Più di un milione di cittadini francesi, residenti soprattutto nelle zone rurali della nazione europea, beve acqua inquinata, essenzialmente a causa dell’uso di pesticidi nelle aree agricole circostanti. A spiegarlo è uno studio realizzato per conto delle Agenzie regionali di sanità (Ars, l’equivalente delle italiane Asl) e dell’organizzazione non governativa Générations futures (Generazioni future).
Una mappa interattiva per conoscere la qualità dell’acqua
L’analisi ha consentito di generare una mappa interattiva, pubblicata sul sito dell’associazione Ufc-Que Choisir, specializzata nella difesa dei diritti dei consumatori. I cittadini francesi possono inserire il nome della località nella quale abitano e verificare la qualità delle risorse idriche.
La notizia positiva è che, in generale, la qualità dell’acqua in Francia risulta in via di miglioramento: il 98 per cento dei consumatori ha accesso ad una risorsa conforme a tutti i parametri sanitari. Un valore che risulta di due punti percentuali più alto rispetto alla rilevazione precedente, che risale al 2017.
Secondo quanto riferito al quotidiano 20Minutes da Olivier Andrault, di Ufc-Que choisir, la ragione di tale progresso è legata a tre fattori: “In primo luogo, nelle grandi città le reti contaminate sono state chiuse. In secondo luogo, la legge ha stimolato gli enti locali ad investire congiuntamente tra di loro. Infine, sono stati adottati dei miglioramenti tecnici”.
La richiesta di vietare i pesticidi sospettati di essere degli interferenti endocrini
I problemi rimangono tuttavia proprio nelle aree agricole: “L’inquinamento proveniente dai terreni coltivati rappresenta la prima causa di contaminazione. 450mila persone bevono acqua nella quale i valori massimi di pesticidi sono superati e 148mila acqua contaminata da nitrati”. I problemi si concentrano soprattutto nei dipartimenti della Mayenne, dell’Haute-Marne, di Pas de Calais e dell’Indre et Loire. In altri casi sono stati trovati elementi nocivi, il che porta il totale a circa un milione di persone.
Lo studio sottolinea inoltre come il costo per la bonifica dell’acqua da inquinanti di origine agricola sia enorme in Francia: tra 750 milioni e 1,3 miliardi di euro all’anno, “integralmente finanziati dai consumatori attraverso le bollette”. Infine, autori dello studio e committenti hanno sottolineato le loro preoccupazioni relative al fatto che alcuni dei pesticidi in questione sono sospettati di essere anche degli interferenti endocrini. Di qui la conseguente richiesta di vietare la commercializzazione.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.