di mobilità sostenibile dei giochi, realizzato insieme a un partner d’eccezione.
Nel film Lost in translation – L’amore tradotto del 2003, due americani – l’attore a fine carriera Bob Harris, interpretato da Bill Murray, e la neolaureata Charlotte (Scarlett Johansson) – si fanno compagnia durante lunghe nottate insonni in un albergo di Tokyo. Le atmosfere e la fotografia del film hanno consolidato il fascino del pubblico cinematografico per l’estetica della metropoli ultramoderna giapponese, e la trama e la sceneggiatura ci hanno fatto riflettere sulla complessità dell’incontro tra culture. Ma se la pellicola di Sofia Coppola parla di solitudine e incomprensione, quindi di quello che si perde quando qualcosa viene tradotto, la diversità è anche un valore che ci arricchisce.
Questo è quanto espresso in uno degli slogan di Tokyo 2020, “unione nella diversità”. Saranno giochi basati sull’inclusione ed è fondamentale, dunque, garantire a tutti la libertà di partecipare agli eventi rispettando al contempo l’impegno a ospitare Olimpiadi sostenibili, cioè a emissioni zero. Per questo, Toyota, azienda nata in Giappone negli anni Trenta e che ora opera in tutto il mondo, e partner ufficiale dei comitati olimpici e paralimpici internazionali, è impegnata a mettere in campo la flotta olimpica a più basso impatto di sempre sotto il cappello del programma-manifesto Mobility for all (mobilità per tutti), che mira a promuovere una società sostenibile e inclusiva attraverso lo sport e la mobilità sostenibile.
Abbiamo creato un glossario, con parole scritte in italiano e in giapponese (e un termine inglese), per capire come questi valori si traducono concretamente nel piano per i trasporti di Tokyo 2020 che permetterà a centinaia di migliaia di persone di godere dello spettacolo dello sport utilizzando mezzi accessibili e a basso impatto ambientale.
Leggi anche
- I giochi di Tokyo 2020 mirano a essere le Olimpiadi più sostenibili di sempre
- Tokyo 2020, una flotta di veicoli per ridurre le emissioni come non mai
- Una giornata al Museo Olimpico di Losanna. Parte da qui il viaggio verso Tokyo 2020
- Dal Tokyo Motor Show a Bebe Vio, la mobilità sarà sempre più per tutti
- Dalla cultura “ibrida” alle Olimpiadi. Toyota e LifeGate, da dieci anni insieme per una mobilità sostenibile
Alberi – 木, ki
Si parte dalle radici. Perché la capacità degli alberi di assorbire la CO2 e gli inquinanti è indispensabile per ridurre le emissioni. La città di Tokyo ha puntato sulla forestazione urbana, aumentando il numero di alberi lungo le strade da 480mila nel 2006 a un milione nel 2020. In ambito di Olimpiadi, l’ingresso al villaggio degli atleti è stato costruito con legno sostenibile conferito da 63 comuni giapponesi, che verrà restituito alle comunità a giochi ultimati per essere riutilizzato, e nel museo olimpico della capitale è stato usato il legno proveniente da alberi piantati quando i delegati di 44 nazioni donarono oltre 270 varietà di semi alle Olimpiadi di Tokyo del 1964. Un legame fisico e simbolico tra i giochi che trasformarono la città nel dopoguerra e quelli di oggi.
Elettrico (veicolo) – 電気自動車, denki jidōsha
I giochi olimpici e paralimpici saranno un palcoscenico importante per Toyota per presentare la sua idea di mobilità che punta all’elettrico al fianco dei veicoli ibridi e a idrogeno, con il lancio quest’anno di dieci nuovi modelli completamente elettrici, come abbiamo riportato durante il Tokyo Motor Show di novembre 2019. Alle Olimpiadi farà il suo debutto e-Palette, un mezzo elettrico a guida autonoma che verrà utilizzato come shuttle ufficiale. Una ventina di veicoli permetteranno alle persone, anche chi utilizza una sedia a rotelle grazie alle porte larghe e alle rampe elettriche, di girare per la città.
Il 90 per cento dei veicoli messi a disposizione da Toyota per le Olimpiadi sarà elettrico. Oltre a e-Palette ci saranno gli Hybrid electric vehicles (Hev), i Fuel cell electric vehicles (Fcev), i Plug-in hybrid electric vehicles (Phev), la Prius Phv e i Battery electric vehicles (Bev), tra cui l’Accessible people mover (Apm) e l’auto a guida autonoma Concept-i.
Flotta olimpica – オリンピック車両隊, orinpikku sharyō-tai
Il piano di mobilità sostenibile per la candidatura di Tokyo alle Olimpiadi sta finalmente diventando realtà. Nel documento sui trasporti si prospettava l’utilizzo solo “di automobili e autobus a emissioni ridotte o efficienti per lo staff olimpico, quindi di veicoli elettrici, a celle a combustibile e ibridi”. Secondo le previsioni, oltre 600mila visitatori arriveranno dall’estero per assistere alle Olimpiadi e più di 10mila atleti si sfideranno in oltre 300 eventi in 33 sport diversi. Saranno invece 4mila gli atleti che gareggeranno in quasi 550 eventi in oltre 20 sport durante le Paralimpiadi. Numeri impressionanti che mettono in prospettiva l’importanza di utilizzare veicoli efficienti e a basso impatto. Nel rispetto di questo impegno, Toyota fornirà 3.700 prodotti per la mobilità che costituiranno la flotta olimpica a più basso impatto rispetto a qualsiasi edizione precedente.
Idrogeno – 水素, suiso
L’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico permette di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e di inquinanti come gli NOx e gli SO2: le celle a combustibile generano una reazione elettrochimica (creando acqua a partire da idrogeno e ossigeno) da cui si ottiene l’energia per attivare il motore. Dallo scarico, quindi, esce solo vapore acqueo. Toyota ha scommesso su questa innovativa forma di mobilità già con il lancio della berlina Mirai (未来), “futuro” in giapponese, nel 2014. Ora, in occasione delle Olimpiadi, Mirai Concept farà parte della flotta olimpica. Questo modello precede di poco l’arrivo della nuova versione, che ha il 30 per cento di autonomia in più, e arriva sul mercato quest’anno ma solo in certe aree, come il Giappone e alcuni paesi europei, scelte in base alla presenza dell’infrastruttura di rifornimento dell’idrogeno.
Libertà di movimento – 運動の自由, undō no jiyū
La libertà di movimento è la chiave per permettere alle persone con limitazioni fisiche di avere un ruolo attivo nella società.Sir Philip Craven, membro del Consiglio di amministrazione di Toyota Motor Corporation, ex presidente del Comitato internazionale paralimpico
L’accessibilità è un tassello fondamentale della visione sostenibile e inclusiva di Tokyo 2020. Per questo motivo, già da tempo la città ha deciso di adottare i principi del design universale, che punta a migliorare l’accesso, la sicurezza, la salute e la partecipazione di tutti i cittadini attraverso la progettazione degli ambienti, dei beni, dei servizi e dei sistemi urbani. Concretamente, sono stati eliminati i dislivelli per accedere agli autobus e tra i treni e le banchine. Inoltre, il comitato organizzativo di Tokyo 2020 ha stilato delle linee guida su tutti gli aspetti dell’accessibilità e durante i giochi, sui mezzi pubblici saranno disponibili informazioni acustiche in lingue straniere, non solo legate ai trasporti ma anche turistiche e sui risultati delle gare, quindi accessibili anche alle persone non vedenti.
Mobility for all – mobilità per tutti
Garantire la libertà di movimento di tutti è l’obiettivo di Toyota, che punta a mettere a disposizione non solo veicoli ma anche strumenti e servizi per aiutare le persone a spostarsi e superare i propri limiti. Questa è la visione del programma-manifesto Mobility for all che guida la trasformazione dell’azienda da “car company” a “mobility company”. Per raccontare questo progetto è stata lanciata la campagna Start your impossible, con protagonisti atleti olimpici e paralimpici – c’è anche la Toyota team italiana, in cui figura la schermista Bebe Vio – che hanno condiviso le loro testimonianze di superamento dei limiti personali, consultabili sul sito dedicato. La mobilità per tutti, quindi, significa anche superare le sfide con lo scopo di sprigionare il proprio potenziale al massimo – quello per cui gli atleti olimpici e paralimpici si allenano ogni giorno.
Sora – 空, sora
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 questi valori prenderanno forma con il primo autobus a idrogeno di Toyota. Sora è l’acronimo di sky, ocean, river, air (cielo, oceano, fiume, aria), cioè il ciclo dell’acqua sulla Terra, e significa anche cielo in giapponese. È il nome del primo autobus a celle a combustibile che ha ottenuto la certificazione di omologazione in Giappone e che circolerà durante i giochi. Emette solo vapore acqueo, azzerrando le emissioni di CO2 e altri inquinanti, e il design è pensato in ottica di accessibilità: ad esempio tutti i sedili vengono riposti automaticamente per lasciare più spazio alle sedie a rotelle. Inoltre, sono state adottate caratteristiche di sicurezza come un sistema che elimina il rischio di accelerazioni improvvise e il cambio automatico permette di evitare gli sbandamenti. L’autobus del futuro, quindi, lo vedremo a Tokyo 2020.
Trasporto pubblico – 公共交通機関, kōkyō kōtsūkikan
Il sistema di trasporto urbano della capitale giapponese è riconosciuto come un’eccellenza e la strategia di mobilità sostenibile di Tokyo 2020 è basata in gran parte sulla sua efficienza e sulla sua capillarità. Con oltre 37 milioni di abitanti, l’area metropolitana di Tokyo è la più popolosa al mondo. La rete ferroviaria della metropoli, considerata una delle migliori a livello globale, è lunga mille chilometri, ha oltre 760 fermate e più di 25 milioni di persone la usano ogni giorno. Questo servizio si integra con le 13 linee della metro, per un totale di quasi 290 chilometri e 235 stazioni, utilizzate da oltre otto milioni di passeggeri giornalmente. Senza poi dimenticare i più di 2.500 autobus che servono due milioni di persone al giorno.
Vicinanza – 近さ, chika-sa
In vista delle Olimpiadi verranno potenziati alcuni mezzi, come la linea della metro Toei Oedo, che collega alcuni luoghi chiave delle Olimpiadi e che opererà 24 ore al giorno. Uno degli aspetti chiave in ottica di mobilità a basso impatto è la vicinanza delle strutture olimpiche, di cui 28 su un totale di 33 si trovano in un raggio di otto chilometri dal villaggio degli atleti, in una zona molto servita dai trasporti. Gli organizzatori prevedono che oltre il 70 per cento degli atleti potrà raggiungere le gare dal villaggio olimpico in soli dieci minuti, e tutti gli spettatori saranno incentivati a usare i mezzi pubblici, con accesso gratuito nei giorni degli eventi a cui partecipano.
Zero emissioni – ゼロエミッション, zeroemisshon
Ci sono grandi aspettative per questi giochi. Non solo perché gli atleti si stanno preparando per dare il massimo, ma perché potrebbero essere le Olimpiadi più sostenibili di sempre, a partire dall’azzeramento delle emissioni dell’evento. Oltre all’adozione di un piano di trasporti a basso impatto, le strutture principali useranno energie rinnovabili e verranno compensate tutte le emissioni per contribuire anche agli obiettivi climatici di Tokyo, che mira a raggiungere lo zero netto di CO2 entro il 2050 puntando sulla transizione energetica e sulla mobilità sostenibile.
I giochi rappresentano un momento importante per concretizzare una visione responsabile e ambiziosa per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. E tutti i termini esplorati finora – alberi, elettrico, flotta olimpica, idrogeno, libertà di movimento, Mobility for all, Sora, trasporto pubblico e vicinanza – sono le ruote che faranno andare la grande macchina a emissioni zero di Tokyo 2020.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Erano quasi scomparsi in tutta Europa, a parte qualche tratta nei paesi più a Est. Col nuovo anno invece ripartono diversi servizi notturni, tutti a Nord delle Alpi. C’è chi lo definisce l’effetto Greta, chi invece “ flygskam”, più o meno “vergogna di volare”. Sta di fatto che sia le ferrovie austriache Obb, che la Trafikverket
Cittadini di tutto il mondo marceranno assieme il 29 novembre, a piedi e in bicicletta, per chiedere interventi contro il cambiamento climatico. L’evento è stato indetto da 130 organizzazioni, riunite nella Coalizione per il clima alla vigilia della conferenza di Parigi, nata al fine di raggiungere un accordo vincolante sul clima accettato da tutti i paesi
Approvato il testo sulla finanza climatica. Al sud del mondo la promessa di 300 miliardi di dollari all’anno: molto meno del necessario.
Mentre i negoziati alla Cop29 di Baku sono sempre più difficili, i paesi poveri e le piccole nazioni insulari sospendono le trattative.
Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole.
Cambia l’intesa sui limiti di emissioni di CO2 imposti alle case costruttrici dall’Europa. Dopo l’ostruzionismo della Germania, colosso automobilistico, le aziende produttrici avranno più tempo per rispettare le regole.
La città di Amburgo, in Germania, sta lavorando a un piano per eliminare la necessità di muoversi in automobile nel giro di soli 20 anni. L’obiettivo dell’amministrazione tedesca è rendere la città un luogo migliore in cui vivere: più sostenibile dal punto di vista ambientale e più “sana” per gli abitanti. Il piano si