
Ce lo ha ricordato l’orca Tahlequah che, come già accaduto nel 2018, ha perso un cucciolo e ne culla tristemente il corpo, prima di lasciarlo andare.
Secondo una nuova ricerca lo sguardo tra uomo e cane favorisce la produzione di ossitocina, l’ormone della tenerezza.
“La lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai”, scriveva Michail Bulgakov, in effetti chi ha un cane lo sa, dallo sguardo dell’animale trapela un amore sconfinato, e sarebbe proprio questo uno dei segreti del rapporto così profondo che lega queste due specie da millenni.
Lo sostiene un nuovo studio, condotto dai biologi dell’Azabu University, guidati da Miho Nagasawa. Secondo la ricerca il prolungato contatto visivo tra cane e padrone aumenta il livello di ossitocina nel cervello di entrambi. L’ossitocina è un ormone legato alla felicità e all’amore, quello ad esempio che rafforza il legame fra la mamma e il neonato attraverso il contatto visivo.
Lo studio, pubblicato su Science, sostiene che il rapporto così profondo tra uomo e cane è nato quando il secondo ha imparato a guardare negli occhi l’uomo. I ricercatori hanno condotto due esperimenti, nel primo sono stati raccolti campioni di urina da ventuno coppie di cani e proprietari, prima e dopo aver interagito tra loro.
Dai risultati è emerso che il livello di ossitocina era più elevato dopo che i padroni avevano giocato con i cani o parlato con loro, ma era particolarmente alto quando questi hanno guardato molto a lungo i loro animali.
L’esperimento è stato poi ripetuto con undici lupi allevati dall’uomo, nessuno ha però mostrato comportamenti simili a quelli osservati nei cani. “La durata dello sguardo tra cane proprietario è strettamente correlata all’aumento dell’ossitocina”, si legge nello studio.
Nel secondo esperimento i ricercatori hanno spruzzato l’ossitocina nel naso dei cani, per poi rilasciarli in una stanza con il proprietario e due persone estranee. In questo caso i risultati sono stati più evidenti sulle femmine di cane che hanno immediatamente riconosciuto i padroni e aumentato il tempo trascorso fissandone lo sguardo, prolungando la propria felicità e generandola nell’uomo.
Forse, in fondo, non è neppure così importante sapere perché uomo e cane non riescono a fare a meno l’uno dell’altro, sappiamo che funziona da oltre 14mila anni, e che ogni volta che avremo bisogno di amore ci basterà guardare negli occhi del nostro cane.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Ce lo ha ricordato l’orca Tahlequah che, come già accaduto nel 2018, ha perso un cucciolo e ne culla tristemente il corpo, prima di lasciarlo andare.
Dopo 60 anni di ricerche, è stata scoperta la mutazione genetica che tinge di ginger la pelliccia dei gatti.
Prevista per ora l’uccisione di 30 esemplari, ma i lupi a rischio sono 170, con “l’aiuto” della Convenzione di Berna.
Un emendamento rende più difficile fare ricorso e a stabilire i calendari, oltre a Ispra, sarà un organo politico. Le associazioni scrivono al Quirinale.
Il 10 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti per gli animali. Animal Equality scende in piazza a Milano per dare voce a chi non ce l’ha, per fermare la sofferenza degli animali.
Il Comitato permanente della convenzione di Berna, ignorando i pareri del mondo scientifico, ha deciso di accogliere la richiesta da parte dell’Unione europea di declassare lo status di protezione del lupo.
Gli esemplari di lemuri e tartarughe erano stati prelevati in Madagascar e portati in Tailandia. Quindici persone arrestate nei due paesi.
L’animale era considerato pericoloso perché aveva seguito una persona e si era avvicinato ai centri abitati. Gli animalisti annunciano azioni legali.
Nuove immagini in un allevamento di maiali di un fornitore di Lidl rivelano condizioni inadeguate e violenze sugli animali. Dopo il caso dei polli, cosa ci vorrà per fermare la sofferenza?