Un’escursionista ha scoperto per caso un sito fossile risalente al Permiano, venuto alla luce a causa dello scioglimento di un ghiacciaio.
Firma per difendere i masai dallo sfratto
Dopo l’ennesima minaccia di sfratto che il popolo Masai sta subendo per far spazio a turisti e cacciatori di leoni, su Avaaz è stata lanciata la petizione per chiedere al presidente della Tanzania di fare marcia indietro.
Qualche giorno fa, nell’articolo “Masai
senza terra sotto ai piedi”, vi abbiamo parlato del rischio
sfratto che 30mila masai corrono a causa del progetto di espansione
di una riserva in Tanzania adibita a safari per turisti e alla
caccia che potrebbe costringerli ad abbandonare la terra dove
vivono da generazioni.
Si tratta di un lembo di 4.000 chilometri quadrati al confine
settentrionale con il Kenya dove i masai vivono da decenni e a cui
verrebbe negato il passaggio per far pascolare gli animali per far
spazio a una società che organizza safari di lusso e battute
di caccia.
Oggi vi chiediamo di firmare la petizione lanciata su Avaaz per
chiedere al presidente della Tanzania Jakaya Kikwete di fare marcia
indietro. Nel caso aveste bisogno di un ulteriore stimolo per
convincervi a firmare, vi proponiamo una parte del testo firmato
dalla comunità Masai del distretto di Ngorongoro:
“L’anno scorso, quando per la prima volta è stato
rivelato a tutto il mondo questo piano, quasi un milione di membri
di Avaaz si è fatto sentire per aiutarci. La vostra
attenzione e la bufera mediatica che si è scatenata hanno
costretto il governo a fare marcia indietro, facendoci guadagnare
mesi preziosi. Ma il Presidente ha aspettato che l’attenzione
internazionale scemasse e ora ha fatto ripartire il piano per
sottrarci la nostra terra. Abbiamo urgentemente bisogno del vostro
aiuto”.
Andate su avaaz.org e firmate la petizione
“Difendiamo i masai”.
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