Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
Venezia: parte la sfida della mobilità ibrida (e a idrogeno)
La città di Venezia ha firmato un protocollo d’intesa con Toyota per avviare la sperimentazione di un car sharing ibrido e introdurre alcune unità di Toyota Mirai, la berlina a idrogeno.
Il sogno di una città dove vince la mobilità sostenibile, almeno a Venezia, si sta sempre più concretizzando. Grazie a un protocollo d’intesa firmato negli scorsi giorni a Ca’ Farsetti tra il Comune e Toyota Motor Italia, la sfida è partita e ora è meno difficile immaginare una città del futuro in cui circoleranno vetture ibride e a idrogeno. Ci sono tre mesi di tempo per stendere un programma triennale che preveda la sperimentazione, nelle zone di terraferma come Mestre, di un progetto di car sharing ibrido, la valorizzazione delle modalità di trasporto a basse emissioni e un’innovativa piattaforma integrata di mobilità a idrogeno con l’impiego di alcune unità di Toyota Mirai.
L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni e il loro impatto ambientale favorendo i cittadini che vogliono sperimentare sistemi innovativi. “Il PM10 – ha affermato il sindaco veneziano Luigi Brugnaro – non si sconfigge solo parlando, ma facendo qualcosa di utile. Venezia, sotto il profilo della mobilità è una città lenta, che può fare, di questa sua caratteristica, una vera innovazione”. Una sfida ambientale, ma anche industriale e tecnologica dunque. Il primo cittadino volerà in Giappone per incontrare i vertici della casa automobilistica giapponese. “Abbiamo accolto fin da subito con piacere l’invito del Comune di Venezia a confrontarci su questo tema – ha dichiarato Andrea Carlucci, amministratore delegato di Toyota Motor Italia – Grazie a questo nuovo accordo, vogliamo dimostrare alla città e a tutta l’Italia, come il futuro della mobilità sia già disponibile e pronto a raccogliere le sfide delle amministrazioni virtuose che mettono il benessere della società e dei propri cittadini al centro del proprio programma”.
Con 31 modelli hybrid disponibili in tutto il mondo (13 in Europa) e 8 milioni di vetture vendute dal primo lancio della Prius nel 1997, Toyota ha calcolato che in 18 anni le sue auto ibride hanno contribuito alla riduzione di emissioni per 58 milioni di tonnellate di CO2 e a un risparmio di 22 milioni di chilolitri di carburante. Non solo: “Se le vendite annuali di auto in Italia relativamente ai segmenti generalisti in cui Toyota è presente con una vettura Full Hybrid, fossero completamente ibride – ha dichiarato Carlucci – si avrebbe una riduzione nelle emissioni di CO2 di circa il 25 per cento”. Senza dimenticare l’importanza di una continua sperimentazione e l’introduzione nella mobilità cittadina della tecnologia a idrogeno. Proprio la Toyota Mirai è stata eletta, a margine dello scorso Salone Internazionale dell’Auto di New York, World Green Car 2016. Con il vapore acqueo come unica emissione, la berlina a idrogeno lanciata lo scorso settembre è disponibile in Giappone, Stati Uniti, e in sette paesi europei (Regno Unito, Germania, Danimarca e a breve in Belgio, Olanda, Norvegia e Svezia). E adesso si spera di vederla presto aggirarsi anche per Venezia.
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