Orientare le persone verso scelte più consapevoli è una priorità. La parola ad Alessandra Rosa, Direttore delle attività associative dell’Aci.
Piero Pelizzaro. Vogliamo che Milano sia resiliente e costruita con la natura
REmini2020: Piero Pelizzaro, chief resilience officer di Milano, ci parla della sua strategia per rendere la città resiliente e delle iniziative per la sostenibilità sparse su tutto il territorio italiano.
“Una bella sfida”: così Piero Pelizzaro, chief resilience officer (cro) di Milano, definisce il progetto 100 resilient cities, “una rete di cento città – il capoluogo meneghino e Roma le uniche italiane – che ha l’ambizione di portare la gestione integrata dei rischi all’interno dell’amministrazione pubblica”. Rischi derivanti dai cambiamenti climatici, dall’aumento della popolazione che ormai devono essere tenuti in considerazione all’interno di qualunque centro urbano.
Milano punta quindi a diventare una città resiliente, in grado di rispondere ai mutamenti ambientali e sociali, di adottare strategie di adattamento e mitigazione, di riqualificare aree periferiche e garantire l’inclusione sociale. Qui al Meeting di Rimini, dove ci troviamo per raccontare il progetto REmini2020, Pelizzaro affronta entrambe le questioni: “Quando il depuratore di Nosedo è stato bonificato 10 anni fa, è stato piantato un bosco umido che dall’anno prossimo accoglierà le acque sporche. Stiamo costruendo la città grazie alla natura”.
Per quanto riguarda la sostenibilità sociale, il cro puntualizza che collaborando con l’International rescue committee, il Comune ha affrontato, ad esempio, la questione “white flag”, ovvero l’esistenza nelle scuole di classi multiculturali che hanno solo un bambino italiano. “Abbiamo provato a capire come affiancarci ai genitori e come sfruttare al meglio l’urbanistica. Rendere uno spazio più vivibile significa creare uno spazio gioioso per la comunità dove vivere insieme e favorire il dialogo”.
Da Milano alle isole, l’impegno del nostro Paese per la sostenibilità
Molte grandi città nel mondo si stanno impegnando per fronteggiare al meglio le sfide che il riscaldamento globale e la crescita demografica comportano, ma Pelizzari sottolinea che anche i piccoli Comuni stanno facendo la loro parte, “da Castelbuono, in Sicilia, dove la raccolta porta a porta viene fatta coi muli a Sorradile, in Sardegna, che ha un laboratorio per capire cosa piantumare con l’aumento delle temperature e della siccità”.
Una città più resiliente è più accogliente, così come una smart city è più vivibile: garantire un futuro migliore non è per forza sinonimo di rinuncia. E di certo è importante trovare occasioni di confronto continuo. “Per ospitare i grandi eventi, un centro urbano deve sapersi ripensare, senza realizzare infrastrutture definitive, ma smontabili e rimodulabili. L’area Mind di Expo, ad esempio, è una grande opportunità perché darà a 70mila persone l’opportunità di lavorare per l’innovazione. Infine, una città deve anche essere capace di ascoltare i bisogni del territorio”.
August 22 @3PM @MeetingRimini I’ll talk about #climatechange #adaptation with @pieropelizzaro #journalism #project pic.twitter.com/9UhDrGUdMB
— Marco Merola (@reportingMerola) 21 agosto 2018
REmini2020, un cammino triennale verso la sostenibilità
LifeGate è in trasferta a Rimini per raccontare il progetto REmini2020, un percorso triennale che prende il via con la 39° edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile questo grande evento, lavorando su diverse aree: economia circolare, energia, alimentazione, mobilità.
Qualche cifra può essere utile per comprendere la portata della manifestazione. Dal 19 al 25 agosto i 130mila metri quadrati allestiti nella Fiera di Rimini vengono animati da convegni, workshop, tavole rotonde, mostre e spettacoli, che contagiano anche il territorio della città romagnola. Dopo le 800mila presenze del 2017, per il 2018 sono già stati coinvolti 530 relatori e 2.750 volontari.
A collaborare con la Fondazione e stilare la strategia di sostenibilità del Meeting è Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi). Questo è il primo importante banco di prova per la sua nuova sfida: affrontare il tema della sostenibilità nei grandi eventi con un approccio a 360 gradi.
Foto in apertura © Luigi Zanni / LifeGate
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