Pizzaut raddoppia: a Monza apre (con Mattarella) la pizzeria dove lavorano 25 ragazzi autistici
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Monza al nuovo ristorante “PizzAut”, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo
(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
L’inaugurazione di Pizzaut, alla presenza del presidente della Repubblica, si è svolta nella Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Monza al nuovo ristorante “PizzAut”, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo
(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Ha aperto a Monza la seconda Pizzaut, la pizzeria nata dall’idea e dall’intraprendenza di Nico Acampora, genitore di un ragazzo autistico. L’inaugurazione si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che non è voluto mancare a questo significativo evento tenutosi il 2 aprile, Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Quello di Monza, non sarà solo un altro ristorante dove i ragazzi con autismo potranno entrare concretamente a contatto con il mondo del lavoro e quindi conquistare autonomia, ma uno spazio di inclusione sociale e di formazione. Vi raccontiamo perché.
Inaugura una nuova pizzeria Pizzaut
La storia di Pizzaut nasce nel 2017, ma concretamente la prima pizzeria aveva aperto nel maggio del 2021, nonostante tutte le problematiche derivate dalla pandemia. Una scommessa vinta che il suo fondatore, Nico Acampora, ci aveva raccontato in questa intervista concessaci a ridosso della premiazione per il prestigioso Ambrogino d’oro assegnatogli appunto nel dicembre 2021.
Lo scopo, semplice ma ambizioso, era quello di dare una prospettiva lavorativa seria e duratura a tutti quei giovani che poiché autistici, fino ad allora non avevano avuto le stesse opportunità d’impiego dei loro coetanei. L’amore di un padre, insieme alla visione imprenditoriale e alla passione, hanno portato Nico Acampora a risultati incredibili: chiunque voglia mangiare la pizza preparata dai ragazzi di PizzAut, deve prenotare con largo anticipo. Il locale di Cassina de’ Pecchi infatti è sempre pieno, e questo sia perché il prodotto offerto è di grandissima qualità, sia perché il pubblico ha accolto con entusiasmo quest’idea imprenditoriale e insieme sociale.
Quello di Monza è un passo in più nel progetto: i ragazzi che lavoreranno nel ristorante, una volta a pieno regime, saranno ben 25. Due dei quali hanno firmato il loro primo contratto a tempo indeterminato proprio il 2 aprile, con il Presidente Sergio Mattarella come testimone di questo importante passo verso la propria autonomia. Inoltre questa seconda PizzAut garantirà altri spazi e una preziosa offerta formativa ai ragazzi autistici.
Non solo pizza: cosa sono le palestre di autonomia abitativa
Pizzaut vuole essere non solo un luogo di lavoro, ma uno spazio di inclusione sociale, di formazione e di progressiva autonomia per i ragazzi e le ragazze. Nel locale di Monza, oltre alla pizzeria, troveranno quindi spazio le palestre di autonomia abitativa: si tratta di due appartamenti dove i ragazzi lavoratori saranno accompagnati in un graduale percorso di esperienza di vita autonoma. Inoltre, nelle cucine di 222 metri quadrati si terranno le lezioni della PizzAut Academy, uno modello formativo che mira a preparare nuovi professionisti da inserire nel prossimo futuro nel mondo del lavoro, in futuri ristoranti ma anche altrove.
Sappiamo bene infatti che una delle maggiori preoccupazioni dei genitori di questi ragazzi è in merito al futuro: una volta soli, che tipo di vita dovranno affrontare? Il progetto Pizzaut e in generale l’accessibilità al lavoro di persone con disabilità (sia essa fisica o psichica) è un tema di fondamentale importanza che va messo in cima all’agenda di un paese che tenga ai suoi cittadini più fragili. Come quelli autistici. Iniziative e progetti visionari come quello di Nico Acampora sono quindi delle best practice da duplicare.
Chi ha finanziato Pizzaut
La seconda Pizzaut è nata grazie al sostegno di 100 mattoni, come li ha chiamati Nico Acampora, patron del progetto. “I 100 mattoni, nel senso di grandi matti, non sono altro che persone e aziende che si impegnano concretamente per un futuro in cui l’inclusione sia la normalità. Dovevano essere 100, ma sono diventati quasi 130, tanti sono i mattoni che credono sia possibile costruire un futuro più inclusivo. Vorremmo che in ogni città si aprisse un locale PizzAut, e ancora di più, vorremmo che in futuro diventi “normale” assumere pizzaioli e camerieri autistici in qualsiasi locale, perché i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono prima di tutte persone che meritano di vivere attivamente nella società, e soprattutto sono gran lavoratori!”.
La gioia e il coinvolgimento dei protagonisti durante la giornata inaugurale di Pizzaut a Monza fanno capire quanto sia indispensabile e urgente favorire e incentivare altri progetti simili. Il lavoro, di cui molto spesso in questi giorni si parla solo in accezione negativa, come un freno alla nostra vita reale e al conseguimento dei propri desideri, è invece per molti un tassello basilare per la realizzazione e affermazione personale. Lavorare rende liberi e autonomi. E non è poco.
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