Anche se la consapevolezza sul problema dell’overfishing, il sovrasfruttamento delle risorse presenti nei mari e negli oceani, è in aumento, la maggior parte delle persone conosce ancora poco dell’argomento. Così le principali organizzazioni ambientaliste hanno creato una campagna che si chiama Ocean2012 per fare pressione sui ministri della pesca europei e sulla direzione generale Affari
Campagna sulla pesca sostenibile
Durante lo scorso mese di aprile Biella è stata teatro di una campagna di sensibilizzazione, sulla sostenibilità dei prodotti del mare, rivolta ai più piccoli. Circa 600 bambini di età compresa fra i 7 e i 9 anni, alunni di cinque diverse scuole elementari della provincia piemontese, hanno potuto partecipare all’interessante iniziativa promossa da Friend
Durante lo scorso mese di aprile Biella è stata teatro di una campagna di sensibilizzazione, sulla sostenibilità dei prodotti del mare, rivolta ai più piccoli. Circa 600 bambini di età compresa fra i 7 e i 9 anni, alunni di cinque diverse scuole elementari della provincia piemontese, hanno potuto partecipare all’interessante iniziativa promossa da Friend of the Sea in collaborazione con ConsuMare Giusto. Obiettivo, quello di illustrare il concetto di sostenibilità applicato al mondo della pesca, descrivendo quali sono i danni che una pesca senza regole provoca, e quali sono le soluzioni che ognuno di noi può mettere in campo per contribuire a migliorare lo stato delle cose. Nel corso di un’ora e mezza di laboratorio, i bambini hanno potuto sperimentare, attraverso giochi di ruolo e situazioni drammatizzate, cosa significa fare delle scelte sostenibili, sia come consumatori sia come fruitori dell’ambiente marino in generale. Nei panni di volta in volta di ristoratori, di consumatori o di pescatori, hanno fatto la spesa, hanno cenato, hanno pescato su grandi navi oceaniche o su piccole imbarcazioni tradizionali. Trasportando, confrontando scelte e attrezzi da pesca hanno imparato a conoscere i parametri del rispetto degli ecosistemi, della riduzione degli sprechi e della conservazione degli ambienti per le future generazioni. Hanno potuto scoprire così quello che si nasconde dietro a un menù del ristorante o sul fondo di un carrello del supermercato, e indagando il significato di parole come “biodiversità”, “pericolo di estinzione”, “area protetta” o “equilibrio di un ecosistema”. “Attività impostate in questo modo sono molto efficaci”, è stato il commento unanime delle insegnanti. Attraverso l’esperienza diretta i bambini si rendono perfettamente conto di come, scegliendo cosa comprare o cosa mangiare, siano in grado di determinare le scelte dei produttori, e quindi di contribuire a preservare delle risorse preziose. Giocando, scoprono cosa c’è dietro una scatoletta di tonno o una trota con il logo Friend of the Sea, e il loro feedback è sorprendente. Friend of the Sea, programma di certificazione dei prodotti ittici da pesca ed acquacoltura sostenibile, non è nuovo a iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema della pesca e della acquacoltura. “È fondamentale educare le prossime generazioni ed informarle sul possibile impatto ambientale di queste attività in modo che possano un domani indirizzare le scelte dei produttori” – ha commentato Paolo Bray, Direttore e fondatore dell’Associazione -. “In ConsuMare Giusto, abbiamo certamente trovato il partner ideale”. ConsuMare Giusto è attivo dal 2007, in particolare sul territorio piemontese, svolgendo attività di consulenza e divulgazione per promuovere la sostenibilità nel mondo ittico e fungendo da trait d’union tra produttore e consumatore.
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