
La struttura andrà ad ampliare il già esistente canile della Muratella, e darà precedenza a chi ha adottato un animale da canili o gattili.
Nella Piccola fattoria degli animali di Federica Trivelli, i maiali salvati dal macello vivono felici e liberi nella natura in compagnia di cani e gatti.
La passione per gli animali, Federica Trivelli – Fedy per gli amici – ce l’ha nel sangue. Ma quella per i maiali, nello specifico, nasce negli anni Novanta, negli Stati Uniti, in un’afosa notte agostana, in uno dei tanti allevamenti intensivi che Federica visitava per testimoniarne l’obbrobrio.
“Era una notte di luna piena – racconta ora Trivelli – e il mio sguardo incrociò quello di un maiale agonizzante che sarebbe stato portato al macello il giorno dopo. Fu un attimo e, da quel momento, ho sentito di avere uno scopo e una missione nella mia vita”.
I maiali – “ultimi fra gli ultimi” – sono diventati l’obiettivo principale della lotta e del lavoro dell’animalista Trivelli. Tornata in Italia nel novembre del 2009, insieme al suo compagno di allora, ha progettato la nascita della Piccola fattoria degli animali, a Vigone, in provincia di Torino, un luogo speciale dove salvare bestiole scampate a macelli, torture o allevamenti intensivi. Ora ci sono 23 maiali nella Fattoria, salvati con fatica e curati con amore e abnegazione. Insieme a loro, sei gatti e cinque cani che arrivano dalla strada e dai maltrattamenti.
Una “famiglia” in crescita perché Fedy non si ferma e vuole fare di più. Insieme ai volontari che l’affiancano nel lavoro quotidiano, ha creato un’associazione di volontariato che a breve diventerà una onlus. “Perché insieme si cresce, si matura, e si diventa più forti – dice ora – e con al fianco persone motivate e con la mia stessa passione, sono convinta che arriveremo fino in fondo”.
Nella Piccola fattoria degli animali, Federica Trivelli lavora con un team di veterinari che hanno anche il compito di curare gli ospiti che arrivano da situazioni di maltrattamento. I maiali ospitati da Fedy sono reduci da vere e proprie torture, abusi e maltrattamenti. Alcuni sono incrociati con cinghiali e sono stati salvati da incidenti di caccia. Altri sono sopravvissuti alla dura esperienza degli allevamenti intensivi, nei quali gli animali stanno in celle minuscole, costretti a vivere nei loro stessi escrementi, senza potersi muovere e quasi respirare.
“La fattoria costituisce un impegno economico enorme – spiega Trivelli – che sopravvive anche alle donazioni dei privati. Io lavoro a Torino, fra architetti e ingegneri. Ogni mattina mi ‘spoglio’ dei miei abiti da contadina e divento una perfetta cittadina. Lo devo fare per forza perché è grazie al mio lavoro in città che mantengo la fattoria e i miei animali”.
La Piccola fattoria degli animali è in grado di garantire il massimo benessere a ogni ospite a quattro zampe. Il team veterinario, volontari presenti 24 ore su 24, box riscaldati, tanti prati per scorrazzare a piacimento e persino una piscina per i maiali che amano l’acqua e non sono per niente sporchi come si crede. “Sono animali davvero speciali – racconta – affettuosi, pacifici, molto intelligenti, curiosi e protettivi nei confronti del loro branco, umano o animale che sia. I maiali amano rotolarsi nel fango, ma non per sporcarsi. Lo fanno per ripararsi dai raggi del sole e dalle punture degli insetti!”.
“Amano l’acqua, giocano con la neve, e se butti loro una palla sono capaci di riportartela indietro come un cane da riporto. Amano la musica e se sentono suonare si rilassano e si appisolano. Se canti grugniscono con te. Idem se fischi. Insomma, sono uno spasso e sono convinta che se li conoscessimo meglio proveremmo lo stesso schifo a mangiare una costoletta di maiale di una di un cane o di un gatto”.
Nella fattoria, Federica lavora per tutto il tempo libero lasciatole dal lavoro torinese, ferie e fine settimana compresi. “Dal lunedì al venerdì sveglia all’alba, mi occupo della gestione totale del rifugio, dal mangiare quotidiano degli animali, alle pulizie dei loro spazi vitali, al controllo che tutto funzioni bene e che stiano bene. Il sabato e la domenica è dedicato interamente a loro. Ci sono i giochi con gli animali, il tempo libero da passare con loro, e lo spazio per le cose più importanti da fare per la conduzione fattiva della fattoria, dalla manutenzione alla contabilità”.
Purtroppo lo spazio a disposizione dei maiali e degli altri animali ospiti della struttura, ormai, è arrivato al suo limite massimo. Con grande dispiacere di Federica che così commenta la situazione: “Ho il sogno di creare una sorta di “santuario” per i miei maiali, dove poter ospitare comodamente tanti altri di loro, I maiali presenti nella Fattoria moriranno di vecchiaia, mi auguro il più tardi possibile, e saranno sostituiti da altri loro fratelli in difficoltà. Ma oltre il numero attuale non si può andare e per me è terribilmente frustrante. Ma sono una combattiva e ci riuscirò. In un futuro non lontano ci sarà una nuova Fattoria con prati e spazio per moltissimi di questi animali negletti e poco considerati”. E in un mondo che sembra acquistare sempre più consapevolezza dei diritti degli animali, anche noi speriamo che il sogno di Fedy diventi al più presto una solida realtà.
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