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Un cocktail di paesaggi chiamato Abruzzo
Dalle vette del Gran Sasso e della Maiella sino ai trabocchi di San Vito, dagli orsi bruni marsicani al golfo d’oro di Vasto, un massimo di varietà morfologica, faunistica e paesaggistica appare racchiuso entro uno spazio geografico limitato, contribuendo così a delineare la peculiarità di una regione italiana piena di suggestivi contrasti come l’Abruzzo.
Dalle vette del Gran Sasso e della Maiella sino ai trabocchi di San Vito, dagli orsi bruni marsicani al golfo d’oro di Vasto, un massimo di varietà morfologica, faunistica e paesaggistica appare racchiuso entro uno spazio geografico limitato, contribuendo così a delineare la peculiarità di una regione italiana piena di suggestivi contrasti come l’Abruzzo.
La concentrazione di ben tre parchi nazionali, ovvero il Parco Nazionale della Majella, quello del Gran Sasso e Monti della Laga insieme a quello d’Abruzzo, Lazio e Molise sommati al Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, alla riserva marina delle Torri del Cerrano insieme ad altre ben 38 aree protette, le conferiscono il doppio primato di regione più verde ma anche più alta d’Europa.
I massicci montuosi abruzzesi accolgono infatti le più imponenti vette dell’intero Appennino, ovvero il Corno Grande del Gran Sasso (2914 mt) e il Monte Amaro (2795 mt, cima della Majella), nonché, di conseguenza, sorgenti, cascate e numerosi laghi tra i quali quelli di Scanno (il più esteso), di Campotosto e di Bomba, spesso frequentati dagli appassionati di sport acquatici, dalla canoa al kitesurf.
La costa si articola in due metà vistosamente dissimili: quella settentrionale, con ampi arenili sabbiosi popolati di spiagge attrezzate ed organizzate, contrapposta a quella meridionale, più frastagliata, con calette, tratti rocciosi, o disseminati di scogliere, ciottoli o talvolta, appunto, trabocchi, tipiche antiche macchine da pesca diffuse anche sui sottostanti litorali molisani o garganici.
L’entroterra include una molteplicità di centri storici, fortezze, castelli (come il Castello Piccolomini di Celano), abbazie, aree archeologiche, eremi e borghi, 20 dei quali appartenenti al cosiddetto circuito dei “borghi più belli d’Italia”. Impossibile poi lesinare una visita alla storica Sulmona, patria di Ovidio, alla cattedrale medievale di Teramo, con i resti del suo teatro ed anfiteatro romano, al Museo Archeologico Nazionale di Chieti e alla sua cattedrale di San Giustino risalente all’XI secolo, ai piccoli paesi della Valle del Sangro o alle località turistiche costiere.
Al di là dello slogan più diffuso e lievemente inflazionato dell’Abruzzo “forte e gentile”, coniato dal giornalista e diplomatico Primo Levi (omonimo del più celebre autore di “Se questo è un uomo”), val la pena di segnalare come tra i siti di viaggio stranieri l’Abruzzo si sia aggiudicato la ben più lusinghiera etichetta di “segreto meglio mantenuto d’Italia” (“Italy’s best kept secret”).
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