Nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio delle piogge torrenziali si sono abbattute nelle regioni settentrionali e occidentali Ruanda, provocando smottamenti e inondazioni. Il bilancio delle vittime è drammatico: sono almeno 130 i morti fin qui accertati, mentre le ricerche continuano tra le macerie di case distrutte e strade ormai impraticabili.
I Rubavu, umugezi wa Sebeya wuzuye ugera mu ngo z'abaturage. Kugeza ubu ibikorwa by'ubutabazi birakomeje.
Abayobozi barimo Minisitiri w'Ibikorwa by'ubutabazi Kayisire Marie Solange, Minisitiri w'Ubutegetsi bw'Igihugu, Jean Claude Musabyimana ndetse n'Umuyobozi Mukuru wa Polisi… pic.twitter.com/q6xhnpTcm2
— Rwanda Broadcasting Agency (RBA) (@rbarwanda) May 3, 2023
Ancora cinque le persone che risultano disperse
A confermare il totale dei morti causati dall’evento meteorologico estremo è stato uno portavoce del governo del Ruanda, Alain Mukuralinda, secondo il quale ci sono ancora almeno cinque persone che risultano disperse. Ad essi si aggiungono 77 feriti, di cui 36 ricoverati in ospedale. Lo stesso Mukuralinda, ha precisato che “non si conosce il numero totale di persone che sono state private delle loro case, il conteggio è in corso. Ciò che sappiamo è che più 5.100 abitazioni sono state distrutte e che tutte erano abitate”.
Altre 2.500 case sono state danneggiate. Soltanto nella provincia di Karongi, più di 370 famiglie (per un totale di oltre 1.440 persone) sono state messe in salvo in alloggi temporanei, secondo la radio e la televisione pubbliche del Ruanda. Una madre ha raccontato all’agenzia Afp di aver ritrovato il proprio figlio sotto un cumulo di pietre e mattoni; un secondo è stato gravemente ferito e lotta tra la vita e la morte.
Dal governo del Ruanda 80 euro per ciascun parente ucciso
In alcuni villaggi non ci sono inoltre più cibo né possibilità di spostarsi. Il primo ministro Edouard Ngirente si è recato nei luoghi più colpiti;: il governo ha annunciato una sovvenzione per le famiglie delle vittime pari a 100mila franchi ruandesi, pari a circa 80 euro, per ciascun parente rimasto ucciso.
Anche in Uganda le piogge torrenziali hanno seminato distruzione. Sono sei le persone rimaste uccise a causa di uno smottamento nella regione sud-occidentale di Kisoro, secondo quanto riferito dalla Croce Rossa locale. Ad aprile, in Etiopia i morti erano stati 14 in circostanze analoghe. La frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi, d’altra parte, non farà che aumentare col passare degli anni, a causa del riscaldamento globale. Che colpisce soprattutto nazioni che hanno contribuito solo in minima parte alle emissioni di gas ad effetto serra e ai conseguenti cambiamenti climatici.
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