Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Ecco la nuova Toronto, una città della musica proiettata nel futuro
Il consiglio comunale di Toronto ha votato all’unanimità la Music Strategy del gruppo Toronto Music Advisory Council (TMAC), un progetto che trasformerà in via ufficiale la città in una Music City. Il piano mira a far crescere il settore, a snellire la burocrazia intorno ai concerti e ad agevolare artisti, venue e promoter. L’approvazione
Il consiglio comunale di Toronto ha votato all’unanimità la Music Strategy del gruppo Toronto Music Advisory Council (TMAC), un progetto che trasformerà in via ufficiale la città in una Music City.
Il piano mira a far crescere il settore, a snellire la burocrazia intorno ai concerti e ad agevolare artisti, venue e promoter. L’approvazione è giunta dai 36 membri del gruppo – organizzatori, etichette discografiche, agenti turistici e consiglieri comunali – e del pubblico, che si sono espressi attraverso consultazioni on line.
Toronto è da sempre un bacino ideale per i musicisti, non solo per il successo di artisti come Neil Young, Rush, Drake o The Weeknd. La più grande e popolosa città del Canada è anche la capitale economica e culturale del paese, con la sua enorme offerta di attività culturali e di intrattenimento. Basta pensare che il 70% dei cittadini frequenta regolarmente spettacoli artistici, mentre il governo canadese ha deciso di stanziare 1.9 miliardi di dollari per l’arte e la cultura.
Con il nuovo accordo di collaborazione tra la comunità musicale e il governo municipale, Toronto si inserisce a pieno titolo tra le prime città musicali del mondo insieme a Londra, New York, Berlino, Nashville, Los Angeles, Austin e Melbourne.
Tra le proposte approvate, l’accesso ad alloggi a prezzi accessibili per gli artisti, modifiche alle troppo rigide ordinanze sul rumore, la creazione di un nuovo hub musicale che farà da epicentro per la comunità artistica, e la previsione di un equo compenso per musicisti, proprietari di club e promotori, i quali potranno anche usufruire di finanziamenti e godere di un accesso agevolato alle cure mediche.
L’unico fattore che potrebbe frenare la corsa di Toronto a città della musica, a questo punto, è il bilancio 2017.
Immagine di copertina: CN tower di Toronto © Carlo Allegri/Getty Images
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