Il 7 dicembre Pedro Castillo ha sciolto il Congresso e invocato un governo di emergenza.
L’ormai ex presidente è coinvolto in numerose inchieste per corruzione e la sua operazione è stata definita un “auto-golpe”.
Castillo è stato destituito e arrestato. A sostituirlo la ex vicepresidente Dina Boluarte.
Dina Boluarte è la nuova presidente del Perù, dopo l’arresto dell’ormai ex presidente Pedro Castillo. Quest’ultimo lo scorso 7 dicembre aveva dichiarato lo scioglimento del Congresso e l’instaurazione di un governo di emergenza, un modo per aggirare il rischio impeachment che gravava sulla sua carica a seguito di diversi scandali corruzione. Il tentativo non è andato a buon fine ed è stato addirittura definito un colpo di stato, tanto che Castillo è stato arrestato per reati contro l’ordine costituzionale.
Ora le sue redini sono state prese dall’ormai ex vicepresidente peruviana Dina Boluarte, prima donna presidente nella storia del Perù.
L’auto-golpe di Castillo
Pedro Castillo, ex insegnante e attivista sindacale della sinistra marxista, era stato eletto presidente del Perù nel luglio 2021. Per larghe fette della popolazione peruviana, quella più povera, doveva essere un simbolo di riscatto grazie alla sua attenzione ai temi sociali e civili. Ma c’è voluto poco perché le aspettative venissero tradite.
Castillo ha causato malumori già nelle nomine a ministri di figure vicine ai gruppi terroristici locali, come Guido Bellido e Héctor Béjar. Inoltre ha sistematicamente piazzato suoi collaboratori, spesso privi di alcuna esperienza politica, nei ruoli chiave del governo. Infine ha cambiato cronicamente la connotazione del suo esecutivo, arrivando a sostituire qualcosa come 80 funzionari governativi, tra cui 22 ministri e cinque primi ministri a causa delle continue tensioni e scaramucce. Ma soprattutto, Castillo è stato coinvolto in dieci inchieste per corruzione, tra presunte tangenti e favori politici ed economici a suoi familiari e conoscenti.
Negli ultimi mesi sempre più peruviani sono scesi in piazza per protestare contro la presidenza Castillo, che intanto è politicamente sopravvissuto a due voti di impeachment da parte del Congresso. Ora doveva tenersene un terzo, ma Castillo ha cercato di evitarlo con quello che è stato definito un “auto-golpe”. Il presidente ha sciolto il Congresso e invocato un governo di emergenza nazionale “per ristabilire la legge e la democrazia”, denunciando di trovarsi sotto attacco su ogni fronte. Diversi membri del suo governo tra cui la sua vicepresidente Dina Boluarte, le forze armate del paese e perfino la Corte costituzionale hanno però preso le distanze da questa operazione, tanto che Castillo è stato messo sotto accusa per reati contro l’ordine costituzionale e destituito dal suo incarico.
La prima donna presidente del Perù
Nelle scorse ore Pedro Castillo è stato arrestato. L’ormai ex presidente è stato trasferito nel Centro penitenziario di Barbadillo, lo stesso dove si trova detenuto l’ex presidente autoritario di destra Alberto Fujimori, “nemico politico” dello stesso Castillo. Quest’ultimo peraltro era divenuto presidente nel 2021 battendo proprio la figlia di Fujimori, Keiko. Castillo ha ricevuto sostegno dal Messico, tanto che il presidente Andrés López Obrador si è detto pronto a concedergli asilo politico, denunciando il clima di ostilità subito per tutto il suo mandato dall’ormai ex presidente peruviano.
A giurare da presidente del Perù nel frattempo è stata Dina Boluarte, finora vicepresidente. Avvocata 60enne facente parte del partito di stampo socialista Perù Libre, Boluarte è la prima donna presidente nella storia del paese. Nel suo discorso di insediamento ha detto di voler creare un governo di unità nazionale che porti a una tregue politica e ha dichiarato che il suo primo obiettivo è combattere la corruzione dilagante nel paese, una chiara presa di distanza dal suo predecessore. Gli Stati Uniti, ma anche l’Unione europea, hanno giudicato in maniera positiva la nomina di Boluarte, condannando il tentativo di Castillo di sovvertire l’ordine democratico.
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