Il progetto di Nescafé per città più verdi fa tappa a Ferrara: una collaborazione virtuosa con gli hotel partner per trasformare gli spazi urbani.
Petrolio in mare sulle coste della Grecia. È disastro ambientale
Sono almeno 2.500 le tonnellate di petrolio fuoriuscite dalla petroliera Agia Zoni, dopo il naufragio di domenica notte. La nave si trovava al largo dell’isola di Salamina, le cui spiagge sono state raggiunte dalla marea nera. Il petrolio, a causa dei forti venti, ha raggiunto anche le spiagge di Atene, nello specifico Glyfada e Voula,
Sono almeno 2.500 le tonnellate di petrolio fuoriuscite dalla petroliera Agia Zoni, dopo il naufragio di domenica notte. La nave si trovava al largo dell’isola di Salamina, le cui spiagge sono state raggiunte dalla marea nera.
Il petrolio, a causa dei forti venti, ha raggiunto anche le spiagge di Atene, nello specifico Glyfada e Voula, e il vicino porto del Pireo, tanto da costringere gli operatori turistici a chiudere l’accesso ai cittadini. Frenetiche le operazioni di soccorso, tanto che sia Greenpeace Grecia che il Wwf denunciano un’assoluta impreparazione da parte delle autorità nell’affrontare “uno dei peggiori disastri degli ultimi anni”.
Non è nemmeno chiaro se siano effettivamente 2.500 tonnellate quelle fuoriuscite o se la quantità sia maggiore. E non risulta chiara se la falla sia stata tappata o meno, e che dunque il petrolio stia continuando a fuoriuscire.
Il martin pescatore coperto dal petrolio
Simbolo del disastro è un martin pescatore recuperato da Giorgos Moutafis, fotografo che stava documentando come il petrolio avesse già raggiunto le spiagge dell’isola di Salamina.
“Nonostante le dimensioni della marea nera, questa non è stata trattata adeguatamente”, ha detto Marcos Akylas, presidente del Salamina Environmental Group. “Le procedure di decontaminazione stanno procedendo ad un ritmo estremamente lento. È essenziale intensificare gli sforzi per raccogliere il carburante nel più breve tempo possibile e fornire un monitoraggio continuo degli indicatori ambientali e biologici per conoscere la vera dimensione del problema”.
“L’incidente solleva gravi preoccupazioni e richiede un’inchiesta immediata e approfondita”, denuncia il Wwf Grecia. “Sia come reato ambientale, che per il grave inquinamento, chiediamo punizioni esemplari per i colpevoli e che questi, naturalmente, coprano i costi di ripristino dei danni ambientali. Vista la volontà della Grecia di investire nell’estrazione degli idrocarburi, la legittima domanda che ci poniamo è se il nostro Paese sarà in grado di far fronte ad un incidente petrolifero molto più grande”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dalla Basilicata alla Sicilia, passando per la Puglia: cambiamenti climatici e infrastrutture non all’altezza stanno creando una situazione insostenibile.
La Coppa del Mondo di calcio 2034 si terrà in Arabia Saudita, una scelta della Fifa fortemente criticata per il suo evidente richiamo allo sportswashing.
Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.
La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.