Il documentario Us+Them arriva nelle sale cinematografiche italiane. Il mondo immaginifico di Roger Waters è quanto mai concreto. Il nostro commento.
Pink Floyd: l’apparizione del diamante pazzo
Oggi è il 5 giugno 1975. Nei mitici Abbey Road Studios di Londra i Pink Floyd sono alle prese con Wish You Were Here, nuovo disco di inediti che arriva dopo The Dark Side Of The Moon. “Shine On You Crazy Diamond”: “Splendi diamante pazzo”. È questo il titolo della traccia di apertura e di
Oggi è il 5 giugno 1975. Nei mitici Abbey Road Studios di Londra i Pink Floyd sono alle prese con Wish You Were Here, nuovo disco di inediti che arriva dopo The Dark Side Of The Moon.
“Shine On You Crazy Diamond”: “Splendi diamante pazzo”. È questo il titolo della traccia di apertura e di chiusura dell’album. Si tratta in particolare di una suite che ha per protagonista Syd Barrett, membro fondatore e da sette anni non più nella band, il quale adesso vive isolato per problemi psichici.
Mentre il brano è in fase di mixaggio, fa il suo ingresso negli studi uno strano individuo completamente rasato. Non ha nemmeno le sopracciglia. Poi è trasandato. In mano ha uno spazzolino da denti e una busta di plastica.
Il tastierista Richard Wright inizialmente lo ignora. Dopo capiranno tutti di chi si tratta: è Syd Barrett.
Roger Waters scoppia in lacrime e in generale si avverte disagio e imbarazzo, perché nessuno si sarebbe mai aspettato di incontrare nuovamente il musicista proprio in quella situazione dopo sette anni dal suo allontanamento dal gruppo. E infatti non c’è nemmeno un vero dialogo, nonostante lo stesso Syd Barrett proponga di rientrare in qualche modo nella band. Nel momento in cui poi gli attuali membri dei Pink Floyd chiedono al musicista un parere su “Shine On You Crazy Diamond”, Syd Barrett risponde che il brano non gli piace affatto. E se ne va per la sua strada senza mai più incrociare quella dei Pink Floyd.
Splendi diamante pazzo…
Leonardo Follieri
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