Una primavera anticipata di mesi o settimane sta compromettendo la salute delle piante e degli ecosistemi in tutto il mondo.
- Il riscaldamento globale influisce sul periodo di fioritura delle piante
- Fiori ed ecosistemi sono compromessi dai rapidi cambiamenti del clima
- Anche la tradizione giapponese dell’Hanami avverrà in anticipo
La primavera rischia di non essere più sinonimo di fioritura e rinascita, per colpa dei cambiamenti climatici. In un recente studio scientifico realizzato in Inghilterra, dei ricercatori hanno rintracciato documenti risalenti al Diciottesimo secolo per analizzare il periodo di fioritura di centinaia di piante. I risultati riportati dal team mostrano come i tempi di fioritura arrivino in largo anticipo rispetto ai decenni passati, tanto da definirli valori “veramente allarmanti”. I cambiamenti climatici alla base del mutamento rischiano di compromettere anche le tradizioni legate alla primavera.
Una ricerca sulla fioritura delle piante nei secoli
Il team di ricerca dell’università di Cambridge, guidato dal professore Ulf Buntgen, ha scoperto che alberi, arbusti, erbe aromatiche e rampicanti nel Regno Unito sono fioriti infatti un mese prima, tra il 1987 e il 2019, rispetto al periodo tra il 1753 e il 1986. Il lasso di tempo coincide con l’accelerazione del riscaldamento globale causato dall’attività umana. In altre parole, i cambiamenti climatici stanno facendo arrivare in anticipo il momento della fioritura e ciò comporta una serie di eventi negativi per gli ecosistemi. “Piante, insetti, uccelli e altri animali selvatici sono evoluti al punto da sincronizzarsi nelle loro fasi di sviluppo – ha affermato Buntgen al quotidiano The Independent -. Una certa pianta fiorisce, attrae un particolare tipo di insetto che attira un particolare tipo di uccello, e così via. Ma se un componente si attiva prima rispetto agli altri c’è il rischio che non siano sincronizzati e ciò può portare le specie al collasso se non riescono ad adattarsi abbastanza rapidamente”.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society e prende in considerazione le prime date di fioritura delle piante in località dalle Isole del Canale e Shetland, e anche dall’Irlanda del Nord al Suffolk. Ma l’allarme non riguarda solo l’isola britannica: secondo Buntgen, se le temperature globali continueranno ad aumentare al ritmo attuale, la primavera potrebbe in futuro iniziare a febbraio. D’altronde, capita sempre più spesso che fiori e piante solitamente pronti a sbocciare a marzo o aprile negli ultimi tempi lo facciano con due o tre settimane di anticipo. Ciò comporta nuovi rischi per la flora, fra cui la possibilità che dopo una fioritura anticipata vengano poi uccise dal gelo tardivo dell’ultima fase dell’inverno.
Hanami in anticipo in Giappone
I cambiamenti climatici stanno trasformando perfino una tradizione nata in Giappone e ora diffusa in tutto il mondo. Si tratta del fenomeno dell’Hanami, ovvero l’osservazione della fioritura dei ciliegi. Camminare e fare picnic sotto i fiori rosa degli alberi è diventata un’abitudine per milioni di persone che ogni anno a partire da marzo attendono la stagione primaverile per ammirare le piante. L’anno scorso l’anticipo della fioritura fu da record: a Kyoto i ciliegi sbocciarono prima rispetto ai dati raccolti in ben 1.200 anni. “Le nostre osservazioni sulla vita vegetale mostrano che i fenomeni primaverili (come la presenza di fiori di ciliegio e susino) tendono a verificarsi prima, mentre i fenomeni autunnali sono ritardati – aveva spiegato il meterologo giapponese Shunji Ambe al giornale Al-Jazeera – riteniamo che questi fenomeni riflettano una tendenza dovuta all’aumento della temperatura“.
Le previsioni per l’Hanami del 2022 sono ugualmente atipiche. Anche quest’anno, i fiori sbocceranno probabilmente prima del solito con una delle prime date indicata al 15 marzo per Tokyo e Hiroshima. Il giorno dopo, il 16 marzo, è prevista la fioritura dei ciliegi a Fukuoka, mentre le città più a nord non dovranno aspettare molto di più: è il caso di Sendai (31 marzo) e Sapporo (23 aprile).
Anche la consuetidine millenaria tipicamente giapponese, dunque, sta subendo dei cambiamenti a causa del riscaldamento globale. Ma è appunto lo stesso concetto di primavera a rischiare di cambiare in tutto il mondo se l’innalzamento della temperatura media della Terra non si arresterà. Così, canzoni, proverbi e tradizioni legati all’arrivo della bella stagione e alla fioritura delle piante sono destinati ad essere modificati per colpa dei cambiamenti climatici. Ma a preoccupare maggiormente gli scienziati sono le potenziali ripercussioni su flora e fauna.
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