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Torna la Settimana del Pianeta Terra, sette giorni a scoprir l’Italia con i geologi
Sono animali strani i geologi. Innanzitutto, perché mai qualcuno dovrebbe appassionarsi allo studio dei “sassi”? E poi di solito li vediamo in qualche documentario per ragazzi o intervistati in caso di frane o terremoti. Invece anche i geologi hanno una socialità, e sono bravissimi nel comunicare quello che studiano in maniera coinvolgente. Addirittura alcuni di
Sono animali strani i geologi. Innanzitutto, perché mai qualcuno dovrebbe appassionarsi allo studio dei “sassi”? E poi di solito li vediamo in qualche documentario per ragazzi o intervistati in caso di frane o terremoti. Invece anche i geologi hanno una socialità, e sono bravissimi nel comunicare quello che studiano in maniera coinvolgente. Addirittura alcuni di loro si trasformano in guide turistiche per farci scoprire quello che abbiamo sotto i piedi o di fronte agli occhi tutti i giorni, come le pietre di alcuni palazzi del centro di Milano. Evviva i geologi!
Tutto questo succede solo una volta all’anno, e solo per una settimana. Quest’anno accadrà dal 15 al 22 ottobre durante la Settimana del Pianeta Terra, il festival dedicato alle Geoscienze che quest’anno festeggia la quinta edizione.
Il festival si sviluppa in centinaia di “geoeventi” organizzati in tutta Italia per far conoscere il patrimonio naturale e geologico italiano trasmettendo l’entusiasmo per questa scienza. Gli eventi sono organizzati ogni volta da università e scuole, enti di ricerca, enti locali, associazioni culturali e scientifiche, parchi, musei e mondo professionale; tutto sotto l’ombrello della Settimana del Pianeta Terra.
In Liguria alla scoperta della “montagna affacciata sul mare”
Si tratta di un’escursione nel parco di Portofino alla scoperta dei due principali tipi di rocce del promontorio, che ne hanno condizionato le forme e la vegetazione. Una “montagna affacciata sul mare” costituita dal conglomerato di Portofino e dal calcare del monte Antola, dove la vegetazione e la fauna sono uniche e strettamente legate alle scogliere a picco sul mare, alle cavità nel conglomerato e alle sorgenti d’acqua dolce.
Geologia tra i palazzi: le pietre degli ingressi di Milano
Il più famoso in città è il marmo di Candoglia, proveniente dall’alta Val d’Ossola, che dal 1387 continua ad arrivare a Milano prima per la costruzione, e poi per gli infiniti restauri del Duomo. Ma oltre a questo, molte altre pietre sono state scelte, trasportate e lavorate per abbellire la città.
Grazia Signori, dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, accompagnerà i più curiosi per le vie di Milano, lungo un percorso alla scoperta delle pietre selezionate da progettisti, famosi e non, che sono poi state tagliate, lavorate e posate da artigiani straordinariamente capaci negli ingressi dei palazzi della città, per renderli preziosi, accoglienti ed eleganti. L’itinerario, che partirà dalla libreria Taschen, si svilupperà ad anello e in varie tappe permetterà di illustrare quanto i marmi e le pietre che rivestono gli ingressi di Milano possono raccontare della storia geologica del Pianeta Terra.
Arte e musica nelle miniere, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia
Con la Settimana del Pianeta Terra sarà possibile conoscere da vicino la vita dei minatori, con visite guidate arricchite da momenti straordinari: nel sito minerario di Servette, in Valle d’Aosta ci saranno interventi musicali in punti significativi del sito, una sessione artistico-creativa ispirata al colore caratteristico del fango delle gallerie che, in tutte le sue sfumature, diventerà materia ed elemento cromatico per creare opere d’arte.
In Sicilia, a San Cataldo, la miniera di Gabbara farà da sfondo alla rappresentazione teatrale della vita delle miniere e dello sfruttamento dei “carusi”, nonché della novella di Pirandello “Ciaula scopre la luna”.
I terremoti storici di Roma: le tracce sul Colosseo
È possibile leggere i terremoti storici nei monumenti di Roma? Insieme a Maria Grazia Ciaccio, ricercatrice sismologa dell’Ingv, sarà possibile percorrere il centro di Roma scoprendo le tracce che i terremoti del passato hanno lasciato su alcuni dei più importanti monumenti della capitale: dal Colosseo alla colonna Aureliana, passando per le torri medievali dei Conti e delle Milizie e per la colonna Traiana. Una passeggiata che spiegherà anche come sia aumentato negli anni il rischio sismico di questa città, che richiede una speciale tutela del suo immenso patrimonio artistico, culturale e storico.
La Settimana del Pianeta Terra per conoscere i rischi che corrono arte e paesaggio
“La conoscenza del nostro territorio e dei rischi a cui è soggetto, del suo sottosuolo e delle sue risorse consente di difenderci meglio da pericoli come terremoti, frane ed eruzioni dei vulcani e di sfruttare con coscienza e rispetto i doni che la natura ci offre. Lo studio degli equilibri che governano il pianeta può consentire agli scienziati della terra di migliorare la qualità della nostra vita”, sottolinea Rodolfo Coccioni, professore ordinario di Paleontologia all’Università degli Studi di Urbino e corresponsabile della Settimana del Pianeta Terra.
“Con questo progetto, che lo scorso anno ha visto oltre 80.000 partecipanti, vogliamo far conoscere le possibilità che la scienza ci offre per migliorare la qualità della vita, investendo su ambiente, energia, clima, alimentazione, salute, sicurezza, risorse e riduzione dei rischi naturali” spiega Silvio Seno, professore ordinario di Geologia strutturale presso l’Università degli Studi di Pavia e corresponsabile della Settimana del Pianeta Terra.
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