In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
Cosa vedere a Vigevano e perché è la città ideale
Una perla del Rinascimento, una cittadina perfetta, Vigevano è una meta capace di stupire per l’arte e l’architettura espressioni di un periodo storico grandioso. Un itinerario tra i luoghi da non perdere.
Uno scrigno perfetto, una città progettata ad arte: Vigevano è una bella sorpresa; in provincia di Pavia ma a pochissimi chilometri da Milano può essere una meta interessante per una giornata dedicata all’arte e alla storia. Qui hanno lavorato e lasciato le loro testimonianze i più grandi, da Leonardo da Vinci al Bramante. Tutto il meglio racchiuso tra le mura antiche.
La perfezione della piazza Ducale di Vigevano
È una delle piazze più famose d’Italia, esempio di perfezione architettonica e urbanistica: la piazza Ducale di Vigevano fu voluta da Ludovico il Moro, signore di Milano, come anticamera d’ingresso all’imponente Castello visconteo-sforzesco. Le vicende costruttive risalgono al 1492 e i lavori, che durarono due anni, videro sicuramente l’intervento progettuale da parte del Bramante, mentre Leonardo da Vinci, presente ai lavori, trasse ispirazione per alcuni disegni contenuti nei suoi codici.
Piazza Ducale è uno dei primi modelli di piazza rinascimentale eseguiti sul modello del “forum” romano e uno dei migliori esempi dell’architettura lombarda del XV secolo. Si tratta di un rettangolo allungato di 134 metri di lunghezza e 48 di larghezza edificato su tre lati (il quarto è occupato dalla Chiesa cattedrale) in cui ogni elemento, dai portici al selciato, alle colonne, è stato progettato armonicamente. Il risultato, a prima vista, quando si entra in piazza, è di razionalità e magnificenza insieme, ancor più percepibile se la si guarda dall’alto salendo dalla Torre del Bramante (cosa che vi consigliamo di fare per pochi euro e qualche centinaia di scalini).
La Cattedrale di Sant’Ambrogio, che ne costituisce uno dei lati corti con la sua facciata curva, interrompe la linearità, regalando alla piazza un senso di movimento che la rende ancor più unica, i portici le conferiscono eleganza, i fregi e i decori sopra i colonnati (una volta azzurri) la impreziosiscono. Dallo scalone sotto la torre, sotto i portici, si accede alla Torre e poi più su al Castello: come fosse un’altro borgo nella città, si apre il cortile e le sue numerose sorprese.
L’offerta museale di Vigevano
Vigevano è già, con la sua struttura unica, un museo a cielo aperto e spesso infatti, alcune “parti” che la costituiscono diventano sedi espositive: pensiamo alle scuderie o alla strada coperta e sotterranea, manufatti risalenti già al 1340 che ben conservano anche oggi fascino e memoria della storia del tempo in cui vennero progettati. Una scuderia è sede permanente del Museo archeologico nazionale della Lomellina, altre due sono sedi di mostre temporanee, così come accade nella cavallerizza.
Nelle sale quattrocentesche del Castello sforzesco si trova anche il Museo internazionale della calzatura, un percorso espositivo che va dalle primi esemplari di scarpe fino ai modelli più famosi e moderni della moda dei giorni nostri: non solo di interesse per chi si occupa del mondo del fashion, ma una testimonianza dell’artigianato locale e della società. Anche la Pinacoteca civica vale una visita – gratuita tra l’altro – : una volta al “livello superiore”, quello raggiunto salendo lo scalone sotto la torre, tutta o quasi l’offerta artistica della città si trova girando tutto attorno al cortile del castello.
Leonardo da Vinci e Vigevano
Un buon motivo per visitare Vigevano è sicuramente quello di approfondire il genio di Leonardo da Vinci che qui alla corte di Ludovico il Moro visse e lavorò a lungo: per celebrarlo degnamente è stato inaugurato un museo, Leonardiana. Un museo nuovo che colpisce per la sua modernità e completezza. Nel Museo è esposta tutta l’opera che Leonardo riuscì a pensare e a realizzare nel corso della sua vita: i disegni, oggi conservati in decine di musei e biblioteche sparsi nel mondo, i taccuini che ne accompagnarono le giornate, fitti dei suoi pensieri e delle geniali intuizioni, i codici che dopo la sua morte furono assemblati dagli amici ed eredi e che oggi sono conservati presso le più grandi biblioteche ed istituzioni del mondo.
Completa il percorso espositivo, la “pinacoteca impossibile”, in cui sono esposti tutti i 26 dipinti attualmente riconosciuti alla sua mano, riprodotti in scala reale con speciali tecniche ad alta risoluzione, che permettono al visitatore di immergersi nella totalità dell’opera, un’esperienza unica che permetter un’analisi ravvicinata e approfondita del suo linguaggio artistico. Un allestimento davvero coinvolgente grazie alle proiezioni, alla multimedialità e alla capacità di far comprendere la modernità di un genio assoluto.
Altra testimonianza leonardiana l’abbiamo visitando, a pochi minuti dal centro città, il mulino di Mora Bassa, un mulino quattrocentesco dotato di due grandi ruote idrauliche, voluto da Ludovico il Moro, che presenta alcune caratteristiche architettoniche che rimandano alle enormi capacità e conoscenze di Leonardo da Vinci, presente in quegli anni alla corte sforzesca. Intorno al manufatto infatti, alimentato dalle acque dell’antica roggia Mora, si trovano interessanti richiami di storia e di leggenda che riportano alla figura di Leonardo da Vinci, mentre all’interno della struttura è esposta un’importante mostra permanente costituita dai modelli in legno, funzionanti, di macchine leonardesche.
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