La città di Petropolis, in Brasile, è stata colpita da precipitazioni torrenziali, che hanno causato numerosi morti. Si cercano ancora decine di dispersi.
- La città di Petropolis è stata colpita da piogge torrenziali
- Sono almeno 186 i morti, di cui 33 bambini
- Si cercano ancora almeno 69 dispersi e i danni materiali sono particolarmente ingenti
- Secondo gli esperti i cambiamenti climatici rendono più frequenti gli eventi meteorologici estremi
La città turistica di Petropolis, situata a 60 chilometri da Rio de Janeiro, in Brasile, è stata colpita mercoledì 16 febbraio da piogge torrenziali, che hanno provocato inondazioni e smottamenti. Il bilancio dei danni materiali e, soprattutto, delle vittime è aumentato continuamente: l’ultima indicazione da parte delle autorità parla di ben 186 morti, di cui 33 bambini. E 69 persone risultano ancora disperse.
260 millimetri di acqua in sei ore: quanto atteso in tutto il mese di febbraio
Parlando alla stampa, il governatore dello stato brasiliano di Rio, Claudio Castro, ha parlato delle “peggiori piogge dal 1932”, evocando una situazione talmente gravi da essere paragonabile ad uno scenario post-bellico. Sul posto, nel tentativo di salvare le persone rimaste intrappolate, sono state inviate numerose squadre di soccorso e mezzi.
In meno di sei ore, in alcune aree di Petropolis sono scesi 260 millimetri di acqua: un volume superiore a quello atteso nell’intero mese di febbraio, secondo quanto precisato dall’agenzia meteorologica MetSul. Complessivamente, più di 800 persone hanno dovuto abbandonare le loro case, poiché distrutte o situate in aree a rischio. Per ora gli sfollati vengono ospitati in strutture d’emergenza.
Numerose strade di Petropolis ancora ricoperte da fango e detriti
Gli smottamenti e le frane hanno infatti distrutto decine di abitazioni, in particolare quelle costruite sui fianchi delle zone collinari. Le piogge hanno inoltre fatto esondare i fiumi, rovesciato automobili e abbattuto alberi. Il risultato è che molte strade di Petropolis sono ricoperte da uno spesso strato di fango e detriti.
In particolare, la zona è considerata particolarmente vulnerabile. Il 25 per cento del territorio è classificato “ad alto rischio” e non adatto ad ospitare centri abitati. Inoltre, infrastrutture adatte a far defluire le acque pluviali sono rare e spesso prive di manutenzione. Secondo Guerra, “una serie di fattori ha contribuito a generare questa tragedia, ma il principale resta l’inesistenza di un piano urbanistico per evitare l’occupazione disordinata dei fianchi delle montagne e recuperare la copertura vegetale”.
Negli ultimi tre mesi il Brasile è stato più volte colpito da eventi estremi
Non si tratta, purtroppo, di un evento circoscritto per il Brasile. Nel corso degli ultimi tre mesi, infatti, la nazione sudamericana è stata colpita da una serie di eventi meteorologici estremi che hanno provocato numerosi morti. Ad essere colpite sono state anche Bahia, nel Nordeste, e Minas Gerais, nel Sudeste. Fenomeni che, secondo gli specialisti, sono resi più frequenti e violenti dai cambiamenti climatici.
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