Il cairn terrier è un cane dalle antiche origini. Originario delle impervie terre scozzesi è ormai famoso in tutto il mondo per la sua allegria e vivacità.
Yorkshire terrier, noto per la caccia al topo ora è un cane da compagnia
Lo yorkshire terrier, piccolo cane da compagnia popolarissimo, ha però antiche origini. Lo usavano i minatori inglesi per la caccia ai topi. Ecco la sua storia e i consigli per vivere con lui.
Narra la leggenda che, nella seconda metà dell’Ottocento, la contea dello Yorkshire, in Gran Bretagna, era divenuta un centro importante per l’industria tessile. Gli operai portavano i loro piccoli terrier a pelo lungo al lavoro affinché cacciassero i topi che arrecavano molti danni alle balle di lana. Nello stesso periodo, i minatori della regione si facevano accompagnare da questi cani per scacciare i topi all’interno delle miniere di carbone. Grazie alle loro piccole dimensioni e alla loro agilità, gli yorkshire terrier potevano anche facilmente entrare nelle gallerie più strette e cercare, in caso di pericolo, minatori in difficoltà. Oggi chiaramente non si richiede più allo yorkshire di cacciare i topi, ma sicuramente l’attitudine a questa attività, propria della razza, non è cambiata.
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Il carattere dello yorkshire terrier
Per parlare di questi piccoli terrier abbiamo chiesto lumi a una grande esperta della razza: Antonella Tomaselli, giornalista, scrittrice e allevatrice di yorkshire terrier con l’affisso, cioè la denominazione di un allevamento che precede o segue il nome di un cane proveniente da una fattrice della quale il titolare dell’affisso risulta proprietario, Delle antiche mura.
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Tomaselli – di cui ricordiamo il campione mondiale Agapi delle Antiche mura – ha anche fondato la Società italiana amatori dello yorkshire terrier insieme a Franca Alessi e Eleonora Lodi Bertone, e ha scritto numerosi libri proprio su questi piccoli cani (L’enciclopedia dello yorkshire terrier, Il grande libro dello yorkshire terrier e altri, ndr).
“Se dovessi descrivere in sintesi uno yorky – ci spiega l’esperta – direi che è un terrier, con tutte le prerogative di questa specie di cani, ma con una spiccata tendenza alla compagnia. Un mix di caratteri, perciò, e in questo sta tutto il suo fascino”. Un terrier quindi, e come tale un cane ardimentoso, focoso e fiero, com’è peculiare di questa specie di razze. Ma lo yorky è, allo stesso tempo, un versatile e gioioso, adattabile e dolcissimo, equilibrato e fedele quattrozampe da compagnia.
Un giocherellone fino in età avanzata
Lo yorkshire terrier è un giocherellone, vivacissimo e pronto a correre in un prato senza stancarsi nonostante la piccola mole. “E lo rimane fino a età avanzata – aggiunge Tomaselli – anche se poi ama molto anche restare acciambellato su un divano, diventando un bravo guardiano appena sente un rumore insolito o quando qualcuno bussa alla porta”.
Cane che non ama stare solo troppo a lungo – gli yorkshire spesso sviluppano ansia da separazione – si adegua talmente tanto all’uomo e al suo ambiente che ne diventa un partecipe compagno di vita. “Spesso mi sembra che i miei yorky riescano a comprendere delle parole di uso comune – spiega divertita Tomaselli – distinguendone il senso”.
Cani sani e longevi – alcuni arrivano anche a 18 anni, a fronte di una vita media che si attesta sui 14-15 anni senza difficoltà – i terrier presentano poche patologie ereditarie o genetiche. “Nella razza si riscontra qualche volta la lussazione della rotula – aggiunge l’esperta – e la necrosi asettica della testa del femore”. Una buona visita ortopedica e i consigli del veterinario curante risolveranno i dubbi del neofita.
Cure e alimentazione dello yorkshire terrier
“Lo yorky ha uno splendido mantello che, contrariamente a quello che si pensa, non ha bisogno di cure esagerate. Basta una spazzolata quotidiana, seguita dal passaggio del pettine e un bagno ogni dieci giorni circa. Unica accortezza usare sempre shampoo delicati e specifici con il ph adeguato e privi di profumazione”, spiega Antonella Tomaselli.
Se il pelo sulla testina è lungo si può raccoglierlo in un ciuffetto, fissandolo con un elastico, in modo che il cagnolino posso vedere senza problemi. “Molte persone pensano che lo yorky abbia il pelo lungo sugli occhi perché sensibile alla luce. Niente di più sbagliato. Il mantello sontuoso di questa razza è il risultato della selezione dell’uomo, e non un’attitudine naturale. Attenzione, comunque, al pelo intorno alle zampe. Quando è troppo lungo può dar fastidio al cagnolino durante la camminata. E si deve sempre tener corto il pelo sulle orecchie perché le appesantisce e le fa tenere basse, in una posizione innaturale”.
Il peso dello yorkshire terrier non deve superare i tre chilogrammi. Lo standard di razza, però, non indica il peso minimo. “I soggetti molto piccoli – ammonisce l’esperta – presentano spesso i difetti tipici del nanismo e possono essere più fragili”. Anche per questo piccolo cane la scelta del mangime rispecchia le abitudini del proprietario e il tempo a disposizione.
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“Per i miei cani ho sempre optato per la dieta casalinga – conclude Tomaselli – riservando le crocchette o l’umido industriale sono in occasioni particolari. Mi raccomando comunque di leggere sempre bene l’etichetta ogni volta che si affronta il mangime industriale e, magari, ricorrere al consiglio del proprio veterinario”. Il piccolo quattrozampe strenuo cacciatore di topi si è trasformato ormai in un amico fedele di molte famiglie. Il consiglio finale? Non dimentichiamone la rustica origine, e non trasformiamolo in un piccolo peluche da salotto, mortificandone l’indole e le caratteristiche.
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