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Diecimila controlli in 7 Regioni. Il bilancio, aggiornato, dei controlli della Polizia stradale sullo stato degli pneumatici è scoraggiante. A rischio la sicurezza di migliaia di automobilisti e utenti della strada.
Nel maggio scorso vi avevamo raccontato l’iniziativa e i dati (preoccupanti) emersi dalle scorse edizioni. Nel frattempo i controlli della Polizia stradale sono ripresi nei mesi a ridosso delle vacanze e, dati aggiornati alla mano, ne emerge una situazione in costante peggioramento: 10mila i controlli effettuati sui pneumatici in 7 Regioni d’Italia, dal quale è emerso un quadro “sconfortante”, come l’ha definito la Polizia stessa. L’indagine Vacanze Sicure, condotta in collaborazione con Assogomma, Federpneus e il Politecnico di Torino che ne ha elaborati i dati, ha messo in luce una situazione piuttosto preoccupante.
I controlli, effettuati dalla Polizia stradale e ridosso delle partenze estive nelle Regioni di Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Valle D’Aosta, hanno messo in luce una generale non cura degli automobilisti italiani per lo stato degli pneumatici. Per capirci si parla, in alcuni casi, del 20 per cento di pneumatici completamente lisci o comunque con il battistrada al di sotto dei 1,6 millimetri previsti dal Codice della strada (sono molti gli esperti che però consigliano di non scendere sotto i 3 millimetri).
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“Guidare con pneumatici lisci, danneggiati, non conformi a quanto previsto dalla normativa, espone i conducenti a un elevato rischio di incidente stradale e costituisce un gesto di irresponsabilità che si ripercuote negativamente su tutto il sistema della circolazione”, ha spiegato a margine della presentazione dei dati a Roma il Direttore del servizio Polizia stradale Giovanni Busacca. “Il cedimento di un pneumatico o l’usura oltre il limite di legge del battistrada, infatti, possono causare incidenti stradali anche gravi”.
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Pneumatici lisci, danneggiati, con misure diverse, pressioni di gonfiaggio errate, codici di velocità sbagliati, estivi al posto degli invernali e viceversa. Insomma, sulle strade italiane, secondo la Polizia stradale, non c’è da stare così tranquilli. Per le auto ma anche per i mezzi pesanti, che spesso utilizzano pneumatici ricostruiti (ossia che mantengono una parte strutturale originale al quale viene applicato un battistrada nuovo) non sempre affidabili. Una situazione ancora peggiore se si considera che molti dei veicoli controllati avevano più di dieci anni di età, con una manutenzione generale ancora peggiore.
Qualche mese fa vi abbiamo illustrato le dieci regole per viaggiare sicuri. Alla Polizia abbiamo chiesto quali sono gli errori più ricorrenti quando si parla di pneumatici. “L’equipaggiamento non omogeneo, ossia il montaggio di pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse; l’impiego di due gomme estive dietro e due invernali davanti o di pneumatici invernali tutto l’anno (entrambi azioni consentite dalla legge ma fortemente sconsigliate dagli esperti, ndr), tutti casi che possono costituire un serio pericolo per la circolazione”. Rispetto ai dati raccolti in passato, la situazione è in peggioramento: “A fronte di un veicolo non conforme nel 2011, oggi se ne trovano oltre il doppio”, ha spiegato Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma. “Il parco auto invecchia ogni anno, mentre la corretta manutenzione diminuisce”.
Oltre al precario stato di salute dei pneumatici (che, secondo l’Istat, ha provocato nel 2017 almeno 457 incidenti) e alla mancanza della revisione e di una corretta manutenzione dell’auto, tra i comportamenti errati segnalati nel Rapporto annuale sulla sicurezza stradale compilato dall’Istat, fra i problemi più frequenti ci sono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8 per cento dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.
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