Il piano del ministero della Transizione ecologica punta a risparmiare 5,3 miliardi di metri cubi di gas.
2,1 miliardi proverranno dall’uso di altre fonti, come il carbone, gli altri dalla riduzione dei consumi.
Un altro miliardo di risparmio potrebbe arrivare dai comportamenti virtuosi dei cittadini.
L’Italia, da qui a marzo 2023, punta a risparmiare fino a 5,3 miliardi di metri cubi di gas naturale, tra massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi) e risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi), cui si aggiungono misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini utenti.
Pubblicato il Piano nazionale di contenimento dei consumi di #gas naturale.
— Ministero della Transizione Ecologica (@MiTE_IT) September 6, 2022
Lo prevede il piano di Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, reso noto oggi dal ministero della Transizione ecologica, che ottempera alle decisioni del Consiglio europeo dell’Energia dello scorso 26 luglio: allora si era infatti stabilito che ogni Stato membro avrebbe dovuto adottare misure volontarie per la riduzione dei consumi nazionali di gas di almeno il 15 per cento rispetto alla media dello stesso periodo dei cinque anni precedenti.
Più spazio a carbone, olio combustibile e bioliquidi
Per quanto riguarda la diversificazione dei combustibili utilizzati, il Mite premette che, al momento, la produzione di energia elettrica sta consumando più gas naturale rispetto agli analoghi periodi degli anni precedenti, a causa dei consumi elettrici molto elevati e della contestuale scarsa produzione degli impianti idroelettrici.
Per ridurre il consumo di gas, si legge nel piano, “un contributo di diversificazione ulteriore rispetto all’apporto delle rinnovabili può essere ottenuto dalla massimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti che usano combustibili diversi dal gas (carbone, olio combustibile e bioliquidi), già oggi sostenuta dagli alti prezzi dell’energia elettrica sul mercato”.
In particolare, la massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti contribuirebbe a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc, lo standard metro cubo. Altri 290 milioni di metri cubi sarebbero risparmiati sostituendoli con i bioliquidi, autorizzando transitoriamente l’esercizio a gasolio dei relativi impianti.
Termosifoni spenti per più ore e meno caldi
Quelle che avranno un impatto più diretto sulla vita dei cittadini saranno però le misure di contenimento del riscaldamento invernale, che attraverso un decreto ministeriale del Mite introdurranno limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, che si aggiungono ai limiti già decisi sul riscaldamento degli edifici pubblici. In particolare, il decreto disporrà che:
il limite massimo di temperatura dei termosifoni è ridotto di un grado, e portati a 17 gradi, con una tolleranza di 2, per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; a 19 gradi, con 2 gradi di tolleranza, per tutti gli altri edifici;
i limiti di esercizio degli impianti termici sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di un’ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione, che varia a seconda della fascia geografica di appartenenza.
Da questi provvedimenti il risparmio di 3,2 miliardi di metri cubi di gas, ammette il Mite, è solo stimato, “non essendo possibile avere un sistema di controllo puntuale del comportamento da parte dell’utenza diffusa”: in ogni caso “sarà possibile comunque, oltre a controlli a campione su edifici pubblici, grandi locali commerciali, punti a maggiore consumo, una responsabilizzazione dei conduttori degli impianti di riscaldamento centralizzato, monitorando a livello di reti di distribuzione gas cittadine la risposta degli utenti utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto Snam che sono costantemente monitorati”. Sono esclusi dai nuovi limiti ospedali, case di ricovero e tutte le altre utenze sensibili.
Le buone abitudini dei cittadini
Una terze serie di misure da cui ricavare risparmio di gas, spiega poi il Mite, sono quelle comportamentali, a loro volti divisibili in misure a costo zero e misure che necessitano di un investimento iniziale. Sono quelle, di fatto, che vedono protagonista il cittadino in prima persona. Le misure comportamentali a costo zero, spiega il piano del Mite, “sono implementabili attraverso una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei ministri e diEnea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente.
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Tra i comportamenti da promuovere quelli della riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by TV, decoder, Dvd, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine.
Le misure di efficientamento
Ulteriori risparmi, conclude il ministero della Transizione ecologica, possono conseguirsi con misure comportamentali che richiedono investimenti anche piccoli da parte degli utenti, ad esempio con investimenti per la sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti, sostituzione di climatizzatori con quelli più efficienti, installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led. Enea ha calcolato un risparmio di circa 1 miliardo di Smc con questee misure che, ricorda il Mite, ricadono già in buona parte in regime assistito, come bonus e detrazioni fiscali.
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