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Chi l’avrebbe mai detto: anche le piste ciclabili di Berlino non sono perfette
Le piste ciclabili di Berlino non sono perfette come le possiamo immaginare. Per noi italiani la Germania risulta essere un modello di precisione e efficienza in vari campi, compreso quello della mobilità ciclabile. Difatti è proprio in Germania che è stata realizzata la prima superstrada ciclabile e la capitale tedesca si è classificata al dodicesimo
Le piste ciclabili di Berlino non sono perfette come le possiamo immaginare. Per noi italiani la Germania risulta essere un modello di precisione e efficienza in vari campi, compreso quello della mobilità ciclabile. Difatti è proprio in Germania che è stata realizzata la prima superstrada ciclabile e la capitale tedesca si è classificata al dodicesimo posto nel Copenhagenize index 2015 che premia le città più bike-friendly.
Ma c’è chi ha dimostrato che non è tutto rosa e fiori. Claudia Brückner è una donna berlinese d’adozione a cui piace andare in bicicletta ma ha notato che la gestione delle piste ciclabili di Berlino non è fatta a dovere, tanto che a volte trova persino fastidioso muoversi sulle due ruote.
Ha così deciso di realizzare la video inchiesta Cycling in Berlin (teoria vs realtà), scoprendo alcune cose interessanti che fanno un po’ cadere il mito della precisione tedesca, almeno per quanto riguarda la mobilità ciclabile.
I problemi delle piste ciclabili di Berlino in un video
Claudia Brückner ha scoperto che esiste un piano urbano per la mobilità ciclabile in cui ci sono degli obiettivi da raggiungere, in più era stato realizzato un sondaggio per chiedere ai ciclisti abituali quali fossero i punti più critici nella loro esperienza e che tipo di interventi servissero.
Dalla lista di venti zone critiche Claudia decide di controllarne tre mostrandole nel video: Schönhauser Allee, Kotbusser Tor, Hermannplatz.
[vimeo url=”https://vimeo.com/149510165″]
Sia a Schönhauser Allee che a Hermannplatz la richiesta dei ciclisti era di spostare la ciclabile dal marciapiede alla strada, cosa che due anni dopo il sondaggio non è avvenuta. Così come non è stata realizzata l’esigenza, di chi pedala a Kotbusser Tor, di avere delle piste ciclabili più larghe e più evidenti, in modo da pedalare in maggiore sicurezza.
Degli altri punti controllati solo Moritzplatz avrebbe ottenuto le modifiche tanto ambite per ridurre i pericoli del muoversi in bici. La notizia è che i mancati interventi non sono colpa della scarsità di denaro a disposizione, anzi il budget c’è ed è in costante aumento: il problema è che viene utilizzato sempre di meno e come viene speso.
Inoltre a Berlino esistono pattuglie di poliziotti in bicicletta, dall’estate 2014, che dovrebbero occuparsi delle infrazioni sia di ciclisti e pedoni sia degli automobilisti. Solo che le multe impartite ai ciclisti sono dieci volte la somma delle multe arrivate a chi guida un mezzo a motore. Infine le segnalazioni di criticità sulle piste ciclabili fatte dai poliziotti in bici sono poche, dodici in un anno.
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