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Piante da frutto e fotovoltaico: i terreni in disuso rinascono con Cererly di Urban Farmer
I terreni inutilizzati possono essere sfruttati per la piantumazione e la produzione di energia pulita. La piattaforma Cererly connette domanda e offerta.
- Cererly è una piattaforma nata per censire i terreni inutilizzati e destinarli a progetti di piantumazione e di produzione di energia rinnovabile.
- Favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di terreni, analizzandone dati e caratteristiche e producendo report di fattibilità.
- L’iter burocratico diventa più snello e la transizione ecologica più vicina.
Si chiama Cererly ed è una piattaforma on line che censisce i terreni inutilizzati in Italia con l’obiettivo di destinarli a pratiche sostenibili. L’idea è di due amici tarantini – Andrea Guarrasi e Aren Hoxha – che hanno osservato il territorio che li circondava, animati dalla volontà di contribuire al cambiamento necessario per il Pianeta.
“Cererly fa parte della startup Urban Farmer, un ecosistema di strumenti ideati per supportare la transizione ecologica che nel 2021 ha ricevuto il premio Digital magics”, spiega Chiara Scialdone, advisor di Urban Farmer. “Nasce da una doppia consapevolezza: la presa d’atto dell’inquinamento attuale e dei cambiamenti climatici in corso con tutte le conseguenze che ne derivano e la convinzione che ognuno può fare la sua parte, anche piccola, per salvaguardare l’ambiente. È un esempio di come ci si possa prendere ciascuno la propria responsabilità nel trovare soluzioni all’emergenza ambientale e climatica”.
Pratiche sostenibili su terreni inutilizzati: come funziona Cererly
Cererly è un punto di incontro tra domanda e offerta: mette in contatto chi ha un terreno a disposizione e chi ne cerca uno, siano essi cittadini, imprese o enti pubblici. “Il proprietario del terreno può inserire gratuitamente nella piattaforma i dati relativi al suo appezzamento (dimensione, destinazione d’uso, collegamento alla rete idrica ecc.)”, spiega Scialdone. “Dopodiché un algoritmo di Cererly incrocia queste informazioni con i dati catastali, le processa e restituisce un report di fattibilità per progetti sostenibili su quel terreno con il vantaggio anche di snellire l’iter burocratico”.
Le iniziative individuate da Cererly per dare nuova vita ai terreni riguardano pratiche di agricoltura sostenibile e produzione di energia da fonti rinnovabili. “Pensiamo per esempio a progetti di silvicoltura, foreste urbane e food forest, prediligendo piante da frutto che garantiscano l’accesso democratico al cibo e varietà vegetali con capacità di fitodepurazione del terreno e dell’aria. I terreni inutilizzati, una volta stabilito che sono inadatti per l’agricoltura o per lo sviluppo di vegetazione, possono essere sfruttati per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Con il meno 1 per cento dei terreni inutilizzati destinati al fotovoltaico riusciremmo a raggiungere l’obiettivo di 70 gigawatt di energia rinnovabile dell’Agenda 2030 italiana”.
Terreni in disuso: dal censimento alla produzione di valore ambientale, sociale, economico
Secondo le stime, sono 3,5 milioni gli ettari di terre inattive che potrebbero generare 3 miliardi di euro di valore nel mercato della piantumazione e 5,3 miliardi di euro di energia rinnovabile. Attualmente Cererly, che è anche parte di Lifegate Way, ha censito finora 700 ettari di terreni in disuso in nove regioni italiane.
L’obiettivo è quello di raggiungere i mille ettari censiti entro la fine del 2022: per questo Urban Farmer ha avviato importanti discussioni con Subito.it, marketplace numero uno in Italia, e ha siglato protocolli d’intesa con i comuni di Taranto, Palagiano e Crispiano, nel tarantino, e Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, che si sono impegnati a individuare terreni inutilizzati sulla loro area di competenza. “Quando nascono dei progetti, cerchiamo anche di promuovere l’attivazione di una filiera di lavoratori locali”, conclude Scialdone. Per una sostenibilità che sia anche sociale.
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