Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
La Commissione europea presenta il piano d’azione di sviluppo del biologico
Obiettivo del piano, stimolare la produzione e il consumo di prodotti bio per favorire la transizione agroecologica e tutelare la biodiversità.
In linea con il Green deal europeo e le strategie “Dal Produttore al consumatore” e “Biodiversità”, il 25 marzo la Commissione europea ha presentato un Piano d’azione per il futuro della produzione biologica nell’Unione europea, concepito per fornire al settore strumenti utili al raggiungimento dell’obiettivo del 25 per cento di terreni agricoli coltivati con metodo biologico entro il 2030.
In particolare il piano propone diverse azioni strutturate attorno a tre assi: promozione dei consumi di prodotti bio, incremento della produzione biologica, miglioramento della sostenibilità. “L’agricoltura è una delle principali cause della perdita di biodiversità e la perdita di biodiversità costituisce una grave minaccia per l’agricoltura”, ha affermato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo responsabile per il Green deal europeo. “È urgente ristabilire l’equilibrio nella nostra relazione con la natura. Non è un problema che interessa soltanto gli agricoltori ma l’intera catena alimentare. Con il piano d’azione intendiamo stimolare la domanda di agricoltura biologica, aiutare i consumatori a operare scelte con cognizione di causa e sostenere gli agricoltori europei nella transizione. Quanto maggiore è la superficie che destiniamo all’agricoltura biologica, tanto maggiore è la protezione della biodiversità in tali terreni e nelle zone circostanti.”
Piano sul biologico: azioni per aumentare la domanda
Poiché un’aumentata richiesta di prodotti biologici da parte dei consumatori dovrebbe incoraggiare gli agricoltori nella conversione al metodo biologico, il piano punta a stimolare questa domanda attraverso, ad esempio, campagne di informazione e comunicazione sulla produzione biologica, una maggiore diffusione dell’utilizzo dei prodotti biologici nelle mense pubbliche attraverso appalti pubblici green e la distribuzione di prodotti biologici nelle scuole, la prevenzione delle frodi e il miglioramento della tracciabilità dei prodotti biologici per aumentare la fiducia dei cittadini.
Azioni per l’incremento della produzione biologica
Attualmente circa l’8,5 per cento della superficie agricola dell’Ue è coltivata a biologico con una previsione di crescita del 15-18 per cento entro il 2030. L’obiettivo però è il 25 per cento, dunque il piano vuole incentivare la conversione degli agricoltori al biologico, oltre che con l’effetto trainante della domanda, attraverso i fondi della Politica agricola comune (Pac). Tra gli strumenti proposti dal piano compaiono poi la creazione di reti e certificazioni per gli agricoltori, l’istituzione di una Giornata europea della produzione biologica e l’assegnazione di riconoscimenti per premiare l’eccellenza in tutte le fasi della filiera biologica. La Commissione incoraggia, inoltre, la creazione di biodistretti per il turismo biologico, territori in cui agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e autorità pubbliche collaborano per una gestione sostenibile delle risorse locali basata su principi e pratiche biologici. Non mancheranno poi azioni mirate allo sviluppo dell’acquacoltura biologica per incrementare la produzione in questo settore potenzialmente in crescita.
Azioni per la sostenibilità
I campi coltivati con metodo biologico presentano circa il 30 per cento in più di biodiversità, e gli animali da allevamenti biologici godono di un livello più elevato di benessere: il piano, con il terzo asse, punta a migliorare ulteriormente questi livelli di sostenibilità garantendo inoltre la disponibilità di sementi biologiche, riducendo l’impronta di carbonio del settore e minimizzando l’uso di plastica, acqua ed energia. Obiettivo della Commissione è, inoltre, l’aumento della quota di ricerca e innovazione destinando per questo almeno il 30 per cento dei fondi previsti nel campo dell’agricoltura, della silvicoltura e della valorizzazione delle zone rurali da Horizon Europe 2021-2027.
La spinta necessaria alla legge sul bio in Italia
La Commissione incoraggia gli Stati membri a elaborare piani d’azione nazionali per l’agricoltura biologica. A questo proposito Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio ha commentato: “Esprimiamo grande apprezzamento per il lavoro della Commissione europea sul Piano d’azione per il biologico. Adesso è arrivato il momento dell’impegno a livello nazionale e dei territori affinché gli obiettivi della Ue siano inseriti nel Piano strategico nazionale della Pac dotandosi anche dei servizi di supporto e consulenza agricola, necessari per sostenere gli agricoltori nella conversione al bio. Ci auguriamo, quindi, che questa ulteriore spinta dell’Europa verso il biologico, favorisca la veloce e definitiva approvazione della legge nazionale sull’agricoltura biologica e l’inserimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza di investimenti adeguati per la promozione di distretti biologici e di filiere di made in Italy bio”.
Attualmente, in Italia, quello dell’agricoltura biologica si dimostra un settore in salute: i dati elaborati nel 2020 dal Sinab (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica) attestano che l’incidenza della superficie coltivata a biologico nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8 per cento rispetto a una media europea, registrata nel 2018, dell’8 per cento, con un’oscillazione da nazione a nazione tra lo 0,5 per cento a più del 25 per cento.
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