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Il trasporto commerciale ha un impatto ambientale tutt’altro che marginale. Una constatazione suffragata non solo dall’osservazione quotidiana del traffico ma anche dall’Eea (European Environment Agency), l’Agenzia europea dell’ambiente. L’organismo della Ue ha infatti rilevato come nel 2013 il settore dei trasporti abbia rappresentato quasi un quarto del totale delle emissioni di gas serra in Europa.
Il trasporto commerciale ha un impatto ambientale tutt’altro che marginale. Una constatazione suffragata non solo dall’osservazione quotidiana del traffico ma anche dall’Eea (European Environment Agency), l’Agenzia europea dell’ambiente. L’organismo della Ue ha infatti rilevato come nel 2013 il settore dei trasporti abbia rappresentato quasi un quarto del totale delle emissioni di gas serra in Europa. Per tali emissioni, il 45 per cento era attribuibile alle autovetture e il 20 per cento ai veicoli pesanti. Da allora sono stati compiuti passi da gigante grazie sia all’inasprimento delle normative antinquinamento sia all’impegno di alcuni costruttori. Ad esempio la svedese Scania – specializzata in mezzi industriali – che nel solo 2016 ha incrementato del 40 per cento le vendite di veicoli ibridi o alimentati mediante carburanti alternativi.
Il trasporto delle merci sta cambiando, radicalmente. La sostenibilità non è più un concetto astratto lontano dalla produzione dei veicoli e dallo sviluppo delle infrastrutture, bensì è un obiettivo concreto, perseguibile nel breve periodo. Prova ne sono la sperimentazione delle prime autostrade elettriche, lo sviluppo di camion ibridi o alimentati integralmente a batteria e il crescente impegno profuso dai costruttori per il rispetto ambientale. Scania, come accennato, è pioniere di questo trend e nel 2016 ha immesso sul mercato ben 5mila mezzi pesanti sostenibili, con un incremento del 40 per cento rispetto all’anno precedente.
“La richiesta di veicoli che supportano il cambiamento verso un trasporto maggiormente sostenibile è in continua crescita. Al tempo stesso, è in costante aumento la richiesta di servizi in grado di supportare i proprietari delle flotte nella riduzione dei consumi di carburante e, di conseguenza, dei costi e delle emissioni. Una dimostrazione del fatto che sostenibilità e profittabilità vanno di pari passo”, ha evidenziato Henrik Henriksson, presidente e amministratore delegato di Scania. Nel 2016, anno del 125esimo anniversario, il costruttore svedese ha celebrato il più importante lancio di prodotto di sempre con l’introduzione di una nuova generazione di autocarri; la più efficiente dal punto di vista energetico mai prodotta dalla casa di Södertälje.
La nuova gamma di veicoli Scania abbraccia temi quali la guida autonoma, l’elettrificazione della propulsione, la ricarica wireless delle batterie, la sostituzione dei carburanti fossili con il metano, l’olio vegetale idrotrattato (Hvo), il bioetanolo e il biodiesel, la sperimentazione dell’idrogeno oltre a una spiccata attenzione all’efficienza aerodinamica, alla resistenza al rotolamento e quindi alla riduzione tanto dei consumi quanto delle emissioni. Obiettivi perseguiti investendo sia sul prodotto sia sulla formazione degli operatori. Nel 2016, infatti, Scania ha dedicato specifici corsi di guida a oltre 40mila autisti con l’obiettivo d’insegnare loro uno stile al volante efficiente. Un impegno globale per un trasporto più sostenibile.
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