Come trasformare il viaggio in un’esperienza di benessere mentale. Il caso della Toscana, un’oasi benefica per mente, corpo e spirito
Racconti dalla Giordania
Un affascinante viaggio attraverso la Giordania alla scoperta di questa terra ricca di fascino e storia millenaria. Una piccola guida con alcuni consigli.
Arrivati ad Amman trascorriamo la notte e l’indomani partiamo
per Umm Qais. Attraversiamo una regione della Giordania meno
conosciuta. Si tratta dell’alta Valle del Giordano dalle terre
fertili e generose. Il Giordano oggi è un modesto corso
d’acqua. Ha le sue sorgenti in Sira, giunge nel Lago di Tiberiade,
per finire poi nel più noto Mar Morto. Umm Qais ha tre
teatri, un acquedotto, una via colonnata, un ninfeo e i resti della
parte ottomana dell’antico villaggio. Si trova in un punto
strategicamente importante per la vicinanza dei Territori
Palestinesi, la Siria e le alture del Golan. La prossima tappa
è Jerash, uno dei siti più corposi e meglio
conservati del Medio Oriente. È forse la più importante, e
certo la più coinvolgente, delle città che formano la
Decapoli, con la sua Piazza Ovale, l’Arco di Trionfo, l’Ippodromo,
la Porta Sud, il Tempio di Zeus, il Teatro Sud e Nord, la Via
Colonnata, il Tetrapilo, il Tempio di Artemide. Lungo la strada ci
fermiamo per assaporare il pane caldo appena sfornato, i
tradizionali “mezzè” e gli spiedini…
Ecco Amman, dal 1950 la capitale della Giordania. Pur nota
nella storia già dal XIII secolo a.C, alla fine del XIX
secolo è ridotta a piccolo villaggio. E’ una contraddittoria
ma interessante città. Per volere del re Hussein quasi tutti
gli edifici pubblici e privati sono rivestititi da una particolare
pietra locale bianca che le fornisce caratteristica di lindore ma,
forse, anche di asetticità. Mantiene ancora una parte antica
di qualche fascino: la Cittadella con resti romani, bizantini e
islamici, il piccolo museo dove sono conservati alcuni dei “rotoli
del Mar Morto”. La giornata ad Amman ci permette di rilassarci e
prepararci per ciò che ci aspetta l’indomani: la mitica
Petra.
Transitiamo in parte per la storica Via dei Re, e arriviamo a
Madaba dove pacificamente convivono circa due terzi di islamici
assieme alla restante parte cristiana. È un luogo noto soprattutto
per la presenza di mosaici. Quello certamente più famoso,
del VI secolo d.C., si trova nella chiesa di San Giorgio.
Rappresenta una rara mappa della Palestina ed è ricco di
particolari significativi e curiosi. Kerak, col suo castello, si
presenta imponente sin da lontano. L’enorme fortezza è stata
costruita dai crociati nel XII secolo, e contiene cucine, terrazzi,
spalti, torrioni, moschee, museo, chiese, gallerie. Arriviamo a
Petra in serata.
Petra, la città dei nabatei, che dominarono la regione
dal VI secolo a.C. al II d.C. è Patrimonio
dell’Umanità dell’UNESCO. Arriviamo sino alla Tomba di
Aronne (fratello di Mosè), situata nel punto più
panoramico della zona archeologica. Qui vivono ancora alcuni dei
vecchi abitanti che non hanno voluto abbandonare la città
quando alla metà degli anni ’80 la regina li invitò a
lasciare l’area archeologica per agevolare la presenza dei turisti.
In alcune sere della settimana è anche possibile visitare
Petra by night. Lanterne, silenzio e suono di un flauto fanno da
cornice a luoghi diversi da quelli attraversati con la luce del
giorno.
Il mattino seguente partiamo per Wadi Rum. Percorriamo con le
jeep piste che attraversano scenari davvero particolari.
Sorseggiamo “arak” e un tè preparato dai nostri autisti
beduini osservando il tramonto. Intorno a noi ampie vallate
sabbiose, alture con bizzarre forme e colori modellati dal vento.
Da lontano individuiamo il campo allestito per noi dalle luci delle
candele poste accanto alle tende e per il profumo della capra che
ci attende sullo spiedo.
Il giorno a seguire partiamo per il Mar Morto percorrendo la
Wadi Araba, la strada panoramica. Il Mar Morto non è un mare
e non è morto. Già dagli anni ’30 dello scorso secolo
alcuni ricercatori statunitensi hanno scoperto forme di vita
animale e vegetale sul lato dell’attuale parte israeliana. E’
però certo che si tratti del punto più basso della
terra a circa 400 metri sotto il livello del mare formatosi, pare,
oltre 50.000 anni fa. “Immergersi” nel Mar Morto è
un’esperienza da non perdere sia per l’impossibilità di
affondare sia per lo straordinario scenario che circonda queste
acque che hanno una salinità di oltre il 30%. Portiamo con
noi il ricordo di Petra, del buon cibo, della notte nel deserto,
del bagno “magico” nel Mar Morto, dell’ospitalità locale.
Alla prossima!
Da non perdere
Visitare l’antica Umm Qais un’occasione per attraversare una
regione della Giordania meno conosciuta:l’alta Valle del Giordano.
Raggiungere Petra città nabatea, percorrendo la storica Via
dei Re. Scoprire la Tomba di Aronne, situata nel punto più
panoramico della zona archeologica attraversare luoghi con tombe,
cisterne e architetture sorprendenti. Proseguire verso il sud sino
alle sabbie e rocce del Wadi Rum. Fermarsi e Osservare
“all’ingresso del deserto” quella formazione rocciosa che la
fantasia di qualcuno ha definito “i sette pilastri”.
Buono a sapersi
Per l’ingresso in Giordania è richiesto e un visto che
si ottiene all’arrivo in aeroporto e non è necessaria
alcuna vaccinazione. Le condizioni climatiche possono variare a
seconda della regione e dell’altitudine, tuttavia siccome circa il
90% del Paese è costituito da deserto in generale si
può dire che il clima è secco, desertico e con forti
escursioni termiche tra il giorno e la notte e tra l’estate e
l’inverno. Consigliati abiti pratici e leggeri per il periodo
estivo e capi più pesanti come maglioni/pile, giacca in
goretex/a vento,ecc per il periodo invernale. In Giordania l’ora
locale è sempre di un ora avanti rispetto alla nostra. La
valuta in corso è il Dinaro giordano (JOD); si consiglia di
cambiare Euro all’arrivo in aeroporto.
Cosa ci piace
Gustare il tramonto nel deserto di Wadi Rum, sorseggiando arak
(una bevanda alcolica tradizionale) e un tè preparato tra le
dune dai nostri amici beduini. Con questi viaggiare con le jeep
alla ricerca dei luoghi più amati dal mitizzato Lawrence
d’Arabia.
Passare una notte tra rocce e sabbie del Wadi Rum in un campo
tendato e rilassarsi attorno a un fuoco, col suono della rababa,
l’arak, la capra che gira sullo spiedone a far da contorno a
un’esperienza che sembrerà troppo breve.
I falafel, un gradevole intermezzo culinario in attesa del
pranzo. L’origine di questa polpetta è oscura e controversa
in quanto è un piatto ricorrente in tutto il Medio Oriente e
ora è anche uno dei piatti orientali più graditi e
diffusi nei paesi occidentali.
Dormire sotto le stelle: impagabile dormire tra rocce e sabbie
del Wadi Rum in un campo tendato allestito attorno ad un fuoco,
cullato dal suono della rababa che fa da contorno ad un’esperienza
che sembrerà troppo breve.
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