Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Due piloti francesi comprano un aereo per salvare i migranti nel Mediterraneo
Due aviatori francesi hanno investito tutti i loro risparmi per comprare un aereo. Pattuglieranno il Mediterraneo per salvare i migranti alla deriva.
Si chiamano Benoit Micolon e José Benavente. Sono due piloti di aerei francesi, di 35 e 49 anni. Oggi decolleranno per la prima volta dall’aeroporto di Malta: “Faremo rotta verso il rettangolo di mare che, per 150 chilometri da est ad ovest, e per 50 da nord a sud, si trova di fronte alle coste della Libia”. Il motivo? “È la zona nella quale si concentra il maggio numero di naufragi e salvataggi di migranti”.
https://www.youtube.com/watch?v=MHINHFz8p9A”
Il loro “Colibrì” è partito dalla Francia il 30 aprile
L’obiettivo di Micolon e Benavente è infatti di lavorare al servizio delle navi delle organizzazioni non governative presenti nell’area. Con il loro apparecchio a elica, un Mcr-4S ribattezzato “Colibrì”, sono partiti lo scorso 30 aprile dall’Alta Savoia. Pattuglieranno il Mediterraneo e avviseranno le associazioni ogni volta che individueranno un’imbarcazione in difficoltà.
Il quotidiano Le Monde racconta che i due “si sono conosciuti sui banchi della scuola di pilotaggio nel 2006” e che “hanno deciso di investire tutti i loro risparmi in questo progetto”. Circa 130mila euro, necessari per comprare il “Colibrì” e contribuire a salvare vite di uomini, donne e bambini: “All’inizio avevamo pensato a lanciare un’operazione di crowdfunding per trovare il denaro necessario, ma ci siamo resi conto che avrebbe richiesto troppo tempo. La primavera è già arrivata e le partenze di migranti si intensificano. Assistere le navi delle ong è qualcosa di necessario e di urgente. Invieremo le nostre segnalazioni a loro e al centro della Marina militare italiana che coordina i salvataggi, l’Mrcc”, spiega Benavente.
Secondo l’Oim 606 migranti sono morti nel Mediterraneo nel 2018
È intuitivo, infatti, comprendere che un aereo ha a disposizione un campo di vista ben più ampio rispetto ad una nave, sia per la capacità di spostarsi in fretta, sia per il punto d’osservazione. Si tratta di un supporto che finora mancava nel Mediterraneo e che potrebbe risultare determinante per far scendere il numero di morti: soltanto dall’inizio di quest’anno, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, sono 606 le persone che non sono sopravvissute alla traversata.
“Quando abbiamo parlato con i volontari di Sos Méditerranée (presenti con la nave Aquarius, gestita in collaborazione con Medici senza frontiere, nelle acque tra Europa e Africa, ndr) abbiamo compreso quanto fosse complicato il lavoro di monitoraggio di piccoli gommoni perduti tra le onde. E abbiamo capito che avremmo potuto essere davvero utili”, prosegue l’aviatore.
?[JOUR J] Le #Colibri a pris son envol !!!!@PVolontaires @IsabelleSerro pic.twitter.com/Bgk5FVcmFX
— Pilotes Volontaires (@PVolontaires) April 30, 2018
Una raccolta fondi per finanziare i voli degli “Aviatori volontari”
Così, il 28 gennaio hanno aperto la loro associazione, gli “Aviatori volontari”. Subito dopo hanno trovato l’aereo giusto, lo hanno acquistato e lo hanno equipaggiato di un sistema satellitare per comunicare con le ong, nonché di un serbatoio sufficientemente grande per poter volare dieci ore di seguito. Cominceranno con ciò che hanno in tasca, ma per finanziare il prosieguo dell’attività hanno aperto una raccolta di fondi sul loro sito internet: “Chiunque può partecipare, anche con pochi euro”.
Foto di apertura: un apparecchio del tipo utilizzato dai “Piloti volontari” nel Mediterraneo © Pedro Aragão collection/Wikimedia Commons.
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