JR a Milano con i volti degli anziani nelle Rsa, a Torino con una mostra su un nuovo progetto. 2 buone occasioni per conoscere l’arte pubblica sociale.
Vivian Maier a colori a Milano: perché visitare l’ennesima mostra della tata fotografa
Esposti altri scatti tra gli innumerevoli ritrovati per caso nel 2009, questa volta degli inediti a colori. A Forma di Milano l’occasione per tornare a scandagliare la vita e l’arte di Vivian Maier.
Vivian Maier: forse si sa già tutto di questa enigmatica bambinaia con la passione per la fotografia che ha scattato circa 150 mila immagini- ritrovate per caso solo dopo la sua morte – senza vederne mai una pubblicata o esposta, allora perché visitare un’altra mostra a lei dedicata? Forse per concedere ora a questa donna bizzarra e misteriosa, un po’ del successo mai avuto o soltanto perché la sua è una bella storia da raccontare. La storia di un amore immenso per l’arte della fotografia. A Forma Meravigli di Milano fino al 19 gennaio.
Vivian Maier a colori, alcuni scatti inediti a Forma
In questi anni, da quando nel 2009 vennero scoperti in modo del tutto fortuito i suoi rullini, di mostre dedicate a Vivian Maier ne abbiamo viste tante, quelle italiane noi probabilmente le abbiamo visitate tutte. Eppure, ogni qual volta veniamo a conoscenza di una nuova occasione per vedere i suoi scatti, accorriamo. Sono tante le persone – semplici appassionati, critici e fotografi – che sostengono che negli scatti di questa tata americana dalle origini francesi, non ci sia granché, eppure ha un enorme successo. Il suo segreto è solo suo, è morto con lei. Parte del suo fascino sta proprio lì, ma crediamo anche nella naturalezza con cui utilizzava la macchina fotografica, quasi fosse una sua appendice, che poi ha dato vita al suo personale racconto di Chicago e New York tra gli anni Cinquanta e Settanta. Vivian Maier è una street photographer, a sua insaputa, una delle prime. Nel vero senso del termine: non si muoveva mai senza la sua Rolleiflex e immortalava scene di vita quotidiana, a volte apparentemente banali, altre con una sagacia, un senso dell’ironia e un’introspezione rari.
Celebri sono ormai i suoi numerosi autoritratti: nelle vetrine dei negozi e negli specchi in strada. In questi non ride mai, nemmeno un sorriso. Un volto imperturbabile, forse triste. Una vita difficile, pochi soldi, probabilmente esigue soddisfazioni ma una grande passione, quasi un’amica a tenerle compagnia, la fotografia, la macchina fotografica. Negli scatti esposti al Forma di Milano c’è tutto questo, a colori. Vivian aveva quasi sempre utilizzato il bianco e nero, del resto come chiunque fotografasse a quei giorni, e quando decise di provare con il colore, fu una delle prime. Il risultato ci piace: cercate in mostra ad esempio lo scatto dell’uomo di colore con i palloncini variopinti, cosa sarebbe senza colore?
Fotografa per caso o un genio? Vivian Maier
Sembra che Vivian Maier fotografasse ogni giorno, così come scriveva il suo diario o leggeva i giornali, altra sua grande passione. Tra la miriade di oggetti, rullini, scatti, vennero infatti ritrovati i diari, ai quali sembra si fosse dedicata sino a 70 anni, e stralci di quotidiani conservati per anni. Era un tipo bizzarro, di certo, silenziosa e solitaria e questo ha fatto sì che, una volta ritrovate le sue fotografie, crescesse il suo mito. Probabilmente la passione per lo scatto cominciò a insinuarsi in lei quando i genitori si separano e lei venne affidata alla madre che si trasferì presso un’amica francese, Jeanne Bertrand, fotografa professionista. Ma non potremo mai saperlo con certezza. Di sicuro c’è che, nonostante il carattere schivo, aveva una buona dose di coraggio e sfacciataggine necessarie per immortalare da vicino e con introspezione i suoi soggetti: la signora con il completo rosso e il rossetto dello stesso tono cosa deve aver pensato trovandosi davanti Vivian con la macchina fotografica?
Se questa vita, fatta di pochi eventi degni di nota ma, paradossalmente, innumerevoli momenti da immortalare, vi ha affascinato e incuriosito, non dovete perdere un nuovo capitolo di questa storia. A colori.
Vivian Maier. A colori è aperta da mercoledì a domenica dalle 11:00 alle 20:00 al Forma di Milano. Il biglietto costa 5 euro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
A Milano oltre 100 scatti ripercorrono la collaborazione tra Medici senza frontiere e l’agenzia Magnum, testimoni dei più gravi conflitti e fatti nel mondo.
Attesissimo, il museo sarà il riferimento nazionale per la fotografia. Ma forse non tutti sanno che ne esiste già uno nel milanese.
Mentre il Premio Cairo tende sempre di più verso la neutralità climatica, l’opera vincitrice esprime tutte le preoccupazioni di una generazione.
In occasione della mostra al Mudec di Milano, vi raccontiamo vita e opere di Niki de Saint Phalle, la “donna artista famosa” per le sue Nanas.
Otto grandi mostre in giro per l’Italia, ma non solo, per un autunno all’insegna dell’arte in ogni sua forma: pittura, scultura e performance.
Una mostra al Centro culturale di Milano racconta il lavoro di due fotografe americane che seppero raccontare gli epocali cambiamenti del XX secolo. La grande fotografia è donna.
Atmosfere sognanti e rarefatte quelle di Elger Esser, l’artista tedesco che incanta con la sua quieta bellezza. Una mostra imperdibile per chi ama la fotografia pittorica che diviene sublime.
Gabriele Basilico è stato un grande fotografo. “Gabriele Basilico – Ascolto il tuo cuore, città” è una completa mostra antologica che lo racconta attraverso i suoi scatti esposti proprio nella città in cui è nato e in particolare in una zona da lui fotografata e studiata a lungo perché in continuo cambiamento e oggi simbolo