I residui di pesticidi rimangono nel suolo più a lungo di quanto finora immaginato. A spiegarlo è uno studio condotto dall’Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente (Inrae) e dall’università di Bordeaux, i cui ricercatori hanno parlato di “inattesa persistenza” di tali sostanze nella natura.
Trovate 67 diverse molecole derivanti da pesticidi
Ad essere analizzati sono stati 47 siti sparsi nel territorio della Francia, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2021. Gli scienziati hanno verificato la presenza di 111 sostanze derivanti da pesticidi e i risultati sono particolarmente inquietanti: esse permangono nella quasi totalità dei suoli presi in considerazione dallo studio.
“Il 98 per cento dei siti studiati – si legge nel paper, pubblicato dalla rivista Environmental Science & Technology – presenta almeno una di tali sostanze. Complessivamente, 67 diverse molecole sono state ritrovate, con una prevalenza di fungicidi e erbicidi”. “Non ci aspettavamo – hanno commentato i ricercatori, secondo quanto riportato dal quotidiano 20Minutes – una persistenza simile da parte dei pesticidi, che va ben al di là del loro tempo di degradazione teorico e a concentrazioni superiori rispetto a quelle attese. Tutto ciò indica la necessità di una maggiore sorveglianza dei suoli”.
Contaminati anche i campi coltivati a biologico
A non sorprendere, invece, è il fatto che la presenza di residui di pesticidi sia più marcata nelle zone in cui sono presenti grandi parcelle coltivate. In alcuni luoghi sono state ritrovate fino a 33 sostanze differenti, e 15 in media. Una diffusione che ormai ha raggiunto anche le foreste e perfino i campi nei quali si coltiva secondo i principi dell’agricoltura biologica. Anche chi tenta di seguire la via della sostenibilità, dunque, rischia di trovarsi contaminato da diserbanti e fungicidi chimici.
Non risulta, allo stesso modo, per nulla stupefacente il fatto che tra le molecole più frequentemente trovate dai ricercatori figuri il glifosato, pesticida da anni al centro di discussioni in numerosi nazioni di tutto il mondo.
Secondo Le Monde, l’agenzia per la sicurezza alimentare della Francia avrebbe insabbiato una perizia sul glifosato, mentre una ong francese mette in dubbio il rapporto di valutazione europeo sull’erbicida.
In un discorso pronunciato il 24 gennaio, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che “vietare il glifosato ucciderebbe la nostra agricoltura”.
Il tribunale amministrativo di Lione ha revocato l’autorizzazione concessa al Roundup Pro 360, a base di glifosato, evocando un “principio di precauzione”.