Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
Le foto che smascherano la crudeltà del commercio illegale di animali selvatici
Un gruppo di fotografi si è coalizzato per mostrare il vero volto del commercio illegale di fauna selvatica. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza su queste attività spietate e omaggiare gli eroi che lottano per porvi fine.
Quando si parla di commercio illegale di specie selvatiche, la prima cosa che ci viene in mente è il bracconaggio per le zanne degli elefanti, i corni di rinoceronte o le ossa di tigre. Eppure, innumerevoli altre specie vengono sfruttate e contrabbandate, dagli squali agli alberi. Infatti, decine di migliaia di specie animali e vegetali – vive o morte, così come le loro parti – vengono vendute a livello internazionale come cibo, animali domestici, legname, pelle, ornamenti e ingredienti medicinali.
Tuttavia, non tutti sanno che il commercio di specie selvatiche non sempre è illegale, ed è regolato dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio estinzione (Cites). La convenzione ha l’obiettivo di assicurare che il commercio di specie selvatiche non minacci la loro sopravvivenza in natura. E quando questo accade, il commercio diventa illegale.
Leggi anche: I libri consigliati per l’estate 2018
Photographers against wildlife crime
Un gruppo internazionale di fotografi e fotogiornalisti premiati e conosciuti in tutto il mondo sta puntando i riflettori sul tema con lo strumento più potente che possiede: le immagini. Il risultato è il progetto Photographers against wildlife crime (che è un marchio registrato), un libro che sarà pubblicato a maggio 2018 e che racchiude le foto più potenti e iconiche sul tema. Oltre a spingere il pubblico a chiedere la fine del commercio illegale di specie selvatiche, il libro omaggia gli eroi che lottano per proteggere le vittime di questi crimini, dai volontari negli orfanotrofi per rinoceronti alle unità anti-bracconaggio formate da sole donne. “Le nostre immagini sono la prova che la fotografia vale”, ha affermato Britta Jaschinski, fotografa e cofondatrice del progetto. “Senza la fotografia, la coscienza del mondo appassirebbe”.
Il commercio illegale di specie selvatiche
Il commercio illegale di specie selvatiche è un mercato in crescita, essendo diventato la quarta attività criminale più redditizia al mondo dopo il traffico di droghe, di armi e di essere umani, con un valore stimato di 20 miliardi di dollari. Inoltre, rappresenta la minaccia più grande per la sopravvivenza delle specie, seconda solo alla distruzione degli habitat. “La maggior parte delle persone coinvolte nel commercio illegale lo fa per un ritorno economico”, ha affermato Keith Wilson, redattore fotografico e cofondatore del progetto Photographer against wildlife crime. “I profitti derivanti dal bracconaggio continueranno ad alimentare questo commercio finché il rischio non diventerà troppo grande, i ricavi diminuiranno e, soprattutto, non ci sarà più domanda”.
“A loro non importa del futuro del nostro pianeta.
E sono emozionato di lavorare con alcuni dei migliori fotografi al mondo per produrre un libro che non girerà attorno al tema”.
Keith Wilson, redattore fotografico, giornalista e cofondatore di Photographers against wildlife crime
Tra i fotografi c’è Brent Stirton, il vincitore del Wildlife photographer of the year 2017 per la sua foto sul bracconaggio di corni di rinoceronte. “Quello che vedo è una strage inedita dell’ambiente e delle specie”, ha affermato. “E la maggior parte del mondo non capisce nemmeno cosa sta succedendo al proprio pianeta”.
Un libro per educare i consumatori
“Dobbiamo influenzare il comportamento dei consumatori per porre fine a questo commercio spietato e devastante. E unendo le forze abbiamo una raccolta delle immagini più belle ed efficaci da fotografi dedicati”.
Britta Jaschinski, fotografa e cofondatrice di Photographers against wildlife crime
Il libro sarà distribuito in Europa e negli Stati Uniti a partire dal lancio ufficiale, ma può essere prenotato attraverso la campagna kickstarter. La raccolta fondi coprirà i costi di produzione e distribuzione e, in un secondo momento, del rilascio di un’edizione tradotta in mandarino in Cina, che dovrebbe contribuire a educare i consumatori sulle conseguenze della domanda di prodotti illegali di specie selvatiche. Parte dei ricavi dalla vendita sarà donata a organizzazioni benefiche che lottano contro il commercio illegale di fauna selvatica in tutto il mondo.
“Stiamo perdendo le specie a un ritmo allarmante. La fauna e la flora selvatica sta scomparendo in nome dello status, dell’avidità e della superstizione”, ha aggiunto Jaschinski. Per questo, dobbiamo unire gli sforzi per porre fine a questo commercio letale. Queste foto servono alle persone per vedere cosa succede e per iniziare a fare qualcosa per proteggere tutte le specie con cui condividiamo il Pianeta, indistintamente.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
Tre puntate speciali di News dal Pianeta Terra per parlare del legame tra biodiversità e transizione energetica, con il supporto di A2A.
In Scozia la popolazione selvatica di gallo cedrone conta ormai solamente 500 individui, per questo è stato avviato un piano per salvarla
Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Il 21 ottobre è iniziata in Colombia la Cop16, la conferenza delle Nazioni Unite per tutelare la biodiversità del nostro Pianeta.
L’Australia amplia la riserva marina delle isole Heard e McDonald, superando i suoi stessi obiettivi di tutela degli oceani.
Diversi studi hanno rivalutato, nel corso degli anni, il valore delle vespe per la salute umana, grazie al loro contributo per un’agricoltura meno chimica.
I polpi lavorano in gruppo, ognuno con un ruolo ben preciso, per cacciare. Triglie e cernie sono gli “amici” più stretti.