Una pittima minore ha stabilito un nuovo record di volo ininterrotto: 13.560 chilometri percorsi in 11 giorni. Il monitoraggio è avvenuto mediante con gps.
I record sono fatti per essere battuti. L’anno scorso Marcell Jacobs con 9’’80 ha stabilito il nuovo record europeo nei 100 metri. Quest’anno Filippo Ganna, con il suo bolide (la bicicletta Pinarello F Hr), ha stabilito il nuovo record dell’ora su pista con 56,792 chilometri. Anche nel regno animale vengono stabiliti nuovi record. Questa volta a prendersi il primato di volo ininterrotto più lungo è la pittima minore (Limosa lapponica) con 13.560 chilometri percorsi in 11 giorni. Il “Top Ganna” degli uccelli.
Il nuovo record della pittima minore
Un viaggio lungo 13.560 chilometri, dall’Alaska fino alla Tasmania. Undici giorni – undici giorni e un’ora per l’esattezza – consecutivi senza mai fermarsi, sorvolando tutto l’oceano Pacifico. Sono le caratteristiche dell’incredibile volo che ha permesso ad un giovane di pittima minore di svernare, fuggendo dal freddo inverno dell’Alaska per passarlo al caldo, in Tasmania. Il giovane di cinque mesi è partito dall’Alaska il 13 ottobre, il 19 sorvolava le isole pacifiche di Kiribati, il 23 ottobre era a qualche centinaio di chilometri da Sydney e infine, il 25 ottobre ha toccato terra ad Ansons Bay nel nord-est della Tasmania. Concedendosi un meritato riposo.
Il monitoraggio del volo
La pittima è una delle centinaia di specie che si riproducono nella breve, ma generosa, estate dell’Alaska, per poi spostarsi per l’inverno in zone più temperate. Alcune si fermano ai tropici, altre come abbiamo visto si spingono fino in Oceania. Il Pūkorokoro Miranda Shorebird Centre, di Auckland, Nuova Zelanda, insieme al Max Planck Institute for Ornithology, in Germania, da anni utilizzano trasmettitori Gps per monitorare gli spostamenti, andata e ritorno, dalla Nuova Zelanda. Questa volta, probabilmente la fortuna, ha fatto sì che il Gps fosse montato su questo “record-bird”. Sean Dooley di BirdLife Australia ha affermato che: “la pittima ha una discreta presenza sulle coste orientali dell’Australia. Tuttavia, la Tasmania è abbastanza lontana dai loro soliti luoghi di svernamento. Probabilmente, se questo record dovesse mai essere battuto, sarebbe una questione di pochi chilometri”.
Wonderful news on ultramarathon flying Bar-tailed Godwits. Satellite tracked bird has flown NONSTOP from Alaska to Tasmania for the first time! What a trip! Thanks @miranda_trust, Max Planck Institute and others for this work drawing our world together. Nature is wild! 1/2 pic.twitter.com/NnT0QtLCUx
Un comportamento molto singolare sono le tempistiche della partenza. Dall’Alaska, infatti, gli adulti partono molto in anticipo rispetto ai giovani, alle volte addirittura sei settimane prima. I giovani, già a trenta giorni dalla nascita sono pronti al volo. Non si conoscono i reali vantaggi per gli adulti di questo “abbandono” anticipato. Ad ogni modo, permette ai giovani di avere a disposizione molte più risorse alimentari e fare il giusto rifornimento prima del volo. Le riserve di grasso sono fondamentali per affrontare il viaggio. Si nutrono di vermi e molluschi – che trovano lungo le zone umide costiere – e assimilano talmente tanto grasso che i loro organi si riducono di dimensione per creare più spazio.
La tecnologia, abbattere e scoprire nuovi record
Questo record potrebbe non essere detenuto da un singolo individuo. Infatti, questa pittima da record aveva dei compagni di viaggio che – riprendendo il paragone ciclistico di Ganna – come un gruppo di ciclisti, sfruttano la scia del compagno davanti per fare meno fatica, ma anche per proteggersi dai predatori. Come abbiamo visto le nuove tecnologie, e gli studi sempre più approfonditi, hanno permesso ai nostri atleti di migliorare le loro prestazioni e stabilire dei record. Allo stesso modo, hanno permesso agli scienziati di scoprire questi animali da record. Magari con l’avanzamento tecnologico scopriremo altre imprese mozzafiato degli animali.
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