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Le piste ciclabili a Lussemburgo vedranno un veloce incremento. Un piano di investimenti importante che prevede di aumentare del 40 per cento i percorsi per le biciclette, portandoli a circa 840 chilometri entro cinque anni, mentre per il 2018 il programma è di arrivare a 750 km. Una prima legge adottata nel 1999 cominciò il
Le piste ciclabili a Lussemburgo vedranno un veloce incremento. Un piano di investimenti importante che prevede di aumentare del 40 per cento i percorsi per le biciclette, portandoli a circa 840 chilometri entro cinque anni, mentre per il 2018 il programma è di arrivare a 750 km. Una prima legge adottata nel 1999 cominciò il percorso verso una rete ciclabile nazionale di 41 percorsi per un totale previsto di 1400 km, di cui finora sono stati realizzati 613 km, circa il 40 per cento.
A ottobre, durante il semestre di presidenza dell’Unione Europea guidato dal Lussemburgo, si sono riuniti i ministri dei Trasporti dei vari Paesi europei, tra cui anche l’Italia. L’incontro è stato voluto dal ministro dei Trasporti del Granducato François Bausch; un impegno proficuo, il suo, probabilmente grazie al fatto che lo stesso ministro usa spesso la bicicletta. Al summit sulla mobilità ciclistica è stato riconosciuto alla bicicletta lo stato speciale di mezzo amico dell’ambiente, a cui dare pari dignità rispetto ad altri mezzi di trasporto. Ci sarà un coordinatore europeo per verificare il raggiungimento degli obiettivi di attuazione e integrazione delle reti ciclabili dei vari Stati europei.
Per completare la rete ciclabile nei prossimi 10-15 anni ci saranno fondi per otto milioni di euro annui. Inoltre ci sono fondi dal governo di Lussemburgo per un ulteriore sviluppo del cicloturismo, per connettere le piste ciclabili locali alla rete nazionale e per facilitare l’intermodalità con il treno e l’accessibilità alle stazioni.
In questo modo il totale di investimenti sale a 11,75 milioni di euro, che per uno Stato piccolo come Lussemburgo equivalgono a 21 euro a persona. Tanto per comprendere lo sforzo economico la Danimarca sta investendo meno di cinque euro a testa all’anno, i Paesi Bassi due, la Germania uno.
Quando la Federazione ciclistica europea pubblicò il secondo Barometro della ciclabilità nel 2015 Lussemburgo risultava tra i paesi che fecero un grande balzo in avanti rispetto all’edizione 2013, passando dal 19 al 13 posto. Comunque è ancora distante da Paesi Bassi e Danimarca che cominciarono a investire addirittura negli anni 70. Per il Lussemburgo la sfida è doppia in quanto non ha il profilo pianeggiante dei contendenti: il tentativo sarà di spostare il pendolarismo da Francia, Belgio e Germania dalle quattro ruote a benzina alle due ruote elettriche.
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